CALTAGIRONE IN PROVINCIA DI CATANIA, NELLA CARTINA E’ TRA PIAZZA
ARMERINA E I MONTI IBLEI
IN ROSSO LA VAL DI NOTO, FAMOSO PER IL SUO CARATTERISTICO BAROCCO IN CUI – A OCCHIO — CREDO SIA COMPRESA ANCHE CALTAGIRONE
IN ROSSO LA VAL DI NOTO –FAMOSA PER IL CARATTERISTICO BAROCCO, IN CUI–A OCCHIO– CREDO SIA COMPRESA ANCHE CALTAGIRONE
IN ROSSO LA VAL DI NOTO –FAMOSA PER IL CARATTERISTICO BAROCCO, IN CUI–A OCCHIO– CREDO SIA COMPRESA ANCHE CALTAGIRONE
Collezione linea “Verus” Ceramica Siciliana di Caltagirone
Le teste di moro realizzate dall’artista Gianluca Spinasanta sono prodotte interamente a mano…
Ceramica Caltagirone – Coppia di vasi
Teste con i Fico d’India integre e di pregevole fattura Rara coppia di ceramiche teste di Caltagirone- Sicilia Italia firmate e datate 1926
Vaso Ornamentale in Ceramica di Caltagirone Decorato a Mano
vaso (bombola)
Vasi CERAMICHE SOFIA DI CALTAGIRONE
cachepot
rappresentano la principessa e il moro
RE LIMONI
https://corsi-di-italiano.babilonia.it/la-ceramica-in-sicilia-dalle-origini-ad-oggi/
nicolò morales- Ceramiche di Caltagirone:
vetrina dolce& gabbana ceramiche teste di moro di caltagirone
Teste di moro
Intorno all’ anno 1100, periodo della dominazione dei mori in Sicilia, viveva una bellissima fanciulla dalla pelle rosea. Ella viveva quasi in clausura, trascorreva le giornate coltivando e curando le piante del suo balcone. Un giorno un giovane moro vide la bella ragazza, ne rimase invaghito, decise di volerla per sé e, senza indugio, entrò in casa della ragazza e le dichiarò il suo amore.
La fanciulla, colpita da tanto sentimento, ricambiò l’amore del giovane, ma quando seppe che il moro l’avrebbe lasciata per tornare nelle sue terre in Oriente, attese le tenebre e non appena esso si addormentò lo uccise, gli tagliò la testa, ne fece un vaso dove vi piantò del basilico e lo mise in bella mostra fuori nel balcone.
Il moro, così, non potendo più andar via sarebbe rimasto sempre con lei. Intanto il basilico crebbe rigoglioso e destò l’invidia di tutti gli abitanti del quartiere che, per non essere da meno, si fecero costruire dei vasi di terracotta a forma di testa di moro.
Una delle immagini più rappresentative della Sicilia è sicuramente legata ai suoi balconi rigogliosi, profumati e fioriti per la maggior parte dell’anno. Nelle case più antiche o tradizionali però, il vero protagonista non è la pianta, ma i vasi di terracotta a forma di testa di moro che la contengono (la “grasta“). Una lunga tradizione di artigiani, soprattutto a Caltagirone, sforna i famosi vasi da decenni, creando delle vere e proprie opere d’arte conosciute in tutto il mondo per i loro colori sgargianti e intensi.
Dopo avervi parlato delle damigiane (qui), abbiamo deciso di proporvi le teste di moro, simbolo per eccellenza della sicilianità, spesso anche icona e fonte di ispirazione anche nel campo della moda (Dolce & Gabbana le hanno letteralmente usate nelle loro collezioni).
Busà & C. – Vaso in ceramica di Caltagirone –
caltagirone
caltagirone
caltagirone
da questo link, il seguito:::
http://www.imperatoreblog.it/2016/03/07/caltagirone-larte-di-lavorare-la-ceramica/
A Caltagirone, caratteristica cittadina in provincia di Catania, persiste instancabile una tradizione millenaria, che risale a tempi davvero antichi, a quando l’uomo ha iniziato ad adoperare la sua fantasia creando strumenti di varia utilità o semplicemente oggetti decorativi.
Stiamo parlando dell’arte della ceramica, risalente al V secolo a.C. e fiorita a Caltagirone soprattutto quando la preziosa cultura araba si innestò al territorio. Si scoprirono, infatti, nuove tecniche, forme e motivi ornamentali, e fu introdotta la tecnica dell’invetriatura del vasellame. Furono poi i normanni, incantati da questa superba arte, ad incoraggiarne economicamente lo sviluppo; inoltre, Alfonso d’Aragona consentì nel 1432 il commercio delle ceramiche di Caltagirone in tutte le città del Regno eliminando il dazio doganale.
I colori sono sgargianti e forti, come il verde, il giallo arancio ed il blu cobalto e rispecchiano esattamente l’intenso ed eterogeneo paesaggio siciliano. I pavimenti, ad esempio, furono il fulcro della produzione artigianale di Caltagirone che vide il laborioso coinvolgimento di architetti e artigiani: i primi spingevano per arricchire i saloni delle lussuose dimore dell’ambiente aristocratico, i secondi davano sfogo alla vasta policromia impiegata per la produzione dei vasi realizzando autentici capolavori.ù
Emblema indiscusso di Caltagirone è la Scalinata di Santa Maria del Monte, edificata nel 1606 con lo scopo di collegare la zona antica della città a quella nuova, e lunga ben 130 metri. Ma il particolare che la rende unica ed inimitabile è sicuramente un altro: le maioliche che decorano i 142 gradini si alternano con motivi geometrici, floreali e figurativi e ritraggono diversi stili; dall’arabo al normanno, passando per lo svevo e l’angioino-aragonese, e ancora dal rinascimentale al barocco, al settecentesco e all’ottocentesco. Un tripudi di colori, affascinanti disegni e racconti di storia secolare che, senza dubbio, fanno dimenticare la fatica rapendo l’attenzione di chi vuole attraversare l’intera scalinata.
Lungo i vicoli di Caltagirone è possibile ancora ammirare, immersi in un’atmosfera fuori dal tempo, gli artisti artigiani intenti a modellare e tinteggiare i propri lavori. Mani esperte e idee ingegnose si unisco e realizzano mille e più oggetti: dalle celebri teste di Moro ai più semplici ma originali souvenir da portare a casa come ricordo della propria vacanza in Sicilia. Grazie alla Scuola di Ceramica “Luigi Sturzo”, questa tradizione millenaria continua a vivere nei giovani, sempre più appassionati e bramosi di imparare i tanti segreti che si nascondo dietro quest’arte!
Trovo splendidi i colori, abbinati alle forme. Una bellezza che ci viene da lontano e che fa pensare ad un’arte ” mediterranea”, se così si può dire. Alla bellezza apollinea delle statue greche ( almeno come noi le vediamo oggi) si sostituisce un’arte che riproduce le fattezze umane in modo quasi caricaturale e i motivi floreali stilizzati con colori decisi e intensi. Una festa per gli occhi e per il tatto: verrebbe da accarezzare quelle forme sinuose, fantasticamente dipinte. Il vaso con i pesci fa pensare all’arte cretese, dove le forme degli esser viventi, uomini, animali,vegetazione vibrano di un gioioso amore per la vita.