autoritratto — Francisco José de Goya y Lucientes (Fuendetodos, 1746 – Bordeaux, 1828) è stato un pittore e incisore spagnolo.
La famiglia dell’infante Don Luis de Borbon, 1783-84 olio su tela dettaglio del 214612
(The Family of the Infante Don Luis de Borbon, 1783-84 oil on canvas detail of 214612)
Francisco de Goya
Fondazione Magnani Rocca
Patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna – Regione Emilia-Romagna
dettaglio
La Villa dei Capolavori di Mamiano di Traversetolo (PR), sede della Fondazione Magnani-Rocca, ospita la prestigiosa collezione di Luigi Magnani che annovera, fra le altre, opere di Gentile da Fabriano, Filippo Lippi, Carpaccio, Dürer, Tiziano, Rubens, Van Dyck, Goya e, tra i contemporanei, Monet, Renoir, Cézanne, sino a De Chirico, De Pisis, 50 opere di Morandi, Burri, oltre a sculture di Canova e di Bartolini.
La Fondazione Magnani Rocca ha lo scopo di promuovere la diffusione della cultura e dell’arte quali strumenti per la crescita della società civile. Nasce nel 1977 dalla volontà di Luigi Magnani (1906-1984), affiancato con passione dall’allora Cassa di Risparmio di Parma ora Cariparma-Crédit Agricole.
TRAVERSETOLO (PARMA)
VILLA MAGNANI ROCCA
Villa Magnani e il parco—Opera propria
–situata in via Fondazione Magnani Rocca 4 a Mamiano, frazione di Traversetolo, in provincia di Parma.
Il museo espone opere di: Gentile da Fabriano, Albrecht Dürer, Vittore Carpaccio, Tiziano, Rubens, Van Dyck, Francisco Goya, Claude Monet, Auguste Renoir, Paul Cézanne, Giorgio Morandi (50 opere), Giorgio De Chirico, Filippo de Pisis, Gino Severini, Alberto Burri, Johann Heinrich Füssli, Nicolas de Staël, Lippo di Dalmasio, Filippo Lippi, Domenico Ghirlandaio, Lorenzo Costa, Martin Schongauer e sculture di Antonio Canova e di Lorenzo Bartolin.
” VILLA DEI CAPOLAVORI ”
A pochi chilometri da Parma, nella suggestiva campagna di Traversetolo, sorge il Bistrot della Villa all’interno della Fondazione Magnani-Rocca. Sarà la perfetta cornice per un ricevimento…
Il Castello di Torrechiara, uno dei più bei castelli d’Europa è a pochi minuti dalla Villa dei Capolavori – Fondazione Magnani Rocca
LA CHIESA DEL VILLAGGIO
LA VILLA DEI CAPOLAVORI –INTERNO
La Villa dei Capolavori. Ingresso e coppa in malachite del Thomire
Sala del Van Dyck , foto: Giovanni Amoretti
LA SALA GOYA
La Villa dei Capolavori. Sala del Tiziano
dettaglio del dipinto di Goya
La famiglia dell’Infante Don Luis di Borbone è un dipinto a olio su tela (248×330 cm) del pittore spagnolo Francisco Goya, realizzato nel 1783-1784 e conservato presso la Fondazione Magnani-Rocca di Parma, in Italia
In ragione del prestigio raggiunto come ritrattista, nella metà dell’agosto 1783 Goya fu invitato presso la tenuta di Arenas de San Pedro, nei dintorni di Avila, dove il principe Luis di Borbone (fratello del re Carlo III) trascorreva melanconicamente i suoi ultimi anni, insieme alla moglie María Teresa de Vallebriga, sposata dopo aver rinunciato alla porpora cardinalizia. Goya avrebbe trascorso un mese in compagnia di don Luis, uomo di larghe vedute con il quale instaurò un fecondo rapporto fatto anche d’intesa personale e umana: il pittore aragonese, infatti, era benvoluto da tutti e poteva godere della più intima confidenza dei familiari di don Luis, con il quale tra l’altro andava a caccia. L’amicizia tra i due raggiunse accenti straordinariamente affettuosi: una lettera indirizzata a Martin Zapater, il 20 settembre 1783, ci testimonia persino che don Luis, dopo aver tentato di tutto per convincere il Goya a non partire, gli fece promettere che sarebbe andato a visitarlo almeno una volta all’anno. Il pittore, tuttavia, non tenne fede alla promessa e non avrebbe mai più rivisto don Luis, che sarebbe morto due anni dopo il loro saluto.
La grande tela de La famiglia dell’Infante Don Louis di Borbone fu realizzata fra il 1783 e il 1784 in occasione del soggiorno presso la tenuta di don Luis:
«Giungo ora da Arenas, molto stanco. Sua Altezza mi ha coperto di doni, io ho fatto il suo ritratto, quello della moglie, del figlio e della figlia, con un successo insperato perché altri pittori si erano già misurati, senza riuscirci, in questa impresa» |
(Francisco Goya)
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… Ereditata dalla famiglia Ruspoli, nel giugno del 1904 l’opera peregrinò a Firenze nella collezione Contini Bonacossi per poi giungere nel 1974 nelle collezioni di Luigi Magnani.
La famiglia dell’Infante Don Luis di Borbone è un ritratto di gruppo non ufficiale (ben distante, dunque, dagli esiti del futuro Ritratto della famiglia di Carlo IV), in cui i quattordici componenti della famiglia di don Luis appaiono «irrigiditi come sull’ultima battuta, prima che cali il sipario», come osservato da Riccomini. Si tratta, infatti, di una situazione informale, privata, di grande intimità, a tal punto che Goya scelse di ritrarre la piccola corte di campagna dall’angolo a sinistra, in una posizione defilata, mettendo insieme – senza distinzione di rango – ancelle, principi, cicisbei e borghesi….
Goya non dipinge una sua interpretazione personale della famiglia reale, ma dipinge solo quel che vedevano loro stessi. Siamo davanti a una svolta decisiva nella storia del ritratto»
… e infine il quarantenne Luigi Boccherini, compositore e violoncellista, identificato nell’uomo con la lunga giacca rossa.
MOLTI PIU’ DETTAGLI NEL LINK:
https://it.wikipedia.org/wiki/La_famiglia_dell%27Infante_Don_Luis_di_Borbone