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Seggi chiusi, si va oltre il milione e mezzo di votanti

Focus

Settemila seggi in tutta Italia, 35mila volontari al lavoro: gli elettori del Pd chiamati a scegliere il nuovo segretario tra Martina, Zingaretti e Giachetti

Ore 20.00 – Si sono chiusi i seggi. Quella di oggi è stata una bellissima giornata di democrazia. Di ora in ora le stime sull’affluenza si sono alzate, fino alla cifra di un milione e mezzo di votanti. Un risultato che nessuno avrebbe ipotizzato alla vigilia. Le primarie del 2017 avevano visto poco più di un milione e ottocentomila cittadini recarsi ai seggi. Da questo momento si procederà allo scrutinio, e nel corso della serata si saprà chi tra Maurizio Martina, Nicola Zingaretti e Roberto Giachetti sarà il più votato. Bisognerà vedere anche se il vincitore riuscirà a conquistare più del 50% dei voti validi, solo così sarà subito segretario, altrimenti la parola decisiva spetterà all’Assemblea del 17 marzo, dove i 1000 delegati eletti oggi eleggeranno il nuovo segretario del Partito democratico.

Veniamo ai numeri. Alle 17 di oggi, secondo i dati in possessore del Pd, si sono recati a votare nei 739 seggi allestiti in Emilia-Romagna 141.101 cittadini. In Lombardia, invece, hanno votato in 173.756 nei 1193 seggi a disposizione. In Toscana, sempre alle 17, si era intorno ai 100.000 votanti, mentre a Roma si è toccato quota 65.000.

Ore 17.00 – Il voto dice Gianni Dal Moro, presidente della Commissione Congresso, è “uniforme in tutta Italia, il che rappresenta un voto di opinione e un segnale forte nei confronti del governo, anche dopo la manifestazione di ieri a Milano”. Per cui sostiene Del Moro “pensiamo di raggiungere e superare l’obiettivo di un milione di votanti alle Primarie”.

L’ottimismo è supportato da alcuni dati, oltre che dalle lunghe file ai seggi, che man mano arrivano dalle regioni fanno aumentare l’ottimismo. Alle 13 nei 348 seggi allestiti in provincia di Milano per le Primarie del Pd hanno votato più persone del 2017. Precisamente 43.128, vale a dire il 7,5% in più.

Dati soddisfacenti anche da Roma dove alle 12.00 hanno votato più di 35 mila persone. In Sicilia alle 14 si è toccato quota 32 mila, mentre in Emilia-Romagna alle 12 erano già più di 80 mila i votanti. Tutti questi dati fanno pensare ad un grandissimo risultato, con una partecipazione di gran lunga superiore alle previsioni. Tanto che dal comitato Zingaretti vedono la possibilità di superare il milione e mezzo.

Nicola Zingaretti ha votato in mattinata a Roma, a Piazza Mazzini. Sentito da Sky Tg24 ha dichiarato: “Sono contento di queste lunghe file in tutti i combini, è una risposta meravigliosa. Io avevo chiesto fiducia e passione per cambiare. Mi pare che questo messaggio sia arrivato. Ora tocca a noi non tradire la fiducia degli italiani e se toccherà a me giuro che non la tradirò mai”.

 

Anche Roberto Giachetti ha votato a Roma nel circolo Donna Olimpia in mattinata. Raggiunto dopo il voto dai giornalisti ha dichiarato: “Bella giornata. Mi pare che da tutta Italia arriva la notizia che molta gente sta andando a votare e come ho già detto ieri penso che questo non sia solo un voto per il futuro del Partito democratico ma sarà un voto per il futuro del Paese”.

 

Maurizio Martina invece ha votato A Bergamo.  Appena dopo il voto ha dichiarato: “Questa è una giornata stupenda. Di reazione popolare ai nazional-populisti che ci vogliono rubare il futuro. Il PD rimane essenziale per l’alternativa a questa destra e oggi lo stiamo dimostrando con migliaia e migliaia di persone fianco a fianco”.

 

Tanti i dirigenti dem che dopo essersi recati al seggio hanno fatto un appello sui social alla partecipazione. Matteo Renzi, Paolo Gentiloni, Andrea Marcucci, Maria Elena Boschi e molti altri.

 

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Paolo Gentiloni

@PaoloGentiloni

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Una grande giornata di democrazia

I candidati seguiranno lo spoglio dei voti separatamente: Nicola Zingaretti sarà alla Domus Circo Massimo a Roma, in via dei Cerchi 89 (la sala stampa sarà aperta alle ore 19.30), Maurizio Martina e Roberto Giachetti, salvo cambiamenti dell’ultima ora, saranno il primo alla sede del Nazareno e il secondo al suo comitato in Via dei Delfini.

“Un grande grazie ai volontari del Pd che domani renderanno possibile una straordinaria giornata di democrazia e partecipazione unica per l’Italia”, scrive Maurizio Martina su Twitter. Il candidato ha rilasciato ieri un’intervista al Messaggero in cui ha parlato anche della sua idea di politica nazionale: “Noi siamo oggi e saremo sempre alternativi a Lega e Cinque Stelle. Non vedo alcuna possibilità di intese con chi guida queste forze e compie scelte folli come quelle fatte con l’ultima legge di bilancio o quando hanno deciso di bloccare insieme i cantieri delle infrastrutture fondamentali del paese. Sono degli irresponsabili al cubo”.

Concetto caro ad un altro candidato, Giachetti che a La Stampa ha detto: “Io ho una storia e sono sempre stato dentro quando facevo battaglie di minoranza. Ma se il Pd prende la strada di un accordo con M5S, è una cosa contraria ai miei principi e valori. Se si va a un accordo con M5S, è il Pd che finisce e muore”.

Torna sul tema anche Nicola Zinagretti che commenta in un’intervista al Corriere della Sera lo sfarinamento dei 5 Stelle al governo:  “Le bugie, l’incompetenza, la confusione delle opinioni non possono reggere a lungo quando hai in mano le sorti di un Paese. Prevedo un’accelerazione della loro crisi di consenso, ci sarà una deflagrazione”. Quindi, conferma Zingaretti, “con i 5 stelle in quanto tali non ci può essere alcuna alleanza”. Ma, ribadisce, la necessità di “raccogliere una parte della loro diaspora”.

 

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