DONATELLA DIMPORZANO, UNA STORIA BREVISSIMA, un racconto toccato dalla grazia celeste…

 

 

 

1 bardelli, il giardino delle dizie (da Bosch) , computer graphics

bardelli — 3 marzo 2019 –da bosch —per Donatella, una storia brevissima

 

 

 

 

 

 
Non so come né quando, ma mi sono trovata in Paradiso. Non mi rendevo conto se stavo sognando oppure se c’ero andata veramente: l’età e gli acciacchi mi facevano propendere per questa più definitiva soluzione. Tutto era come previsto: un grande numero di angeli svolazzava intorno alla porta, monumentale, marmorea stile San Pietro a Roma. Era però sorretta da nubi di un bianco rosato e già lì si poteva osservare qualcosa di soprannaturale: delle nubi inconsistenti che sostenevano un peso enorme. Un angelo guardiano, con piume che sembravano coltelli, guardò in un registro enorme, sorretto da quei piccoli angeli putti, immortalati da Raffaello. Non mi stupii più di tanto e risposi alle domande inquisitorie del guardaporta. Malgrado l’aspetto un po’ inquietante, era gentile e mi chiese a quale Santo volessi votarmi ( in Paradiso ogni anima si deve mettere a disposizione di un Santo, però c’è libertà di scelta). Scartai i Santi martirizzati, mi mettevano troppa soggezione; scartai le Sacre vergini, perché temevo un aldilà eccessivamente severo, scartai anche i grandi dotti, come sant’Agostino e San Tommaso, perché sicuramente mi avrebbero fatto lavorare troppo sui loro libroni. Chiesi di San Francesco: mi sarebbe piaciuto che mi avesse insegnato a parlare ai lupi, agli uccelli. Era poi un Santo girondolone: magari avrei viaggiato, anche se a piedi, ed avrei visto tanti bei paesaggi e mi avrebbe portato in Terra Santa a conoscere il Sultano. San Francesco non era possibile: troppo impegnato. Si trovava ora in un resort a cinque stelle per rifarsi da un brutto esaurimento: per il troppo lavoro, continuava ad importunare con prediche gli animali. La Protezione Creature, (versione paradisiaca della Protezione Animali), aveva chiesto una temporanea sospensione di questi pistolotti che irritavano oltre misura le bestie angeliche. Pensai a Santi più vicini a noi nel tempo, ad esempio Don Bosco. Anche lui era troppo preso e soprattutto non faceva più quei giochi di prestigio che tanto rallegravano i suoi ragazzi. Vidi davanti a me un futuro abbastanza tetro. Chiesi allora del Purgatorio, ma l’angelico portinaio mi disse che non esisteva più, anzi non era mai esistito. Era solo un’invenzione della Chiesa, smascherata finalmente dagli storici moderni. Architetti celesti avevano però fatto un Purgatorio di cartongesso solo per Dante, perché quando il grande poeta aveva saputo che la località celestiale era frutto della sua magnifica immaginazione, aveva dato in escandescenze e non era umanamente e cristianamente giusto lasciarlo in quello stato, che poteva anche precludergli il Paradiso. Lì, in quell’ambiente santamente finto, aspettava l’arrivo di Beatrice, troppo impegnata a rispondere ai propri fans. Pensai che in fondo, in tutti i sensi, ci doveva essere ancora l’Inferno, un luogo pieno di persone interessanti. L’angelo, molto burocratico, mi fece firmare una liberatoria: la scelta era soltanto mia, ed era irreversibile. Chiesi di poter essere messa vicina di stanza con Federico, quello di Sicilia, che però è gettonatissimo. Grazie alla cortesia dell’angelo, che si era subito messo in contatto con gl’Inferi, trovai un posto come guardarobiera dello ” Stupor mundi”. Finora l’ho visto pochissimo, perché è molto indaffarato a proporre quiz ai grandi personaggi che abitano nel bel condominio accanto (credo che a causa di ciò siano anche un po’ innervositi). Io gli tengo a posto gli abiti ( ne ha tantissimi, li cambia tutti i giorni dopo aver fatto l’immancabile bagno quotidiano). Tra una convention e l’altra, cerca di riscrivere il suo libro sugli uccelli, andato perduto. Ha chiesto anche aiuto intraceleste ( un servizio messo a punto solo per le grandi anime) a San Francesco, che dovrebbe conoscere bene tutti i segreti ornitologici. Finora non ha avuto risposta. Devo assolutamente rivelargli che c’è Wikipedia. Penso che ne rimarrà entusiasta.

 

 

 

 

 

 

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1 risposta a DONATELLA DIMPORZANO, UNA STORIA BREVISSIMA, un racconto toccato dalla grazia celeste…

  1. Donatella scrive:

    Che bel disegno: forse un inferno coloratoe divertente.

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