XI SABATO DEI GILET GIALLI ::: ANSA.IT E LETTERA 43 ::: SCONTRI ALLA BASTIGLIA E NOTIZIE VARIE INTERESSANTI SU LETTERA 43 –nel link lettera 43 un video che riporta un graffito che rifà il quadro del 1930 ” La libertà guida il popolo ” di Delacroix

 

ANSA.IT  — 26 GENNAIO 2019 — FRANCIA –ore 16,23

https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2019/01/26/gilet-gialli-scontri-alla-bastiglia_180a61ae-fa23-4fc5-9816-daa0b683f64c.html

 

Gilet gialli: scontri alla Bastiglia

Barriere in fiamme, la polizia risponde

 

 

ANSA) – PARIGI, 26 GEN – Violenti scontri sono in corso alla Bastiglia, punto di incontro dei due principali cortei di gilet gialli di oggi, undicesimo atto della protesta a Parigi.
Persone vestite di nero, con il passamontagna, hanno preso d’assalto le strade attorno al quartiere, distruggendo barriere di cantieri e usandole come barricate. La polizia ha reagito dopo l’attacco di un’avanguardia di manifestanti guidati – secondo quanto riferito da partecipanti al corteo dei gilet gialli – da elementi di estrema destra e casseur. Una squadra di agenti antisommossa, spalleggiata da pompieri e una gigantesca ruspa, sta sgomberando rapidamente le barricate. Centinaia di gilet gialli sono stati fatti arretrare sulla piazza della Bastiglia, mentre i protagonisti dei disordini sono stati spinti più lontano.

 

Immagine correlata

EUGENE DELACROIX, 1930 –LA LIBERTA’ GUIDA IL POPOLO –La Liberté guidant le peuple  ( al Louvre )–ispirato alle ” Tre Gloriose Giornate ” di insurrezione del popolo di Parigi – dal 27 al 29 luglio 1930,in seguito alle quali Carlo X rinuncia al trono e sale Luigi Filippo.

 

lettera 43. it –26 gennaio 2019–video con graffito che rifa il quadro sopra

https://www.lettera43.it/it/articoli/mondo/2019/01/26/gilet-gialli-manifestazione-oggi-26-gennaio/228505/

 

 

MONDO 

26 gennaio 2019

Cosa sapere sulla manifestazione del 26 gennaio dei gilet gialli

Undicesimo atto di protesta per le vie di Parigi. Nei pressi della Bastiglia alcuni scontri violenti hanno spinto la polizia a procedere con lo sgombero. Intanto il movimento si spacca e si preparano i foulard rossi contro i casseur.

Emmanuel Macron vuole recuperare terreno. Ce la sta mettendo tutta e i primi risultati ci sono, dalla popolarità in aumento alle cifre positive sull’occupazione. Ma i gilet gialli vanno avanti, spaccati sulla svolta «politica» di una lista alle europee ma senza arretrare sulla mobilitazione nel weekend: il 26 è previsto infatti il XI atto, e una prima «notte gialla» a place de la République, con grandi incognite sulla tenuta dell’ordine pubblico.

Partiti dagli Champs-Elysees, un primo gruppo di manifestanti si sono diretti alla Bastiglia, punto di incontro con un secondo corteo proveniente da Bercy. È davanti alla storica fortezza che nel pomeriggio sono scoppiati violenti scontri: persone vestite di nero, con il passamontagna, guidati, secondo quanto riferito da partecipanti al corteo, da elementi di estrema destra e casseur, hanno preso d’assalto le strade attorno al quartiere, distruggendo barriere di cantieri e usandole come barricate. La polizia, che inizialmente ha reagito lanciando qualche lacrimogeno, ha poi iniziato con lo sgrombero spalleggiata da pompieri e una gigantesca ruspa.

A PARIGI PREVISTI 7 MILA AGENTI

La Capitale si era preparata a queste evenienza con 7 mila agenti per le strade, un numero che potrebbe anche arrivare a 8 mila nel corso delle ore. Diversi poliziotti, armati con i contestati fucili a proiettili di gomma “flash-ball”, sarebbero poi equipaggiati di videocamere per «contestualizzare il momento in cui il colpo viene sparato», secondo quanto annunciato dal viceministro dell’interno, Laurent Nunez.

L’INCONTRO CON LA MINISTRA GIRARDIN

Nelle ore precedenti una terza compagine di manifestanti si è radunata davanti agli uffici del ministero per l’Oltremare, nel 7/o arrondissement. Annick Girardin titolare del dicastero, è scesa dal suo ufficio per dialogare con i partecipanti al corteo: «Ho proposto loro un incontro. Abbiamo molto da dire nel dibattito nazionale», ha detto lei.

I FOULARD ROSSI CONTRO I GILET GIALLI

Dalla Francia dei sondaggi e da quella delle persone comuni cominciano però ad arrivare segnali di insofferenza verso una protesta particolarmente pesante per Parigi e le principali città, da 10 settimane provate delle ricadute economiche del commercio e dei servizi. Il 27 gennaio è infatti previsto l’esordio in piazza, nella Capitale, della Francia che «non è in gilet giallo», quella dei cosiddetti “foulard rossi“, gruppo nato anch’esso sul web e formato da cittadini esasperati dalla situazione, una sorta di maggioranza silenziosa. I foulard rossi dovrebbero sfilare domenica a poche decine di metri da dove i protagonisti della prima “notte gialla” potrebbero aver concluso pacificamente la loro veglia.

SEGNALI DI RIPRESA PER MACRON

Intanto i sondaggi hanno registrato un aumento di popolarità per l’inquilino dell’Eliseo (+ 3 punti facendo la media dei vari studi), non solo. La disoccupazione sembra aver invertito la rotta scendendo ai minimi dal 2014. Segni che hanno convinto il presidente a uscire allo scoperto. Il 24 ha avuto un faccia a faccia di circa tre ore in un paese al centro della Francia con circa 300 gilet gialli, con uno scambio senza filtri durante il quale ha risposto a tono, ma anche lasciandosi scappare delle battute.

 

LE SPACCATURE NEL MOVIMENTO

Nel movimento, la mossa di Ingrid Levavasseur di annunciare la presentazione di una lista per le elezioni europee ispirata ai gilet gialli ha scatenato reazioni in qualche caso violente come alcune minacce di morte. Ma sul web hanno trovato posto anche altre reazioni, fino a chiedere chi ci fosse dietro alla scelta di Levavasseur. Intanto sono comparsi i primi sondaggi sulla lista “gilet gialli” accreditata al 13%. Un valore di tutto rispetto che la farebbe diventare possibilmente terzo partito di Francia. Allo stesso tempo questa mossa eroderebbe almeno tre punti al Rassemblement National di Marine Le Pen portando il suo distacco da En Marce! ad almeno sei punti che seppur a fatica si confermerebbe la prima forza politica del Paese.

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