Domenico Mattia Testa
Sono stato stato due volte d’estate alle cascate del Niagara per cui non l’ho mai viste ghiacciate:gelate è tutto un altro spettacolo. La Natura- Paesaggio, è grande e varia, sempre in movimento ed in via di trasformazione, come recita del resto la stessa origine etimologica; infatti natura è il participio futuro del verbo nascor: naturus, natura, naturum: che sta per nascere…Noi non abbiamo questo privilegio. La bellezza delle cascate è ben esemplificata anche nel Film omonimo.
DOCUMENTARIO DI 2 MINUTI E UN SECONDO, BELLISSIMO:: ATTENZIONE, SEMBRA DI ESSERCI DENTRO!
CASCATE DEL NIAGARA—Decumanus
Le cascate del Niagara viste dalla Skylon Tower.– – Opera propria
La cascata americana prima di un temporale-2007 —http://www.dmitrimarkine.com
Le cascate del Niagara viste dal Clifton Hotel nel 1912.– – Library of Congress
Quadro d’epoca di Hermann Ottonar Herzog
NON TROVANDO IL TRAILER IN ITALIANO, METTO IL FILM …MA C’E’ PIENO DI LAMENTI SULLA QUALITA’ DEL VIDEO NEI COMMENTI–LE CASCATE SI VEDONO SUBITO
https://www.youtube.com/watch?v=oBntLj50-u4
chiara: mi permetto di contraddirti caro Domenico Mattia:: quando siamo nella pancia della mamma anche noi siamo ” natura “… “stiamo per nascere “…non ti pare? ciao, con molta molta simpatia…
….. ed anche noi siamo sempre “in divenire”, sempre in movimento e mai uguali ad un attimo prima. L’unica differenza , forse ( ma è solo un “forse”, a pensarci bene) è che abbiamo presto ( il famoso batter d’ali?) una fine.
Comunque:
siamo meno spettacolari delle cascate del Niagara
sappiamo essere cattivi ( raramente altruisti) mentre la natura non ci bada
abbiamo un cervello, ma ho del dei dubbi sul fatto che sappiamo usarlo
la natura, non lo so se ce l’ha. Mi piacerebbe pensare che nel suo insieme ce l’abbia ma se ce l’ha è certamente armonico.
Ed ora buonanotte con questi pensieri un po’ sciocchi della notte 🙂
Noi” stiamo per nascere una volta sola e mai più”:Nove Mesi!.La Natura come dire l’Universo,secondo i calcoli più accreditati della scienza”Sta per nascere da circa 13,7 miliardi di anni:il troppo famoso Bing Bang ha questa età.La storia dell’umanità è un niente,meno dei virus che hanno una vita di miliardi di anni.La natura non ci calcola proprio nel suo processo di creazione e distruzione.Siamo troppo piccoli e dovremmo imparare a rispettarla di più.Aggiungo solo che non sono filologo:la spiegazione etimologica era funzionale a chiarire la differenza tra natura come paesaggio e natura come essenza della realtà,come Essere,come Universo,come Senso primo ed ultimo delle cose,della vita.
“noi”, nel nostro enorme, incommensurabile “piccolo”, la natura nel suo innaturale “infinito”, siamo altrettanto importanti ed indispensabili. come un moscerino.
La leggerezza, e solo la leggerezza , ci salverà.
E l’ironia. anche in punto di morte.
anzi!
La leggerezza e l’ironia,formidabili antidoti al male di vivere, sono facili da enunciare,difficili da praticare.Il dato incontrovertibile è che per natura siamo fragili ed effimeri,ma con le nuove tecnologie si aprono,si fa per dire, “sorti magnifiche e progressive,per l’umanità…Perciò viva la Tecnica che per molti,mancanti di spirito critico, sarà la futura dispensatrice di felicità! Sull’ironia in punto di morte staremo a vedere,speriamo in tempi il più possibile lontani….
l’ironia in punto di morte sarà la parte che più m’incuriosirà , e poi …basta, si suppone.
Vittorio Alfieri esprime bene questa curiosità finale nelle Rime ed esattamente nel sonetto -“Autoritratto”,meglio conosciuto con il primo verso:”Sublime specchio di veraci detti,….Benchè non parli di ironia,ripropone uno status psicologico-esistenziale assai similare.
ti/l’ho appena letto. Non ho mai approfondito Vittorio Alfieri, magari è giunta l’ora di fare un passo in più.
Chi ha colto la complessa,volitiva e sognatrice personalità alfieriana e ne ha fatto un ritratto indimenticabile,quasi un alter ego è il Foscolo nei vv:187-197 dei Sepolcri:
E a questi marmi:(Santacroce:FI)
venne spesso Vittorio ad ispirarsi;
irato ai patrii Numi;errava muto
ove Arno è più deserto,i campi ed il cielo
desioso mirando;e poi che nullo
vivente aspetto gli molcea la cura,
qui posava l’austero;e avea sul volto
il pallor della morte e la speranza.
Con questi grandi abita eterno:e l’ossa
fremono amor di patria.
Anche la poesia ha fatto il Risorgimento che leghisti del nord e del sud vorrebbero demolire…
molto bello! grazie caro Domenico Mattia…ma come ti chiamano in famiglia: Domenico, Mattia o Domat?
Ufficialmente vengo chiamato Domenico,familiarmente ed amichevolmente Mattia …La scissione è solo nominalistica…
grazie Mattia! La scissione è solo nominalistica… o sei ” Il cavaliere dimezzato “?
Per la memoria di Italo Calvino sarebbe meglio parlare de:Il visconte dimezzato…A volte mi piace passare un po’di tempo-ma perdere tempo a chi più sa,più spiace- con queste quisquilie dei social precisando ancora una volta che io non ho niente da spartire con i filologi…La scissione di cui sopra mi ha riportato per pura associazione allo scisso dei versi di uno dei più grandi poeti italiani del Novecento,il triestino Umberto Saba, che conosceva bene la psicanalisi,ma come Svevo,attribuiva ad essa,anche per diretta esperienza,solo valenza conoscitiva,non terapeutica:C0sì si esprime:
O mio cuore dal nascere in due scisso,
quante pene durai per uno farne,
quante rose a nascondere un abisso!