ROBERTO VECCHIONI …BAMBINO ::: SAMARCANDA, 1984—ELEONORA IN UN COMMENTO CI SPIEGA L’ORIGINE DELLA CANZONE…GRAZIE!

 

 

 

 

Eleonora Chicconi

La canzone che dà il titolo all’LP è stata spesso travisata

o proprio non capita dal pubblico. Il tema è una

leggenda che Vecchioni trova in John O’Hara

(Appointment in Samarra, dove Samarra sta

per Samarcanda). Un’antica storia dei paesi arabi

racconta che un giorno un servo incontrò la Morte

al mercato del paese. Corse dal padrone e gli chiese

un cavallo veloce per fuggire dalla nera signora,

alla volta di Samarcanda, cioè lontano da lei.

Il padrone acconsentì, poi scese al mercato

e domandò alla Morte perché avesse spaventato

il servo. La Morte candidamente rispose: “Non l’ho

spaventato, ero solo stupita perché lo aspettavo

stasera a Samarcanda”. Roberto cambia solo

i protagonisti: il servo diventa un soldato, il padrone

un re. Dopo anni di ascolto, ho recentemente avuto

un’illuminazione su questa canzone: quel tremendo

“oh oh cavallo” che, agli occhi dei più, l’ha fatta sembrare

una canzonetta, è fondamentale per cogliere a fine canzone

lo spirito del soldato. “Corri cavallo, corri di là, ho cantato

insieme a te tutta la notte, corri come il vento che ci arriverà”.

E’ una fuga disperata. Se è vero che la Morte lo aspetta

a Samarcanda, il soldato non le va incontro sorridente,

ma continua a fuggire, per non rinunciare alla sua vita:

è l’istinto di sopravvivenza, l’aspirazione all’eternità

insita in ogni uomo. Molti anni dopo Roberto canterà:

“ma non lo senti che è più forte la vita della morte

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