La canzone che dà il titolo all’LP è stata spesso travisata
o proprio non capita dal pubblico. Il tema è una
leggenda che Vecchioni trova in John O’Hara
(Appointment in Samarra, dove Samarra sta
per Samarcanda). Un’antica storia dei paesi arabi
racconta che un giorno un servo incontrò la Morte
al mercato del paese. Corse dal padrone e gli chiese
un cavallo veloce per fuggire dalla nera signora,
alla volta di Samarcanda, cioè lontano da lei.
Il padrone acconsentì, poi scese al mercato
e domandò alla Morte perché avesse spaventato
il servo. La Morte candidamente rispose: “Non l’ho
spaventato, ero solo stupita perché lo aspettavo
stasera a Samarcanda”. Roberto cambia solo
i protagonisti: il servo diventa un soldato, il padrone
un re. Dopo anni di ascolto, ho recentemente avuto
un’illuminazione su questa canzone: quel tremendo
“oh oh cavallo” che, agli occhi dei più, l’ha fatta sembrare
una canzonetta, è fondamentale per cogliere a fine canzone
lo spirito del soldato. “Corri cavallo, corri di là, ho cantato
insieme a te tutta la notte, corri come il vento che ci arriverà”.
E’ una fuga disperata. Se è vero che la Morte lo aspetta
a Samarcanda, il soldato non le va incontro sorridente,
ma continua a fuggire, per non rinunciare alla sua vita:
è l’istinto di sopravvivenza, l’aspirazione all’eternità
insita in ogni uomo. Molti anni dopo Roberto canterà:
“ma non lo senti che è più forte la vita della morte
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La canzone che dà il titolo all’LP è stata spesso travisata
o proprio non capita dal pubblico. Il tema è una
leggenda che Vecchioni trova in John O’Hara
(Appointment in Samarra, dove Samarra sta
per Samarcanda). Un’antica storia dei paesi arabi
racconta che un giorno un servo incontrò la Morte
al mercato del paese. Corse dal padrone e gli chiese
un cavallo veloce per fuggire dalla nera signora,
alla volta di Samarcanda, cioè lontano da lei.
Il padrone acconsentì, poi scese al mercato
e domandò alla Morte perché avesse spaventato
il servo. La Morte candidamente rispose: “Non l’ho
spaventato, ero solo stupita perché lo aspettavo
stasera a Samarcanda”. Roberto cambia solo
i protagonisti: il servo diventa un soldato, il padrone
un re. Dopo anni di ascolto, ho recentemente avuto
un’illuminazione su questa canzone: quel tremendo
“oh oh cavallo” che, agli occhi dei più, l’ha fatta sembrare
una canzonetta, è fondamentale per cogliere a fine canzone
lo spirito del soldato. “Corri cavallo, corri di là, ho cantato
insieme a te tutta la notte, corri come il vento che ci arriverà”.
E’ una fuga disperata. Se è vero che la Morte lo aspetta
a Samarcanda, il soldato non le va incontro sorridente,
ma continua a fuggire, per non rinunciare alla sua vita:
è l’istinto di sopravvivenza, l’aspirazione all’eternità
insita in ogni uomo. Molti anni dopo Roberto canterà:
“ma non lo senti che è più forte la vita della morte