NANDO DALLA CHIESA ::: “…Forse una grande Italia cova sotto la cenere …”, LA SCUOLA DANTE, STATALE DON MILANI A MONZA, 33 ALUNNI, DI TERZA ELEMENTARE CON LA LORO MAESTRA MONICA RUSCITTI HANNO ILLUSTRATO LA VITA DEL GENERALE DALLA CHIESA E PER NATALE L’HANNO MANDATA IN REGALO AL FIGLIO, NANDO DALLA CHIESA

 

IL FATTO QUOTIDIANO DEL 31 DICEMBRE 2018–pag. 19

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NANDO DALLA CHIESA a Trento presso la Sala Rosa del Palazzo della Regione–Niccolò Caranti – Opera propria–2008

 

 

 

Il generale Dalla Chiesa raccontato da bambini della terza elementare

I 33 alunni della scuola Dante di Monza splendidamente guidati dalla maestra abruzzese Monica Ruscitti

Il generale Dalla Chiesa raccontato da bambini della terza elementare

Lo so. Lo so che potrebbe sembrare materia di interesse personale. E in parte lo è. Ma credetemi, è molto di più. Vorrei vedere voi a trovarvi tra le mani un lavoro fatto da 33 alunni di terza elementare con tanta passione e tanto amore. Che in pochi istanti comunica mesi di impegno, la lettura di libri e le conferenze in classe, la storia e il disegno, l’italiano e l’educazione civica, la geografia e l’educazione artistica. Provate a immaginare due classi di bambini che nulla sanno della nostra società se non le due o tre cose afferrabili ogni giorno dalla tv, e che dai sussidiari apprendono, di storia, pochi aneddoti e poche date lontane, che si gettano invece nello studio di un argomento di storia contemporanea, e nemmeno dei più agevoli.

Provate a immaginarli ascoltare, interrogare, ritagliare, confrontarsi, parlarne a casa. E misurarsi di buzzo buono con le proprie capacità di mettere sui fogli una storia a colori, quasi un saggio embrionale di graphic journalism. E andare alla ricerca di piccoli, minuscoli oggettini, qui un cordoncino, qui un bottone, qui un pezzo di stoffa, o un ciuffo di ovatta, tutte cose senza valore ma in grado di dare valore al prodotto finale: un album di 36 pagine, costruito con le proprie mani, su un personaggio storico dell’antimafia, il generale Carlo Alberto dalla Chiesa, che ognuno, con tanto di nome, ha disegnato secondo propria ispirazione. Il protagonista è quello, certo, ma potrebbe essere Giovanni Falcone, o Paolo Borsellino, o chissà quanti altri. Il fatto è che la scuola “Dante”, dell’onnicomprensivo “Don Milani”, ha partecipato a un concorso dell’Arma dei carabinieri e ognuno ha fatto la sua parte con serietà professionale.

Due ufficiali, disegnati nell’album, sono stati a scuola per parlare di legalità e di regole. La storia del generale nasce dai loro racconti, ma soprattutto da letture in classe, giornali d’epoca, libri, e non uno solo. Molti bambini sono rimasti colpiti dal fatto che il loro personaggio amasse il calcio e andasse allo stadio. Qualcuno dal fatto che gli piacesse la nutella (vero, ma dove l’avranno trovato?). Che volesse bene ai bambini e ai giovani e agli animali. Scrivono che in Sicilia fu lasciato solo. Quel che colpisce l’osservatore, invece, è che nelle 36 pagine, tutte ritagliate in cartone assecondando la forma del generale, dal busto al berretto, non compaiano gli svarioni tipici di molti servizi giornalistici e televisivi: i salti di luoghi, gli errori di date, la dimenticanza dell’agente di scorta. Riflessione: dunque un’informazione corretta è possibile, si può fare anche a otto-nove anni, senza frequentare le scuole di giornalismo.

A questo punto vorrete sapere quale insegnante stia alle spalle di questo straordinario lavoro corale, poiché nulla di grande si fa in una scuola senza un grande insegnante. Ecco, si chiama Monica Ruscitti, è abruzzese ed è venuta in questa scuola di Monza 25 anni fa. Ha coinvolto due colleghe più giovani (“ma anch’io sono abbastanza giovane”, si concede), Carmela Cipolla, insegnante di matematica, e Anna Maria Celso, direttrice della scuola. Ha la passione per la legalità, e non è la prima volta che i suoi alunni vincono un concorso. “La cosa che più raccomando è l’educazione, il rispetto” (concetto che infatti torna molte volte nei disegni), “lei sa che cosa arriva oggi nelle scuole, anche se i miei sono tutti bravi”. La grande maestra protegge da possibili dubbi i bambini delle attuali IV a e IV b, tra cui tanti sono i piccoli di origine straniera. “Che cosa è rimasto loro? Ricordano tutto di questa esperienza. I carabinieri ci hanno aiutato, ci hanno anche fatto vedere i cavalli qui al centro di Monza, e quando c’è stata la festa dell’Arma, siccome non volevo gravare economicamente su nessuno per la trasferta, ci hanno mandato un pullmino. Soprattutto sono state belle le letture in aula, siamo partiti dalla fiaba ‘La scelta del sovrano giusto’, dedicata al generale, per poi passare dalla morale della fiaba alla storia vera. Noi leggiamo sempre insieme in aula, due ore a settimana, la lettura è il cibo della mente, e io glielo dico, ‘la mente ve le dovete coccolare’. Pretendo molto, perché lavoro molto. Ma loro sono fantastici”.

Come fantastica, devo dire, mi è apparsa l’idea di mandarmi tutto in regalo per Natale, con quelle firme infantili che si dispongono con serietà in orizzontale e in diagonale. E le maestre che si firmano pudicamente “le insegnanti”. Forse una grande Italia cova sotto la cenere.

 

 

 

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