REPUBBLICA DEL 20-12-2018– pag. 36
BARI, TEATRO PETRUZZELLI
I L c a s o
LA TRAVIATA AL PETRUZZELLI UNA RINASCITA MADE IN SUD
Domenico Castellaneta
INTERNO DEL TEATRO PETRUZZELLI A BARI
Rinascere è un verbo che ben si addice al Petruzzelli. Sono passati solo pochi giorni dalla grande festa del decennale dalla ricostruzione del teatro di Bari, andato in fiamme il 27 ottobre del ’91, e ora è arrivata in scena una Traviata, segno anch’essa di rinascita. Si tratta della prima opera interamente prodotta dalla Fondazione Petruzzelli da anni, la prima sontuosamente allestita (l’ultima prodotta qui parzialmente e in grande parsimonia era stata, nel 2015, I dialoghi delle Carmelitanedi Francis Poulenc, per la regia di Leo Muscato).
Un suggello per un anno importante, dal momento che la Fondazione con questa Traviata, per la regia di Hugo de Ana, autore anche delle scene e dei costumi, e con l’orchestra diretta dal maestro Carlo Goldstein, torna nel circuito dei grandi teatri di produzione. Non solo: dal 2013 la fondazione lirica ha incrementato del 120% le alzate di sipario, del 55% gli incassi di biglietteria e del 52% i contributi pubblici e privati.
Una rinascita, appunto, dopo le vicende che l’avevano portata al commissariamento affidato a Carlo Fuortes (marzo 2012 — febbraio 2014) e poi all’avvicendamento con l’attuale sovrintendente Massimo Biscardi.
Inoltre, nel foyer del Petruzzelli, è stata allestita l’esposizione “Parigi, O Cara!
Le opere di Giuseppe De Nittis in mostra al teatro Petruzzelli”, con tre opere dell’impressionista barlettano, ovvero Figura di Donna, Il Salotto della Principessa Matilde e Giornata d’inverno.
FIGURA DI DONNA
IL SALOTTO DELLA PRINCIPESSA MATHILDE
GIORNATA D’INVERNO (RITRATTO DI LEONTINE)
Il progetto scenico e di costumi del regista de Ana si ispira proprio alle preziose tele ottocentesche di De Nittis.
Dalla cenere del rogo alla ribalta internazionale.
NOTA:::
Nella notte tra il 26 e il 27 ottobre 1991 il teatro fu devastato da un violentissimo incendio doloso e solo il collasso della cupola, che ha soffocato le fiamme, ne ha impedito la distruzione. L’ultima opera rappresentata fu la Norma.
In una veduta dall’alto gli effetti dell’incendio
La cupola illuminata dagli affreschi perduti di Raffaele Armenise.
La Traviata made in Bari è stata già venduta a cinque teatri europei. Una cosa impensabile quando la fondazione di Massimo Biscardi dovette affrontare anche il macigno di 307 vertenze di lavoro, forse un record nazionale, oggi ridotte a 17. In pochi avrebbero scommesso sulla ripresa del quarto teatro più grande d’Italia, nato su illuminazione di Onofrio e Antonio Petruzzelli, commercianti e armatori di origine triestina, che il 29 gennaio 1896 stipularono il contratto tra la famiglia e il Comune per la realizzazione del politeama.
Interni del Teatro Petruzzelli oggi
Oggi il Petruzzelli non ha debiti, vanta sponsor privati e realizza utili non solo con i biglietti, ma anche con visite guidate molte apprezzate soprattutto dai crocieristi o con il sistema dei family concert, rassegne dedicate alle famiglie che segnano sempre il tutto esaurito. Una rinascita in piena regola. Vista da Sud, anche qualcosa di più.
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