Roberto Rododendro (LINK SU FACEBOOK)
Pensa un po’: sotto un articolo d’economia ti posto un autore greco ormai defunto.
Un po’ di versi presi qua e là, altrimenti avrei dovuto copiarli uno per uno, così è solo un copia/incolla ma interessante, a me pare:
Miltos Sachturis (Atene 1919- Atene 2005)
Miltos Sachturis è nato a Atene nel 1919, discendente di una ricca famiglia di armatori andata fallita. Domina nei suoi versi il dolore e il pessimismo cantabile. ” Quando vi parlo “ raccoglie poesie scritte tra il 1945 e il 1990. Vicino al surrealismo, l’esperienza della guerra lo ha segnato profondamente. Scrive in una delle sue liriche:
«Strano bosco incanta la mia voce | ogni mia parola una goccia di sangue | tutta la mia canzone un albero | innaffiato dal sangue degli assassini | migliaia di assassini migliaia di alberi selvatici | strano bosco che incanta la mia voce».
E ancora:
«I morti a due passi da noi | stanno in pace. O siedono calmi | sugli scalini | con una scopa insanguinata in mano | ma i vivi | hanno teste gigantesche | piene di petrolio | e le mani unte | di grasso | costruiscono barche di carta nera | che se ne vanno | una a una | e senza sole | verso il cielo nero».
Il mondo nuovo che esce dalla guerra non è fatto di calce e mattoni ma di cadaveri. Fa paura sentire la gente che dice «noi vogliamo pensare in grande»: c’è un accenno alla vastità degli stermini.
«Non ho scritto poesie | nel frastuono | nel frastuono: | rotolò la mia vita. | Un giorno tremavo | un altro rabbrividivo: | nel terrore | nel terrore | passò la mia vita […]».
Il mondo poetico di Sachturis ha il volto ombroso di chi non riesce a ridere, ha solo il sorriso dolorosamente ironico di chi si trova prigioniero. «Quale cannibalismo questa primavera …» scrive. Il suo stile è fatto di ritmi, assonanze, spesso all’interno di uno stesso verso, le rime che si rincorrono come una eco.
Grecia (1939-1989)
http://www.girodivite.it/antenati/xx3sec/_sachtur.htm
Oggi con la rabbia | dei miei cinquantadue anni | con timore e stupore insieme ti saluto | spettro fraterno di Dylan Thomas | che tanto giovane sapesti | mettere fuoco nelle parole | incendiarle | e farle esplodere con fragore e | con Dio nell’infinito. (A Dylan Thomas, Il vaso (1971)–wikiquote
PER CHI PUO’ LEGGERE IL FRANCESE E SI INTERESSA DI QUESTO POETA:::
http://dornac.eklablog.com/miltos-sachtouris-c21210376
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Bravissima Chiara! Io ti ho solo dato uno spunto: bella pagina!