La cucaracha (in spagnolo “Lo scarafaggio“) è una canzone tradizionale della musica folk messicana, che divenne popolare dopo la rivoluzione messicana.
Secondo una versione che si narra sulle sue origini, il titolo si riferirebbe all’automobile del generale Pancho Villa, che spesso era rotta e si era guadagnata, da parte delle sue truppe, il nomignolo la cucaracha.
Le origini della Cucaracha sono sconosciute, ma si sa che era già molto popolare durante la Rivoluzione messicana agli inizi del XX secolo. Allo stesso tempo, però, la canzone è menzionata nel 1883, ma vi è anche la possibilità che risalga al 1818. Altre congetture ne indicherebbero un’origine spagnola, anche se non ci sono prove a favore di questa ipotesi, in quanto non c’è traccia della canzone in altri paesi dell’America Latina.
1. Cuco Sánchez – La Cucaracha 00:00
2. Dueto América – La Cautela 02:52
3. Cuco Sánchez – La Adelita 05:56
4. Dueto América – El Venadito 08:54
5. Cuco Sánchez – La Valentina 12:05
6. Cuco Sánchez – El Revolucionario 14:07
7. Cuco Sánchez – La mancornadora 16:58
8. Dueto América – Una Noche Serena y Oscura 19:16
9. Cuco Sánchez – Una Mujer Linda 22:22
10. Dueto América – La Modesta 25:28
11. Cuco Sánchez – La Chancla 28:49
12. Cuco Sánchez – El Hombre del Alazán 31:19
Litografia di Antonio Venegas Arroyo pubblicata nel 1915, su cui è stampato il testo de La cucaracha
Il testo consiste di strofe indipendenti, spesso improvvisate. Una tipica strofa è:
(ES)«La cucaracha, la cucaracha Ya no puede caminar Porque no tiene, porque le falta Marihuana que fumar.» |
(IT)«Lo scarafaggio, lo scarafaggio Non riesce a camminar Perché non ha, perché gli manca Marijuana da fumar» |
Il riferimento alla marijuana nacque in quel periodo (all’incirca quello della Rivoluzione Messicana) in cui la parola cucaracha era anche un termine per definire in gergo la marijuana o uno spinello. Nei contesti nei quali un riferimento alla marijuana sarebbe inopportuno, limonada que tomar (“limonata da bere”) o las patitas de atrás’ (“le zampette posteriori”) sono di frequente sostituite all’ultimo verso. Ciò preserva la storia e, nella versione spagnola, il metro.
Un altro esempio è:
(ES)«La cucaracha, la cucaracha Ya no puede caminar Porque no tiene, porque le falta La patita principal.» |
(IT)«Lo scarafaggio, lo scarafaggio Non riesce a camminar Perché non ha, perché gli manca La zampetta principal» |
Molte versioni sono di fatto un gruppo di versi senza senso o riguardanti l’amore:
(ES)«Cuando uno quiere a una Y esta una no lo quiere, Es lo mismo como si un calvo En calle encuentre un peine.» |
(IT)«Quando uno ama una donna ma quest’ultima non lo ama è come un uomo calvo che trova un pettine per strada.» |
(ES)«Mi vecina de enfrente Se llamaba Doña Clara, Y si no había muerte Es probable se llamara.» |
(IT)«La mia vicina di fronte si chiamava Doña Clara e se non è morta probabilmente è come verrà chiamata.» |
Durante la rivoluzione messicana, i ribelli e le forze governative realizzarono testi politici. In alcune versioni, lo scarafaggio è il presidente Victoriano Huerta, noto alcolizzato e considerato un criminale e un traditore a causa del suo coinvolgimento nella morte del presidente rivoluzionario Francisco Madero. Le strofe potevano contenere i versi:
(ES)«En el norte viva Villa En el sur viva Zapata Lo que quiero es venganza Por la muerte de Madero» |
(IT)«Nel nord lunga vita a Villa, Nel sud lunga vita a Zapata Ciò che desidero è la vendetta Per la morte di Madero.» |
Una versione diversa fa risalire l’appellativo alla carrozza di Pancho Villa che si rompeva sistematicamente nei viaggi senza fine nel deserto del nord-est. Così la truppa affibbiò il nomignolo “La Cucaracha” alla carrozza e il verso “ya no puede caminar” riguarda appunto la carrozza che non poteva proseguire oltre.
Nel libro di Francisco Rodríguez Marín “Cantos populares españoles (Canti popolari spagnoli)”, pubblicato nel 1883, lui trascrive alcuni versi che hanno a che fare con la guerra di reconquista contro i Mori in Spagna:
(ES)«De la patillas de un moro tengo que hacer una escoba, para que barra el cuartel la infantería española.» |
(IT)«Dalle basette di un Moro dovrò fare una scopa per spazzare l’accampamento della fanteria spagnola» |
Significato della canzone[modifica | modifica wikitesto]
Ci sono diversi significati de La cucaracha, tante quante le sue versioni esistenti. Lo stesso può essere detto per la stessa parola. La parola si può riferire all’insetto però ugualmente si può utilizzare nei confronti di una persona associata in qualche modo a uno scarafaggio. È stato utilizzato anche nel gergo come termine per indicare lo spinello di marijuana così come, sempre nel gergo, lo si utilizzava per definire un veicolo senza ruote.
Una storia relativa all’uso gergale del termine per indicare un particolare veicolo riguarda Pancho Villa. Si dice che Pancho Villa andasse in giro con le sue guardie del corpo in un’automobile Ford modello T, con le mani e i piedi a penzoloni fuori dal finestrino, tanto da sembrare, appunto, uno scarafaggio. L’auto è visibile al museo di Pancho Villa nella città di Chihuahua, capitale dell’omonima regione del Messico. Il veicolo presenta i buchi dei proiettili che uccisero Pancho Villa nel 1923.
Alcuni interpreti della canzone
- Louis Armstrong (1935)
- Bill Haley & His Comets (1966) – nella “La Cucaracha a Go-Go”
- Doug Sahm
- James Last (1999)
- Les Négresses Vertes
- Milva
- Pérez Prado
- Charlie Parker
- Gabriella Ferri nell’album Remedios del 1974
- James Last
- Inti Illimani
- Gipsy Kings
- Tino Rossi
- Lila Downs
E’ una canzone che affascina, per il ritmo, che suggerisce le mosse di un ballo improvvisato, per il significato rivoluzionario che le si attribuisce, perché fa pensare ad un “Messico e nuvole” che è nel nostro immaginario.
Va ricordata della Cucaracha l’edizione del Trio messicano-portoricano:Los Panchos che danno della canzone un’interpretazione simpatica e decisamente rivoluzionaria. Sarebbe opportuno aggiungerla alle tante altre di cui sopra.