LA REPUBBLICA DEL 1° DICEMBRE 2018
L’AMACA
Michele Serra
Siamo tutti con Fredy. A parte qualche estroso e qualche maudit, non si conosce chi, tra il lavoratore che sgobba e il ladro che lo deruba, faccia il tifo per il ladro. Sono con Fredy, per giunta, anche le leggi già vigenti: riconoscono la legittima difesa, specie nella propria casa violata, e ne puniscono solamente l’eccesso colposo. Certo, richiedono che il povero Fredy, e gli altri sfortunati sparatori, si presentino di fronte a un giudice che valuti l’accaduto. Non si viene assolti per acclamazione popolare, voglio dire. La fatica di sottoporsi a un giudizio, se una persona muore sparata, ancora vige, nelle nazioni civili.
E dunque, se siamo tutti con Fredy, se nessuno gli dà dell’assassino, se nessuno sottovaluta la violenza dell’intrusione di un malvivente, se nessuno nega la paura, la rabbia, il diritto di difendersi, di che cosa stiamo parlando da un paio di giorni? Stiamo parlando di una vittoriosa manipolazione politica secondo la quale lo status quo sarebbe stato, fin qui, dalla parte dei ladri, e finalmente è arrivato un governo che provvede a rimettere le cose a posto. E stiamo parlando di una voglia molto diffusa, e molto ben rappresentata in Parlamento: la voglia di potere finalmente farla finita, con i ladri, senza l’impiccio di doverne rispondere a un giudice. Ma i giudici esistono proprio perché tutti stiamo con Fredy. Nessuno sta con i ladri, per questo sono stati inventati i giudici, le leggi, i diritti dell’imputato, le carceri e perfino la possibilità, scontata la pena, di uscirne vivi.
Condividi