Napoli, a scuola di pizza sei rifugiati dall’Afghanistan e dal Pakistan
Il progetto dell’associazione Less
di PAOLO DE LUCA
NAPOLI.REPUBBLICA.IT — 06-10-2016
Grembiule bianco, cappellino e “mani in pasta”, tra panetti e basilico. Sono in sei e dal martedì al venerdì si muovono in Circumvesuviana da Napoli a Sorrento per coronare una vocazione: quella di apprendere l’arte della pizza. Sognano infatti un futuro tra forni a legna e farina Asseem, Gulwaly, Ikram, Mustapha, Mihalshah e Bilal, giovani rifugiati provenienti da Afghanistan e Pakistan, arrivati in Italia all’inizio del 2016.
Il sestetto, composto da uomini tra i 20 ed i 35 anni, rientra nel progetto Iara del Comune di Napoli (nell’ambito del “Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati” lo Sprar), gestito dal 2004 dalla “Less”. La onlus, presieduta da Marika Visconti, che si basa sulla lotta ad ogni forma di esclusione sociale, si occupa non solo dell’accoglienza dei profughi, ma anche di un loro eventuale inserimento lavorativo, attraverso corsi di formazione. Uno di questi riguarda proprio la pizza: Less ha organizzato un ciclo di 100 ore, in programma fino al 24 ottobre, assieme all’Università della cucina mediterranea.
L’obiettivo è guidare gli iscritti alla preparazione del piatto principe della gastronomia partenopea: dall’impasto degli ingredienti, all’utilizzo del forno, all’uso sapiente dei tempi di cottura.
L’idea, già realizzata lo scorso anno, ha dato i suoi frutti: molti candidati hanno proseguito il percorso, arrivando a lavorare stabilmente in pizzerie sia a Napoli che in altre città (soprattutto Genova e Firenze). Asseem e gli altri sperano di raggiungere gli stessi traguardi: le loro lezioni durano dalle 9 alle 13.30 fino al 24 ottobre, nella cucina messa gentilmente a disposizione dal ristorante “Il Borgo” a Priora, frazione di Sorrento (via Nastro verde). Sono seguiti da un maestro pizzaiolo, Favio Gargiulo e da uno staff di coordinamento. Tra una margherita e una quattro stagioni, iniziano a sfornare i primi prodotti. “Hanno ancora da imparare, ma promettono bene – spiega Daniela Fiore, responsabile Less per l’area formazione e lavoro – Soprattutto, sono entusiasti di questo iter professionale”.
I sei sono infatti ben consapevoli degli eventuali sbocchi nel settore, molto richiesti ovunque, sia in Italia che all’estero. Apprendono velocemente, come la vita gli ha insegnato a dura prova e “spostandosi in costiera – prosegue Fiore – hanno anche occasione di conoscere meglio il territorio che li ha accolti”.
Partono la mattina presto dalla sede Less di Napoli (dove alloggiano), in via Ponte nuovo, nei pressi di via Foria, diretti verso la penisola sorrentina. Prima di essere inseriti nel “progetto pizza”, hanno seguito un percorso di orientamento ad hoc: “Li assistiamo nel compilare il loro curriculum vitae – conclude Fiore – in base alle esperienze e motivazioni. Uno di loro, ad esempio, ha già precedenti nella ristorazione e sa cucinare molto bene. Ci ha sempre ripetuto che desiderava apprendere anche le tecniche dei pizzaioli”. I migliori della squadra potranno partecipare ad un ulteriore tirocinio in una pizzeria o un ristorante di Napoli e provincia, prima di provare a trovarsi uno spazio nel mondo lavorativo. E a ricominciare da capo, in Italia.