A Bruxelles nel 1916 è nata Norine, una sartoria artistica capace di rivaleggiare con Parigi: veri committenti illuminati che nel 1924 si affidano al giovane René dandogli massima libertà. Lui li ricambia con una magnifica serie di campagne illustrate, tra art-deéco e cubismo, immergendo gli abiti in tavole ricche di colore e forme. Gli annunci di Norine faranno breccia e per qualche anno Magritte diventa la firma ufficiale del marchio, arrivando a creare persino i regali aziendali. Che volendo potremmo chiamare gadget. Ma andiamo con calma. (GIUSEPPE MAZZA, IL VENERDI’ DI REPUBBLICA, 21 SETTEMBRE 2018, pp. 110-111)
per la Maison Scott Frères- Bruxelles
‘Marche des Snobs’ published by Jos. Buyst (1924, Bruxelles)
L’heure du tango, L’ART BELGE, BRUXELLES, 1925
‘Au Pays des Mosquées’ by Sylvain Hamy and Jacques Loar, published by l’Art Belge (1926, Bruxelles). Illustrated by René Magritte
Prière à Mon Ange’ by Toussaint Masson, published by Schott Frères (1924, Bruxelles) and illustrated by René Magritte.
René Magritte, “Arlita / Chanson Lumineuse,” sheet music cover (C. 1925). 13 1/4×10 1/2 inches, 33 1/2×26 3/4 cm.
“Mes Rêves,” sheet music cover. 1926. 13 1/2×10 1/2 inches, 34 1/4×26 3/4 cm. Éditions Musicales de l’Art Belge, Brussels.
“Le Tango des Aveux,” sheet music cover (1926), 13 3/4×10 1/2 inches, 35×26 3/4 cm. Éditions Musicales de l’Art Belge, Brussels.
Nuits D’Adie/Fox – Trot. Sheet music cover (1925), 13 3/4×10 1/4 inches, 35×26 cm. Éditions Musicales de l’Art Belge, Brussels.
René Magritte eu un frère, poète et compositeur (Bill Buddie), Voici la biographie de ce compositeur belge de music-hall et poète surréaliste, Paul Magritte, il terzo figlio della famiglia Magritte– per chi volesse…
http://7511christian.wixsite.com/belgatone/paul-magritte
RENE’ MAGRITTE ( 1898-1967 )
Alla scuola della pubblicità Magritte apprende la magia della sintesi. Una magia rapida, potente, capace di toccare il pubblico. Lo chiamerà l’effetto ” folgorante ” delle opere, la capacità di imprimere senza richiedere grande meditazione.
per la sartoria NERINE
MAGRITTE, 1937 –CONTRO REX, IL PARTITO FASCISTA BELGA
UNA PUBBLICITA’ DEL 1954 DI ARMANDO TESTA ISPIRATA A MAGRITTE
DA QUI, SEGUIAMO QUESTO LINK:::
http://www.doppiozero.com/materiali/rene-magritte-ha-fatto-spot
Anticipiamo dal volume, curato da Vanni Codeluppi, un articolo su René Magritte.
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Guai, naturalmente, parlare di pubblicità a Magritte. «Qual è la cosa che odia di più?», gli chiesero in un’intervista, nel 1946 «Le arti decorative, il folklore, la voce degli speaker, l’aerodinamismo, l’odore della nafta… e la pubblicità!». Pure a Magritte capitò, per vivere, di dover immaginare campagne pubblicitarie. Per una casa di mode, per un pellicciaio, per un grande magazzino, per dei prodotti di bellezza, addirittura per l’Alfa Romeo. Finì, nel 1930, a Bruxelles, insieme al fratello, per aprire un’agenzia con il nome di Studio Dongo. E la sua produzione pubblicitaria, pubblicata o no, fu talmente copiosa da permettere, nel 1983, a Parigi, di presentare una mostra dei suoi annunci, dal titolo, cattivello e spiritoso, di Ceci n’est pas un Magritte. Ricalcato, ovviamente, da uno dei suoi più famosi e significativi lavori: Ceci n’est pas une pipe.
Si poneva questioni professionalmente decisive: «La tavola perfetta non ammette la contemplazione, sentimento banale e senza interesse. Deve produrre un effetto intenso in un tempo fulmineo». Colpire, attrarre l’attenzione con un’immagine spiazzante, incongrua, inattesa: è la pubblicità, sarà la sua pittura sempre. Così i bozzetti rifiutati potevano diventare quadri e i quadri diventeranno, per mano lesta di altri, bozzetti pubblicitari. Un albero apre la sua corteccia per rivelare all’interno, come dentro cofanetti, gli “exciting perfumes by Mem”. Proposta bocciata? Ecco La voce del sangue, un olio su tela di due anni più tardi, più cupo, più risentito, dove, nei cofanetti all’interno del tronco, appaiono una casetta illuminata e una palla bianca.
Non dipingeva quadri, ma elaborava messaggi. Studiava congegni narrativi che tenessero conto del destinatario. Magritte, dalla superficie del suo quadro, gioca con il dirimpettaio. Sembra dipingere una cosa, ma dipinge il suo contrario. Sciorina tutto il repertorio da illusionista, ricorrendo al doppio senso, al gioco di parole, alle sostituzioni, al c’è e non c’è, all’incongruità, allo scandalo visivo, allo shock della collisione dei segni. È la cassetta degli attrezzi del comunicatore, anch’egli attento a utilizzare gli strumenti della retorica. Aristotele li ha messi in bella fila nella scansia del suo Trattato. Umberto Eco ci ha fatto vedere come funzionavano in Opera aperta, nella Struttura assente, in Lector in fabula. Ecco l’amplificatio: un’enorme mela riempie una stanza intera. Ecco l’ossimoro, l’accostamento di immagini di senso opposto: una villa illuminata a notte sotto il cielo del mattino. Ecco la metonimia, lo scambio tra causa ed effetto: un enorme uovo dentro una voliera per uccelli.
Ecco la perifrasi: la sostituzione della punta di un paio di scarpe con quella della punta dei piedi, con tanto di dita. E l’iterazione: un grappolo di omini tutti uguali, che cadono a dirotto su una città. E la pioggia cade sulle nubi e una foglia ingrandita prende il posto di un albero. E, in dubitatio, la confessione della difficoltà nella quale si trova l’autore a trattare l’argomento: sono le tante tavole in cui interviene la parola («ciel» o «corps humain») a sostituire l’immagine o in cui significante e significato o immagine e reale divergono: Ceci n’est pas une pipe.
L’interlocutore dei quadri di Magritte è un uomo felice, emotivamente remunerato, preda soddisfatta della trappola comunicativa. Magritte ce l’ha fatta. Ci ha convinto che il mondo è un inganno. Certo, le ambizioni erano ben maggiori. Magritte mirava a dipingere dei quadri che potessero «rivelarci il mistero del presente e farci partecipare alla vita dello spirito». Ma più che il mistero della vita, ha illustrato i rebus del mondo, i suoi indovinelli.
PUBBLICHIAMO ALCUNI QUADRI PER LO STUDIO DONGO CHE NEL 1930 MAGRITTE HA APERTO A BRUXELLES INSIEME AL FRATELLO PAUL, MUSICISTA
:: (DA INTERNET)::
LO STUDIO DONGO CHE OGGI SI TROVA ALLA FINE DELLA VISITA AL MUSEO MAGRITTE A BRUXELLES
PER LE DISTILLERIE LUXOR, BRUXELLES
SARTORIA NERINE
1926
PUBBLICITA’ DI OGGI ISPIRATA A MAGRITTE:::
A
ALLIANZ
(questa non è una buccia di banana)
(martello) – ALLIANZ
POLTRONE FRAU
IDEM
IDEM, qui l’ispirazione è da Piet Mondrian
BAVARIA, sempre a Mondrian
LAVAZZA da Pelizza da Volpedo
carta assorbente e arcimboldo
slow food, arcimboldo e guevara
magritte e la nokia
Che divertente! Sembra un gioco continuo con chi guarda.