LORENZO TROMBETTA DA IDLIB — LIMES 5 SETTEMBRE 2018, “L’OFFENSIVA SU IDLIB NELLO SCONTRO IRAN-ISRAELE + CARTINE DI LAURA CANALI + LINK COLLEGATI

 

 

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LIMESONLINE DEL 5 SETTEMBRE 2018

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L’offensiva su Idlib nello scontro Iran-Israele

LO STRILLONE DI BEIRUT

Strillone_Idlib

[Dettaglio di una carta di Laura Canali. Localizzazione a cura di Lorenzo Trombetta]

Lo Stato ebraico manda un messaggio chiarissimo nel giorno d’avvio della fase preparatoria dell’annunciata operazione nel Nord-Ovest della Siria.

di Lorenzo Trombetta

Idlib. È cominciata “la fase preparatoria” dell’annunciata offensiva militare russo-iraniano-governativa su Idlib, ultima roccaforte anti-regime nella Siria occidentale. Ma la notizia più interessante delle ultime ore è un nuovo raid missilistico, attribuito a Israele, contro postazioni iraniane nella Siria centrale. I due eventi non sono affatto scollegati.


Dallo Stato ebraico non sono arrivate conferme su questo episodio specifico, ma solo un’ora dopo la diffusione di notizie dell’attacco nei pressi di Masyaf, tra Hama e Tartus, le Forze armate israeliane hanno per la prima volta diffuso il conto di quanti raid hanno compiuto in Siria contro obiettivi iraniani nell’ultimo anno e mezzo: ben 200, sparando 800 missili o colpi di mortaio.


Le coincidenze esistono, certo. Ma nel giorno in cui Damasco e Mosca avviano i primi raid aerei su Idlib dopo tre settimane di relativa calma e in un contesto politico molto teso, il messaggio a Russia e Iran è chiarissimo.


Nell’istante in cui entrambe le potenze sono pronte e attive sul fronte di Idlib, Israele fa sapere di essere pronta a colpire ovunque, come ha fatto da inizio 2017 nonostante la presenza in Siria del sistema missilistico russo S-400. Lo Stato ebraico è un alleato di Mosca e tra i due è aperta una linea di coordinamento militare.


L’agenzia di stampa governativa siriana Sana ha affermato ieri che la contraerea ha sventato l’attacco missilistico nei pressi di Masyaf. Testimoni oculari affermano di aver visto alte colonne di fumo levarsi dalla zona montagnosa e di aver udito forti boati di esplosioni. Non è chiaro cosa sia successo. Altre fonti parlano di altre esplosioni nella zona costiera di Banyas, ma su questo non ci sono conferme. Proprio nell’area di Baniyas sono schierate batterie missilistiche russe anche a difesa della base di Hmeimim tra Jabla e Latakia, quartiere generale delle forze di Mosca in Siria.


Carta di Laura Canali, agosto 2018

Carta di Laura Canali, luglio 2018


C’è da sottolineare che il raid di ieri e attribuito a Israele è avvenuto in pieno giorno. Non poco prima dell’alba come avviene solitamente, ma tra il tardo pomeriggio e la serata. All’ora di cena, quando in cielo il sole ancora deve tramontare. I jet israeliani, secondo il racconto di Sana, hanno sorvolato indisturbati tutto il Libano, dal confine meridionale fino alla piana di Homs, passando su tutta la valle orientale libanese della Biqaa. È un evento raro. Per questo il messaggio di sfida è ancora più esplicito.


E rimane ancora un giallo quello che è successo nei giorni scorsi nell’aeroporto militare di Mezze, a Damasco. Inizialmente il governo siriano aveva denunciato una “aggressione israeliana”, affermando poco dopo che le forti esplosioni in un deposito di armi erano state causate da un “corto circuito elettrico“. I dubbi rimangono.


Quel che è invece appare evidente è che nella partita siriana di Idlib lo scontro non è solo a livello locale e nazionale. E a livello regionale non è solo una questione della spartizione dell’influenza tra Turchia, Iran e Russia. Per questo si incontreranno dopodomani i presidenti delle tre potenze a Teheran. Ma anche Israele e Repubblica Islamica si stanno facendo continuamente la guerra in Siria, anche in zone molto vicine al fronte di Idlib.

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Ciao Bruna Tardini
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