L’iniziativa ::: DOPO L’APPELLO DI CACCIARI PAROLA AI LETTORI, REPUBBLICA DEL 15 AGOSTO 2918, pag. 37

 

 

L’iniziativa

DOPO L’APPELLO DI CACCIARI PAROLA AI LETTORI

L’appello di Massimo Cacciari e di altri intellettuali per mettere in campo un fronte che, in vista delle elezioni europee del 2019, contrasti le istanze sovraniste, è stato pubblicato su Repubblica di venerdì 3 agosto. Il documento, commentato e rilanciato da numerose personalità della politica e della cultura, ha stimolato la reazione di molti nostri lettori.

Le elezioni europee sono molto vicine e possono riservare brutte sorprese. Un anti- europeismo percorre tanti paesi, Italia compresa, e ci sarebbe bisogno, per tempo, di dar vita ad una sorta di ” pedagogia di massa” per mettere in evidenza ciò che di bene caratterizza il ruolo dell’Europa. Sono convinto che il Pd guidato da Martina si dovrebbe far carico di promuovere questa ” pedagogia di massa” che è anche battaglia ideale e politica, per sfatare i luoghi comuni sull’Europa. L’antieuropeismo ” di pancia” deve essere contrastato con la forza della ragione critica. Senza tale mobilitazione, le prossime elezioni europee potrebbero avere esiti catastrofici per il tessuto democratico di tutta Europa.

— Aldo Bacchiocchi

Desidero unirmi all’appello di Cacciari, e di tutti quelli che hanno a cuore la sorte della democrazia e dell’Italia europea.

Sono la figlia di un perseguitato politico.

Conosco di persona gli orrori, le ingiustizie, le violenze, le sopraffazioni del fascismo, e del razzismo. Gli elettori di Salvini e Di Maio mi ricordono un verso del poeta Giusti: ” Strumenti ciechi di occhiuta rapina”. Popolo di sinistra che hai votato Di Maio, vuoi continuare a essere ” strumento cieco?”.

— Milvia Aruspici

Condivido l’appello di Cacciari. Lo dico con tristezza: tutti gli italiani che sono d’accordo con lui sono solo il 10% dell’elettorato. Per l’italiano medio, mediamente colto e mediamente istruito, è importante tenere lontani gli immigrati; parole come solidarietà, civismo e politica significano poco. Però voglio sperare lo stesso e mi adopererò al massimo.

— Marco DATA

Nell’associarmi all’appello di Cacciari mi chiedo dove sia andata a finire la parola ambiente. Ci sono dati inquietanti e cambiamenti sotto gli occhi di tutti: quanto è diventato triste il ghiacciaio della nostra povera Marmolada!

Alexander Langer oltre trent’anni fa sosteneva che « le cause dell’emergenza ecologica non risalgono a una cricca dittatoriale di congiurati assetati di profitto e di distruzione, bensì ricevono quotidianamente un massiccio consenso di popolo » . Si tratta di una battaglia culturale, altroché. Purtroppo le sue parole sono rimaste inascoltate da una sinistra sorda e spesso collusa. E sempre Langer dichiarava che la nostra « è una società di persone sole, di consumatori bulimici, di spettatori assuefatti, dagli orizzonti corti e frammentati » . Ed è in questo contesto che il populismo ha buon gioco. Se la sinistra non pone al centro la questione ambientale, che significa libertà, diritti, uguaglianza, condivisione, rinuncia e coraggio, non ha nessun futuro. Non vorrei che ormai fosse troppo tardi.

— Michil Costa, Dolomiti

Bene l’appello di Cacciari, bene benissimo le analisi sulla crisi della sinistra, condivisibili le preoccupazioni per l’operato del governo ( che comunque continua a crescere) ma la vera questione è: che fare? Dico concretamente, quali iniziative, con chi? Dare gambe forti alle idee, usiamo le nostre capacità, studiamo le possibili nuove iniziative, le cose da fare, mettiamo a frutto le nostre potenzialità. Alle parole facciamo seguire i fatti, se ne siamo capaci.

— Antonio Tatulli

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