PRIMA PARTE::: MOSTRA DELLA FONDAZIONE KULISCIOFF SUI FRATELLI ROSSELLI ALL’ARCHIVIO DI STATO DI MILANO, IN VIA SENATO 10–11/ 31 OTTOBRE 2017—80° DELLA MORTE ::: PANNELLO UNO

 

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La mostra sui fratelli Rosselli all’Archivio di Stato di Milano–

Mostra storica a cura della Fondazione Circolo Fratelli Rosselli di Firenze.

Documenti Archivio Fondazione Anna Kuliscioff: lettere olografe di Carlo Rosselli, originali di fotografie e pagine d’epoca, il “Quarto Stato”, il processo Bassanesi, la Guerra di Spagna, Giustizia e Libertà, i libri di Carlo e Nello Rosselli.

 

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FUNERALE A PARIGI–1937

MORTE::: 

Nel giugno 1937 Carlo soggiorna per delle cure termali a Bagnoles-de-l’Orne. Qui è raggiunto dal fratello Nello, che aveva ottenuto il passaporto nel maggio 1937, su intercessione di Gioacchino Volpe (probabilmente in buona fede) con una sollecitudine che ad alcuni amici, tra cui Piero Calamandrei, parve sospetta e motivata dal fine di arrivare attraverso Nello al rifugio di Carlo. Il 9 giugno i due sono uccisi da una squadra di “cagoulards”, miliziani della “Cagoule“, formazione eversiva di destra francese, su mandato, forse, dei servizi segreti fascisti e di Galeazzo Ciano. I fratelli Rosselli furono sepolti nel cimitero monumentale parigino di Père Lachaise, ma nel 1951 i familiari ne traslarono le salme in Italia, nel Cimitero Monumentale di Trespiano, nel piccolo borgo omonimo, comune di Firenze, sulla via Bolognese. La tomba si trova nel riquadro subito a destra dell’ingresso. Nello stesso cimitero sono sepolti anche Gaetano SalveminiErnesto RossiPiero Calamandrei e Spartaco Lavagnini. La tomba riporta il simbolo della “spada di fiamma”, emblema di GL, e l’epitaffio scritto da Calamandrei:

« GIUSTIZIA E LIBERTÀ
PER QUESTO MORIRONO
PER QUESTO VIVONO »

 

 

 

PANNELLO 1   LA FAMIGLIA

 

 

Carlo Rosselli nasce a Roma il 16 Novembre 1899.

E’ il secondo di tre fratelli: Aldo nasce il 21 Luglio 1895 a Vienna, durante il soggiorno dei coniugi Rosselli nella capitale dell’Impero austro-ungarico e della musica; Nello (ovvero Sabatino) a Roma il 29 Novembre 1900.

La madre, Amelia Pincherle Moravia, di origine ebrea veneziana, scrittrice e il padre Giuseppe (detto Joe) Rosselli Nathan, anch’egli ebreo e di professione musicologo, si separeranno dopo soli sette anni di matrimonio. Joe infatti si invaghisce di una cantante lirica. Nel 1903, Amelia con i tre figli si trasferisce a Firenze, dove, anche per la presenza degli zii Pellegrino Rosselli e della moglie Janet Nathan riesce a superare le difficoltà di organizzare una nuova vita da sola e con tre bambini. Il ricordo del padre rimarrà piuttosto flebile nelle memorie dei tre fratelli Rosselli, che trovano nei coniugi Giulio e Giorgina Zabban, chiamati confidenzialmente Zio Giù e Zia Gi e, successivamente in Gaetano Salvemini, le loro guide nella vita.

Un legame profondo unisce i fratelli alla madre Amelia, che impartisce loro un’educazione severa, all’insegna del patriottismo e della intransigenza morale, “con principi etici austeri e mazziniani” (Mazzini muore in casa Roselli nel 1872, sotto lo pseudonimo di Mr. Brown) ma, allo stesso tempo, “temperata dalla dolcezza ebraica”.

Amelia introduce ben presto i figli nel mondo culturale fiorentino: Aldo, Carlo e Nello frequentano i Nathan, peraltro imparentati con i Rosselli, il giurista Alessandro Levi, cugino di Amelia, la famiglia Ferrero, la famiglia Moravia (lo scrittore Alberto è cugino di Carlo), i Treves, (una sorella di Levi è moglie di Treves), oltreché gli zii Anna e Gabriele Pincherle.

Il 9 Settembre 1911, il padre Joe muore di nefrite. Lascia ai figli una cospicua eredità che, in futuro, servirà anche a finanziare l’attività politica di Carlo.

Carlo e Nello, dopo aver terminato gli studi elementari alla scuola privata “Bembaron”, frequentano il Ginnasio al “Michelangiolo” di Firenze. Durante la seconda ginnasio, all’età di undici anni, Carlo si ammala di flebite e per due anni rimane quasi immobile. In questo periodo, si dedica con passione allo studio del pianoforte. Data la salute cagionevole, Carlo non può terminare gli studi classici e per questo la madre decide di iscriverlo all’Istituto tecnico, che terminerà senza troppa fatica. Aldo, viene mandato invece a lavorare come garzone nella bottega di un falegname, anche per temperare il suo carattere troppo irrequieto e, in seguito, iscritto al Collegio “Tolomei” di Siena. Nel 1914, a diciannove anni, si iscriverà alla Facoltà di medicina a Firenze.

  La formazione culturale dei giovani Rosselli coincide tuttavia con uno dei periodi più drammatici della storia del Novecento italiano: lo scoppio della prima guerra mondiale.

     

 

da sinistra: il padre Giuseppe Rosselli detto Joe; padre e madre il giorno del matrimonio; la madre Amelia; la madre con il suocero Sabatino Rosselli; Giulio Zabban, l’amatissimo Zio Giù. Febbraio 1924.

 

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