DONATELLA, grazie a ! NANDO DALLA CHIESA, IL FATTO DEL 6 AGOSTO 2018 :::: LA LEZIONE DI TOMMY CONTRO IL RANCORE DI UN MONDO DI ODIO

 

IL FATTO QUOTIDIANO DEL 6 AGOSTO 2018

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La lezione di Tommy contro il rancore di un mondo d’odio

A 9 mesi (e due dentini) ha quell’attrazione di chi possiede qualcosa di importante che noi, purtroppo, non abbiamo più

La lezione di Tommy contro il rancore di un mondo d’odio

È un personaggio speciale, Tommaso. Anche se non lo conosci, basta meno di un giorno per capirlo. Lo guardi nei suoi pochi andirivieni tra la spiaggia e il mare, lo studi mentre sta sotto l’ombrellone e rimira il cielo, e subito provi quell’attrazione tipica per chi possiede qualcosa di importante che noi, purtroppo, non abbiamo. Tommaso è allegro, prima di tutto. In un mondo imbevuto di rancori e in cui tanti scoprono di poter dare un senso alla vita solo odiando qualcuno, lui palesemente non odia nessuno. Proprio non ci pensa. Gruppi di bambini gli corrono e gli urlano accanto, ora alzando sabbia ora frignando, e lui non si scompone. Anzi sembra gradirne la presenza, farsene ragione di piacere estetico, anche quando sonnecchia. A volte guarda perfino con visibile affetto una bimbetta che gli ronza ciclicamente intorno, Lulù la chiamano gli adulti. Nella spiaggia in cui abbondano i richiami ad alta voce, come a garantire improbabili protagonismi, lui preferisce stare in silenzio e contemplare.

Sembra non amare i tavoli e le pedane in legno di bar e ristorante in cui si realizzano rumorose convivialità. Sarà per via di quelle musiche che spesso si fanno martellanti, senza distinzione di orari, come se la vita fosse un’immensa discoteca, ma difficilmente lo vedete aggiungersi ai clienti di birre e di insalate. Piuttosto potete vederlo mentre sotto l’ombrellone consuma il leggero pasto portato da casa. Un prodigio di educazione, poiché quando finisce non resta sulla sabbia nessun relitto grande o piccolo, né plastica né briciole né carta, come nel più esemplare dei pic nic svizzeri. Tommaso ha il corpo bruno e snello, non un filo di grasso; ma invano vi cerchereste le tracce di un tatuaggio nel rutilare estivo di corpi scolpiti e palestrati, inondati di geroglifici e di aquile. Il miracolo del corpo umano basta e avanza, nella concezione che egli sembra avere della vita: né simboli bruti né ricordi di incontri memorabili né opere d’arte sul fisico abbronzato, come per elevarlo di senso, novello Icaro dalle pedestri ambizioni. Semmai mostra ogni tanto sottili sentieri di crema bianca sul viso, che addosso a lui spariscono in un attimo. Tutto sembra ruotargli intorno come splendido dono o, nel peggiore dei casi, come fastidio da rimuovere leggero, un po’ come ogni tanto ci è raccomandato dai medici per vivere sereni e come purtroppo non sappiamo fare, ma come lui dimostra con estrema naturalezza che è possibile.

Non ha una gran dentatura, Tommaso. Certo non ha il sorriso smagliante dell’attore da copertina. Indovini anzi, anche da lontano, alcuni vuoti tra le sue gengive. Eppure il sorriso che ogni tanto elargisce ai vicini o soprattutto alla bimbetta che gli gira intorno, e che lo chiama affettuosamente Tommy, ha un che di accattivante, evoca sentimenti che vorresti governassero la terra. Sotto i capelli ricci e neri, in verità un po’ radi, sembra spalancarsi una felice meraviglia verso l’universo. Che continua anche quando un ambulante, sottraendosi alle regole, gli sbuca di dietro d’improvviso fermandosi all’ombrellone accanto con le sue luccicanti mercanzie. Tommaso non lo incoraggia ma nemmeno lo minaccia o svillaneggia. Semplicemente guarda lui e i suoi possibili avventori (tutte donne) in un silenzio curioso e comprensivo. Lascia la spiaggia un paio d’ore prima del tramonto, il sole ancora caldo, dopo un lungo sonno sulla sdraio. Con lui si incammina verso la strada una giovane donna, anche lei dai capelli ricci e neri, che lo abbraccia e sembra amarlo molto.

Non vi ho però fin qui detto l’età di Tommaso, se egli sia un giovane eversore dei tempi o un saggio malinconico arrivato diritto in spiaggia da un romanzo di García Márquez. Svelerò dunque il mistero. Tommaso (cognome Picerno, ho indagato) ha nove mesi e due dentini. L’ho studiato con amore per cinque-sei ore, e mai esperienza è stata più rilassante: volevo osservare come possiamo essere allo stato di natura e provare a immaginare quando e perché, e sentendo quali parole, poi cambiamo. E ho concluso che ben poderosa dev’essere – in pensieri, parole, opere e omissioni – la macchina sociale del rancore. Che Tommaso le resista.

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