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In Burundi la biblioteca che rispetta la tradizione africana (e aiuta i bambini sordi)
di Redazione Il Libraio | 03.06.2015
BIBLIOTECHE
Muyinga è a nord-est, quasi al confine con la Tanzania…è una regione con il capoluogo dello stesso nome…
A Muyinga, in Burundi, un progetto che prevede la costruzione di una scuola per bambini sordi: la biblioteca, realizzata come un’abitazione tradizionale africana, è solo l’inizio di un percorso costruttivo – #luoghideilibrinelmondo
Una bella storia dall’Africa. Siamo a Muyinga, in Burundi, dove lo studio BC architects ha realizzato una biblioteca modello “Open structures”. Come spiega il sito specializzato domusweb.it, tale format “implica un processo di costruzione che coinvolge gli utenti finali e le economie di seconda mano, strettamente legato allo studio dei cicli di vita dei prodotti, delle risorse idriche ed energetiche”.
FONTE::: INTERNET sotto biblioteca Muyinga
Internet — da Domus
beautifullibraries.wordpress.com
Voici un exemple de bibliothèque récemment ouvert en Afrique. Avec 140 mètres carrés , le bâtiment a été conçu par BC Architects. Le budget total était de EUR 40.000.
La biblioteca è organizzata come un’abitazione tradizionale: un porticato che ripara dalle piogge e dal sole sovradimensionato rispetto a quelli delle case è il cuore della biblioteca, che si estende lungo uno spazio longitudinale coperto. Tra l’esterno e l’interno alcune porte trasparenti riempiono lo spazio tra le colonne e danno accesso alla strada.
internet –floomature
Anche i materiali utilizzati sono fedeli alla tradizione africana: la muratura è realizzata in blocchi di terra compressa e la copertura in tegole di argilla. Un elemento molto importante in tutto lo stile architettonico africano è la delimitazione delle proprietà, mutuata dagli insediamenti delle famiglie tribali. Per la biblioteca di Muyinga, il perimetro della proprietà è frutto di una co-progettazione con la comunità e la ONG locale.
VIDEO
https://youtu.be/yeFId2K_KXY
La costruzione della biblioteca è solo una parte di un progetto più ampio che prevede la costruzione di una scuola per bambini sordi: nella cultura orale come quella del Burundi (e di gran parte dell’Africa), i bambini sordi sono spesso esclusi dai racconti e dai gruppi locali; a partire dai libri si vuole esercitare una pratica educativa di integrazione dei soggetti più svantaggiati.
Fonte immagine: Huffington Post
la ricerca dei materiali
Library of Muyinga | Afritecture
adesso che siamo usciti da scuola, festeggiamo del tutto:::
Les Burundais ont gagné la bataille de l’ingoma. Depuis la fin de 2014, leur célèbre danse rituelle est inscrite au patrimoine immatériel de l’Unesco
NOTA ::: ingoma:::
Une immense fierté pour le pays, même si, en pratique, la préservation de ce patrimoine se révèle difficile. Car le gouvernement souhaite non seulement promouvoir l’instrument à l’intérieur du pays et à l’étranger, mais aussi protéger son identité et son caractère sacré. Une dimension qu’il avait quelque peu perdue au fil du temps, notamment auprès de la jeunesse. À l’origine, l’ingoma – qui signifie à la fois « tambour » et « royaume » en kirundi -, symbole du pouvoir et de l’unité de la nation, n’était battu que par les tambourinaires ritualistes, à la cour royale ou à celles des princes. « On le battait le matin pour réglementer les activités de la journée et montrer que le roi était bien réveillé et au travail. Même chose le soir, pour sonner la fin de la journée, l’arrêt des activités champêtres et le début de la soirée », précise l’étiquette de la dynastie Ganwa. Le tambour résonnait également pour annoncer un événement, comme le sacre ou les funérailles d’un souverain et, à la fin de chaque année, pour les cérémonies de l’umuganuro, la fête des semailles du sorgho, qui marquaient le début de la campagne agricole.
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Bellissima questa biblioteca: invoglia a leggere e a pensare.
Ieri ho comprato ” Il Manifesto”, perché non sopporto più Travaglio, anche se “Il Fatto” continua ad avere dei pregi riguardo all’ informazione. Tanti sono gli articoli da segnalare: quello di Luigi Manconi,” Franco Grillini e il giustizialismo di governo”, pag.1 e sg.; l’appello di Moni Ovadia per le vittime degli incendi in Grecia, pag.1 sg.; l’articolo di Marco Revelli in ultima pagina:”La Grecia che resiste”; intervista ad Emma Bonino:” Salvini ha sdoganato gli umori peggiori” pg.1 e sg.; “Per la candidatura di Lula alla presidenza il sostegno di Sanders” pag.8.
Comunque ne “Il Fatto” di ieri, 31 luglio 2018, è interessante l’esame di tutti i nuovi ministeri e ministri e che cosa hanno fatto o non fatto finora.