Il centro storico di Istanbul è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e nel 2010 Capitale europea della Cultura. – https://www.istanbulturchia.it/il-centro-di-istanbul/
Piazza Taksim
Nel dinamico quartiere Beyoglu si trova Piazza Taksim, una delle più grandi e frequentate di Istanbul. Originariamente la piazza era un grande serbatoio che raccoglieva l’acqua per tutta la città e ancora oggi si può vedere la cisterna costruita nel 1732 da Mahmut I. Oggi Piazza Taksim è un nodo nevralgico di Istanbul: si trova alla fine di Istiklal Caddesi, è il capolinea della tram che attraversa la città fino a Tünel e vi si trova la funicolare sotterranea che giunge a Kabatas fino alla linea tramviaria. Presso la piazza si trova anche l’interessante Galleria d’arte di Taksim, che espone preziosi dipinti di artisti turchi e importanti mostre temporanee. Inoltre Piazza Taksim è uno dei luoghi di ritrovo degli abitanti di Istanbul, soprattutto giovani, grazie alla presenza di numerosi ristoranti, pub e discoteche. –
Istiklal Caddesi- Grande Rue de Pera
La Istiklal Caddesi, precedentemente chiamata Grande Rue de Pera è la strada più famosa di Istanbul grazie alle sue numerose boutique internazionali, ai suoi locali e agli abitanti della città che vi amano passeggiare. –
Piazza Sultanahmet Meydani
Piazza Sultanahmet Meydani è una grande piazza di Istanbul con un bel giardino e che, soprattutto, ospita i più famosi monumenti della città e i suoi simboli: la Basilica di Santa Sofia, la grande chiesa di Giustiniano, e la Moschea Blu, costruita dal Sultano Ahmet che da il nome alla piazza. Presso la piazza Sultanahmet Meydani si trovano anche la Cisterna sotterranea della Basilica e l’Ippodromo romano. –
Palazzo Topkapi– Il Palazzo Topkapi per secoli è stata la reggia del sultano, una città dentro la città. –
Il Palazzo di Topkapi è stato costruito nel 1453 in seguito alla presa di Costantinopoli da parte di Maometto il Conquistatore, che vi ha abitato fino alla sua morte, ma qui abitarono ben 26 dei 36 sultani dell’Impero Ottomano Superata la magnifica Porta Imperiale vi troverete di fronte un edificio immenso: non pensare alle residenze europee dalle strutture razionali e compatte. Il Topkapi è un insieme eterogeneo di chioschi, harem, cortili, corridoi e belvedere che nasce dalle continue modifiche e ampliamenti introdotti dai diversi sultani. Ma la sua forma tentacolare è anche una sorta di campo nomade pietrificato, che ricorda e ricalca le usanze e i costumi di un popolo in continuo movimento. –
Porta di entrata
vista aerea del palazzo
interno dell’harem
LA MOSCHEA BLU
Moschea Blu (Sultanahmet Camii)
Quando si arriva nel centro di Sultanahmet, di fronte a Santa Sofia si vede l’immensa moschea, universalmente è conosciuta come la Moschea blu. Il suo nome deriva dalle 21.043 piastrelle di ceramica turchese inserite nelle pareti e nella cupola. È infatti il turchese il colore dominante nel tempio.In turco si chiama Sultanahmet Camii, dove camii vuol dire moschea. Pareti, colonne e archi sono ricoperti dalle maioliche di İznik (l’antica Nicea), decorato in toni che vanno dal blu al verde. Rischiarate dalla luce che filtra da 260 finestrelle, conferiscono alla grande sala della preghiera un’atmosfera suggestiva quanto surreale.
La Moschea Blu, che risale al XVII secolo, è anche l’unica a poter vantare ben sei minareti, superata in questo solo dalla moschea di Ka’ba, a Mecca, che ne ha sette. Tale particolarità architettonica è dovuta, secondo una storia popolare, ad un fraintendimento: l’espressione delle manie di grandezza del sultano Ahmed I, non potendo eguagliare la magnificenza della Moschea di Solimano (Suleymaniye Camii) né quella di Hagia Sophia, non trovò soluzione migliore per cercare di distinguerla che i minareti in oro; L’architetto fraintese però le parole del sultano, capendo “altı” (in turco “sei”) anziché “altın” (oro). Il sultano aveva una loggia privata a piano superiore, che poteva essere raggiunta direttamente a cavallo.
La moschea fu edificata su parte del sito del Gran Palazzo di Costantinopoli, di fronte ad Hagia Sophia (a quel tempo la più venerata moschea di Istanbul) e all‘ Ippodromo, un altro sito di grande valenza simbolica.La costruzione della moschea iniziò nel 1609: lo stesso sultano diede avvio ai lavori. Era, infatti, sua intenzione che questa moschea divenisse il luogo di culto più importante dell’Impero. Scelse per sovraintendere ai lavori il suo architetto Sedefkar Mehmet Ağa, prima allievo e poi assistente di Sinan. L’organizzazione della costruzione fu meticolosamente descritta in otto volumi ora conservati nella biblioteca del Topkapi.
Entrando nella Moschea Blu si rimane meravigliati dalla grandezza dell’ambiente e dell’altezza del soffitto dal quale scendono delle lampede immense che illuminano il luogo con una luce calda di giorno e di sera. Per entrare dentro la moschea, all’ingresso vi danno dei teli per coprire le gambe e il petto e le braccia se il vostro abbigliamento lascia scoperto queste parti e bisogna anche togliersi le scarpe e portarsele dietro dentro le buste che vi danno all’ingresso. Tutto il pavimento è completamente coperto da tappeti.
C’è la preghiera (namaz) 5 volte al giorno e se si arriva mentre c’è la preghiera del momento bisogna aspettare che finisca per poter visitare la moschea.
LA MOSCHEA BLU SOTTO LA NEVE…
INTERNO DELLA MOSCHEA BLU
LA CERAMICA DI IZNIK
La ceramica di İznik, che prende il nome dalla città omonima, sita ad ovest dell’Anatolia, dove veniva fabbricata, è una ceramica di grande pregio che veniva prodotta fra il tardo XV e il XVII secolo.
Brocca in ceramica di İznik con decorazioni floreali ca. 1560–1570 (Museo del Louvre, Parigi)
Piatto in ceramica di Iznik con tulipani e rosette, 1540-1550. British Museum (Marshall46)
https://it.wikipedia.org/wiki/Ceramica_di_Iznik
le piastrelle di Iznik
queste piastrelle si trovano nel palazzo di Topkapi
Moschea blu
piastrelli in altre moschee meno conosciute, ma di Istanbul
altre
moschea blu
moschea blu
le ultime cinque o sei piastrelle appartengono a questa moschea, sempre ad Istanbul : Rüstem Paşa Mosque / Moschea di Rustem Pascià.
Si trova nell’affollato quartiere commerciale di Tahtakale, nel distretto di Eminönü, nella penisola storica di Istanbul. La moschea fu progettata dal famoso architetto imperiale ottomano Mimar Sinan (1489/1588), e dedicata al Gran Vizir del sultano Solimano I (in turco Süleyman, regno 1520/1566) Rüstem Pasha (morto nel 1561), di origine Bosniaca e marito di Mihrimah, una delle figlie del sultano. La moschea fu iniziata nel 1561 e terminata nel 1563. E’ famosa per le sue maioliche.
Queste piastrelle sono stupende sia per i colori sia per i disegni: uniscono, alla perfezione geometrica, la festa dei colori dove prevale il blu e il verde. Mi fa pensare alle notti stellate in Turchia, lontano dalle città, dove l’oscurità era illuminata da centinaia, forse migliaia di costellazioni, nette e distinguibili. Di Istanbul, dove sono stata una mezza giornata aspettando l’aereo, ho visto molto poco e in fretta: il Topkapi, che è un insieme di edifici chiuso in una specie di cittadella; Santa Sofia, dove mi toccavo per vedere se c’ero, stupefatta di essere proprio io in quell’edificio così famoso; la Moschea Blu, che mi ha colpito per la folla di bambini che chiedevano disperatamente l’elemosina ai turisti; la parte romana sotterranea, con i giganteschi serbatoi d’acqua, dove sono stati girati parecchi film. Del museo del Tokapi ricordo gli enormi smeraldi, che ornano pugnali e gioielli, oltre alla profusione di oro e di tante altre pietre preziose. Per me la cosa più bella della Turchia ( di quel pezzo di costa che ho visto) sono le spiagge, ancora ricche ( almeno allora) di reperti archeologici, lasciati lì sulla riva del mare, tanto da poterci legare le barche, e le notti blu scure, piene di stelle.