LE OASI DELL’EGITTO— UN BEL GIRO DA FARE…

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OASI SI DICE: QARS

 

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LE OASI DA IL CAIRO A LUXOR

 

 

 

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OASI DI DAKHLA—La città islamica fortificata di Al Qasr fu costruita nell’Oasi di Dakhla nel 12 ° secolo. L’oasi offre più di cinquecento sorgenti calde, tra cui ricordiamo la sorgente di Bir Tarfawi e Bir Al-Gebel, oltre ad affascinanti case in mattoni di fango e rovine nella città medievale e nel villaggio di Al-Qasr e Balat.

L’oasi è abitata da circa 70.000 persone che producono riso, mango, arance, olive, datteri e albicocche: un vero paradiso rigoglioso circondato ai lati dal deserto, prima sassoso poi sabbioso, con dune solitarie e colline sassose. Vi è solo una strada asfaltata che percorre questo tratto di deserto, nonostante la sabbia che si sposta di continuo, la copra anno dopo anno.

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villaggio Al-Qars nell’oasi di Dakhla

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al-Qars

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TOMBE DI EL-QARS

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EL-QARS

 

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OASI DI DAKHLA

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al- Qars

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dakhla

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DAKHLA

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templi nell’oasi di Dakhla

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TEMPLI ROMANI NELL’OASI DI DAKHLA

 

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minareto della città di el – Qars

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una fonte calda dell’oasi di DAKHLA

 

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Dakhla

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al- Qars

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oasi di Siwa

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la città nell’oasi di Siwa

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la città di Siwa

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la città nell’oasi di Siwa

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oasi di Farafra

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oasi di Kharga

 

 

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Deserto Occidentale e Oasi in Egitto

 

Oltre i due terzi del territorio egiziano sono occupati dal Deserto Occidentale. A partire dalla riva a ovest del Nilo il deserto si estende verso la Libia e il sud Sudan, formando una enorme distesa che attraversa il Nord Africa fino all’ Oceano Atlantico. Il deserto del Sahara è quasi totalmente asciutto, ma in quest’ area non mancano le fonti d’ acqua. Precipitazioni occasionali riempiono le falde acquifere nel sottosuolo, che riaffiorano in superficie formando le sorgenti alla base di oasi lussureggianti. Questi solitari giardini del deserto hanno supportato a lungo la sopravvivenza delle comunità   agricole e la cultura che ha visto la sua culla nella Valle del Nilo.

La via principale che collega il Cairo a Luxor forma un circuito che attraversa le quattro oasi a est della valle del Nilo, Bahariya, Farafra, Dakhla e Kharga. Ognuno di questi luoghi ha una storia lunga e ricca, segnato da una condizione di isolamento che ne ha determinato uno sviluppo a sè rispetto alla cultura egiziana. La stessa lingua parlata a Siwa, il tisiwee, profondamente diversa dal dialetto egiziano,  viene parlato dalle popolazioni nomadi berbere che vivono a occidente nel deserto della Libia e dell’Algeria.

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oasi di Bahariyya

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Gli archeologi ritengono che Bahariyya  fosse popolata da una comunità piuttosto consistente durante il periodo greco romano, quando le oasi prosperavano grazie alla protezione che l’esercito romano forniva ai commerci provenienti da sud. Oggi le oasi non godono dello stesso sviluppo, ma ancora ospitano una cultura peculiare e sono sede di  alcuni dei siti archeologici più interessanti di tutto l’Egitto. Tra questi, un imponente complesso funerario risalente all’epoca del Medio Regno, conosciuto come la Valle delle Mummie d’oro, rinvenuto vicino a Bahariyya nel 1999. Oggi, data la sua vicinanza col Cairo, Bahariyya è l’oasi più popolare tra i visitatori, i quali la usano come punto di partenza per le spedizioni nel deserto verso lo spettacolare Deserto Bianco e il Grande Mare di Sabbia. Le altre oasi sono meno visitate ma offrono comunque una degna avventura ai viaggiatori che vogliono evadere dal solito percorso turistico. Ognuna di esse offre numerose attrattive e un ricco patrimonio archeologico, dal periodo faraonico sino a quello greco-romano.

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oasi di Fayoum

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Fayoum l’oasi più vicina al Cairo oltre che alla Valle del Nilo, sede di un’ antica città  che fu il centro politico nell’epoca del Medio Regno.  Il vicino lago Qarun è il cuore delle sorgenti fresche dell’area del Fayoum che ancora ospita numerose popolazioni di uccelli migratori.

L’oasi di Siwa presenta dei tratti ancor più particolari. Essendo stata sempre piuttosto isolata dal resto del paese, fu l’unica città in cui l’antico culto religioso resistette fino a circa 700 anni dopo la conquista musulmana. Fu anche il sito del tempio dell’Oracolo consultato da numerosi sovrani provenienti da ogni parte del Mediterraneo, compreso Alessandro il Grande.

L’influenza esterna attualmente è cresciuta parecchio a Siwa, dovuta soprattutto alla costruzione di una strada durante gli anni ˜80 che oggi la collega  alla costa. Siwa resta comunque un luogo caratteristico, rinomato per le sue sorgenti d’ acqua tiepida e le enormi distese di palmeti e uliveti al suo interno, che rappresenta un crescente punto di richiamo per i visitatori in cerca di relax, e dove è possibile trovare un’ampio range di strutture alberghiere, tra cui numerosi hotel  di lusso ed eco-lodges. Il viaggio per arrivare a Siwa è piuttosto lungo, ma vale la pena affrontarlo per godere della sua bellezza e delle sue numerose attrattive, tra cui l’atmosfera rilassata, le rovine dell’antica fortezza, il lago salato, le fonti d’ acqua fresca, e il panorama desertico circostante

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