Lubiana e l’influenza di Orbán
La destra contraria ai migranti vince anche in Slovenia
LUBIANA
BERLINO, GERMANIA
Nuova significativa vittoria dei sovranisti xenofobi nell’Unione europea e nella Nato. In Slovenia, il paese più moderno e più integrato in Ue e mondo libero globale tra tutte le ex repubbliche dello Stato creato da Tito, alle elezioni politiche anticipate di ieri hanno vinto l’ex premier nazionalconservatore Janez Jansa e il suo partito democratico sloveno (Sds). Si parla di un determinante appoggio politico e anche finanziario a Jansa dal popolarissimo, carismatico premier sovranista ungherese Viktor Orbán. Orbán si profila ogni giorno di più come il vero leader della destra sovranista ben oltre i confini del gruppo di Viségrad (Polonia, Cechia, Slovacchia, Ungheria), a livello dell’intero continente. È sempre più lui l’ideologo creativo e il modello di riferimento, il politico-sfidante più potente nella Ue. Avrebbe finanziato Jansa tramite organizzazioni e oligarchi a lui fedeli.
Secondo i dati ufficiali (94% delle schede scrutinate) lo Sds di Jansa è primo partito col 25 per cento dei consensi. Seconda la lista dell’ex comico Marjan Sarec con il 12,6 per cento. Il premier europeista uscente Miro Cerar avrebbe appena il 10 per cento.
L’ultradestra (Sns) sarebbe oltre il 5 per cento, quindi sopra la soglia di rappresentanza. La Slovenia, attraversata da maree di migranti dal 2015, ha scelto lo slogan “patria al primo posto” di Jansa, che ora dovrà formare una coalizione. Bassa, attorno al 40 per cento, la partecipazione al voto.
– Andrea Tarquini
LUBIANA
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