DONATELLA D’IMPORZANO : NON C’ENTRA NIENTISSIMO
Provo a rifare la recensione del film “Rachel”, che il computer malignamente mi ha cancellato:
“Rachel” di Roger Michell, Gran Bretagna, 2017. Interpreti: Rachel Weisz, Sam Clafun, Holliday Granger, Iain Glen, Pierfrancesco Savino.
Il film è tratto dal romanzo “My cousin Rachel” scritto nel 1951 da Daphne du Maurier. Il romanzo divenne subito uno dei più popolari dell’autrice e la 20th Century Fox se ne assicurò i diritti, mettendo rapidamente in produzione il film con due delle star più popolari dell’epoca, Olivia De Havilland e Richard Burton. Il film ebbe un grande successo, assicurandosi quattro candidature agli Oscar e un Golden Globe per il giovane attore Burton. Il romanzo narra la storia di un giovane piuttosto ingenuo, tormentato dal dubbio che la vedova di suo cugino ( da cui lui era stato allevato dopo la morte dei genitori), oltre ad essere una donna affascinante, sia anche una arrivista senza scrupoli capace di uccidere. La donna arriva alla tenuta in Inghilterra e il cugino prevenuto nei suoi confronti molto presto si innamora di questa donna imprevedibile, che in parte conferma i sospetti, in parte sembra l’immagine stessa dell’innocenza. Il giovane alla fine si convincerà della natura subdola della cugina ma, dopo la morte di Rachel avvenuta anche per colpa sua, rimarrà sempre nel dubbio sulla vera natura del personaggio.
Il film, ambientato in Cornovaglia, con paesaggi austeri e maestosi, girato con luci sempre molto attenuate, che rispecchiano il clima di tensione e di sospetto, è un bel noir che lascia lo spettatore continuamente in sospeso, proprio come l’interprete principale.
Forse ci viene suggerito che l’animo umano è pressoché insondabile, non solo quello di Rachel, ma di ognuno di noi e ricercare in profondità non fa che aumentare le contraddizioni.
Dai romanzi di Daphne Du Maurier Hitchcock ha tratto alcuni dei suoi film più famosi: “La taverna della Giamaica”, ” Gli uccelli” e ” Rebecca, la prima moglie”. Questo sta a dimostrare come le opere di questa scrittrice si adattino molto bene a un linguaggio cinematografico ricco di suspence e passione, con ritratti intensi di uomini e donne invischiati in relazioni intricate e sovente ossessive.
- Titolo libro: Daphne
- Autore del libro: Tatiana de Rosnay
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2016
DAPHNE DU MAURIER —INTORNO AL 1930—
University of Exeter (publication)
Dame Daphne du Maurier, Lady Browning (Londra, 1907 – Par, 1989), è stata una scrittrice, drammaturga e poetessa inglese.
- Taverna alla Giamaica (Jamaica Inn) (1936)
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- Rebecca, la prima moglie (Rebecca) (1938)
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- Il generale del re (The King’s General) (1946)
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- Mia cugina Rachele (My Cousin Rachel) (1951)
- Gli uccelli (The Birds) (1953)
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- Il calice di Vandea (The Glass-blowers) (1963)
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- La casa sull’estuario (The House on the Strand) (1969)
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- Cornovaglia incantata (Enchanted Cornwall) (1989), pubblicazione postuma
- La taverna della Giamaica (Jamaica Inn) (1939) di Alfred Hitchcock con l’esordiente Maureen O’Hara
- Rebecca, la prima moglie (Rebecca) (1940) di Alfred Hitchcock
- L’avventura viene dal mare (Frenchman’s Creek) (1944) di Mitchell Leisen
- The Years Between (1946) di Compton Bennett
- Vendetta (Hungry Hill) (1947) di Brian Desmond Hurst
- Mia cugina Rachele (My Cousin Rachel) (1952) di Henry Koster
- Il capro espiatorio (The Scapegoat) (1959) di Robert Hamer
- Gli uccelli (The Birds) (1963) di Alfred Hitchcock
- A Venezia… un dicembre rosso shocking (Don’t Look Now) (1973) di Nicolas Roeg
- Rachel (My Cousin Rachel) (2017) di Roger Michell
LA CASA DI CUI SI INNAMORO’ DAPHNE IN CORNOVAGLIA
DAPHNE DU MAURIER CON I SUOI TRE FIGLI IN MANDERLEY
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