UNA PAROLA AL GIORNO.IT
Inconsunto
in-con-sùn-to
SIGNIFICATO Intatto, inalterato; inalterabile, inesauribile
voce dotta, recuperata da latino inconsumptus ‘intatto, eterno’, composto da in-negativo e consumptus, participio passato di consùmere ‘consumare’.
In una maniera piuttosto simile all’invitto, l’inconsunto non resta solo ciò che non è consumato, ma anche ciò che non è consumabile, ciò che non si può in assoluto alterare, esaurire. L’entusiasmo inconsunto con cui l’amico ci spinge a nuove avventure non lo spenge nemmeno la morte; la fantasia inconsunta dello sceneggiatore è la più rinnovabile delle fonti; e anche in occhi ormai opachi si legge la fiamma di passioni inconsunte. Dopotutto, l’inconsumptus latino aveva anche il significato di ‘eterno’.
(È sempre buffo incontrare il fratello di qualcuno che conosciamo bene, no?)
Sia ” inconsunto” che ” consunto” non solo suggeriscono un fantasma di “unto”, ma fanno pensare a fiori morti , ormai consunti nelle pagine di un libro, a verginità inconsunte, a emozioni e desideri consunti o inconsunti ( l’odore delicato ma penetrante della morte aleggia in entrambe le parole). Non vorremmo che ci appioppassero né l’una né l’altra parola per definirci.
Un libro per non consùmere ( credo che si dica proprio così) nella nostra memoria la guerra di Spagna e la figura di una grande fotografa, Gerda Taro, amica del grande Robert Capa: ” La ragazza con la Leica”, di Helena Janeczek, Guanda Editore.