ANSA.IT TOSCANA –PRIMO MAGGIO A PRATO
” PIU’ INVESTIMENTI SULLA SICUREZZA DEL LAVORO ”
Un momento della manifestazione nazionale di Cigl, Cisl e Uil del primo maggio, Prato, 1 maggio 2018. ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI
Camusso: “Più investimenti su sicurezza lavoro”– “La somma di mancati investimenti e precarietà ha determinato disattenzione alle norme di sicurezza” sul lavoro. “Ancora troppi insistono a dire che sono dei costi e devono essere tagliati”, ma non è così: lo ha sostenuto la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, dal corteo del Primo maggio a Prato, dedicato alla salute e sicurezza sul lavoro. “Non ci sono investimenti su questo tema. Nonostante tanta tecnologia, non la si usa per creare le condizioni di sicurezza. Inoltre c’è tanta ricattabilità che deriva dalla disoccupazione e dalla precarietà”, ha aggiunto Camusso. L’aumento dei controlli, ha concluso, “è una delle strade per risolvere il problema”.
Furlan: “Troppi morti sul lavoro, inaccettabile” – “Ci sono troppi morti per il lavoro, troppi lutti nelle famiglie. E’una cosa inaccettabile, è un bollettino di guerra che nessuno può più accettare”. Così la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, arrivando in piazza a Prato per la manifestazione nazionale di Cigl, Cisl e Uil del primo maggio. Servono, per questo, “più investimenti per la sicurezza, più prevenzione e più controlli”, ha sottolineato Furlan. Il tema della salute e della sicurezza sul lavoro deve, quindi, essere “assolutamente una priorità” per il nuovo governo, evidenziato.
Barbagallo: “Morti sul lavoro come a inizio ‘900” – “Oggi siamo allo stesso livello di mortalità del 1911 e questo vuol dire che non stiamo facendo nulla”. Lo ha affermato il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, parlando dal corteo del primo maggio a Prato dedicato alla salute e alla sicurezza sul lavoro, ricordando di essere andato questa mattina, prima dell’inizio del corteo insieme ai leader di Cigl e Cisl, a deporre una corona al monumento ai caduti sul lavoro a Marcognano dove nel 1911 persero la vita 10 lavoratori. “Si mette al primo posto il profitto”, ha sottolineato Barbagallo e invece bisogna investire di più sulla sicurezza sul lavoro e anche “aumentare le sanzioni”.