L’Irlanda a Mattarella: “ Siamo pronti ad accogliere i vostri profughi”
Il presidente Higgins: “Reggete da soli il peso degli sbarchi” Il Colle: no a nuovi muri tra Dublino e Ulster
umberto rosso, dublino
Chiudere le porte ai profughi? Rimandare a casa centinaia di migliaia di immigrati? Se il dibattito in Italia ruota attorno alle proposte più dure, al presidente Mattarella, che è in visita di Stato a Dublino, arriva il soccorso e la mano tesa degli irlandesi: « Signor presidente, siamo pronti noi a farci carico di una parte dei vostri profughi. L’Italia sta reggendo da sola quasi tutto il peso dell’ondata di sbarchi » . L’offerta arriva dal presidente della Repubblica irlandese Michael Higgins, una figura che non è solo un esponente del centrosinistra ma anche un poeta e un letterato. Il poeta-presidente lo chiamano.
Nel colloquio a due arriva allora il riconoscimento al grande sforzo di cui l’Italia si è fatta carico. E come segnale concreto la Repubblica d’Irlanda, che ospita già la propria parte di rifugiati secondo la ripartizione Ue, si dice pronta « ad ospitare un’ulteriore quota di profughi, smistati da parte dell’Italia». Mattarella ringrazia. E, a sua volta, tende la mano sulla Brexit che tra l’altro rischia di far risorgere i confini fra la Repubblica d’Irlanda e l’Irlanda del nord, così faticosamente eliminati. Dice il capo dello Stato: «Non si può rialzare un “muro” fra Repubblica di Irlanda e Ulster. Il no alla ricostruzione dellafrontiera è un punto irrinunciabile nella trattativa tra Ue e Londra sulla Brexit». Il rischio è il riaccendersi delle tensioni fra le due parti dell’isola, fra cattolici e protestanti.
E il nodo dei rimpatri, cavallo di battaglia di Berlusconi e Salvini? Per Mattarella si può gestire solo a livello europeo, un paese da solo non ce la può fare. Fermo restando il fatto che servono arrivi con « canali legali» di ingresso, il presidente spiega appunto che « si tratta di un problema di tutta la Ue » : « Sbaglia chi pensa che il problema dell’immigrazione riguardi solo i paesi mediterranei. Presto riguarderà tutta l’Europa » . Perchè l’Africa presto avrà tre volte la popolazione europea. Dunque, l’immigrazione è un « fenomeno epocale, non limitato a questo singolo momento » . Poi Mattarella ricorda quante vite l’Italia ha salvato in mare. Con il grazie caloroso degli irlandesi, impegnati anche loro nel Mediterraneo con le proprie navi, nell’ambito dell’operazione Frontex, e con le quali hanno tratto in salvo 18 mila profughi. Un peso finito però sulle spalle del nostro paese proprio per quel trattato che porta il nome di Dublino, qui venne firmato, e che il capo dello Stato in altre occasioni ha già chiesto di rivedere. «Il consenso degli italiani nei confronti dell’Europa è diminuito in questi anni e bisogna recuperarlo », esorta Mattarella. «Le istituzioni Ue devono avere una base più democratica e devono garantire lavoro e futuro ai giovani che devono essere messi al centro delle politiche europee » . Grande sintonia nei colloqui, con qualche siparietto sullo sport. Il sindaco di Dublino scherza, «non ci dimentichiamo il gol di Schillaci che ci eliminò dai mondiali di calcio». E Mattarella, «però nel rugby qualche giorno fa ci avete dato una lezione», con riferimento al 58 a 19 subito nel Sei nazioni dagli azzurri proprio nella capitale irlandese.
Sulla Brexit, appoggio pieno al punto di vista di Dublino nella dura polemica scatenata dopo l’uscita dall’Unione del Regno unito, che porterebbe a far risorgere un confine fra le due parti dell’Irlanda, un punto di snodo sempre altamente sensibile. E non si tratta di un problema, dice Mattarella, solo irlandese ma «di tutta Europa, perché la pace nell’Irlanda del Nord è stata un successo europeo, dal quale non possiamo tornare indietro».
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