PAOLO BERIZZI, REP. DEL 04-02-’18 ::: IL FLIRT LEGHISTA CON I NEOFASCISTI

 

 

L’analisi

La svolta lepenista

Dal verde padano alla razza bianca il flirt leghista con i neofascisti

paolo berizzi,

milano

Poi a forza di gridare agli invasori, alla razza bianca, alle “ impronte dei piedi”, ai fucili con cui fare “pim pim pim”, accade che a qualcuno scappi la mano. Se in nome del sovranismo e del “prima gli italiani” inneggi alle ruspe contro i campi nomadi, se proponi i vagoni “ separati” su treni e metropolitane, se dici che dai “mano libera alla polizia”, poi magari succede che uno impugna una pistola e, anziché spararle grosse, spara davvero. Contro gli « africani che sono africani » , per dirla con Mario Borghezio. Il quale nel 2011, sei anni prima che la Lega Nord – antifascista ai tempi di Bossi e Maroni, che ieri ha attaccato (“Cosa c’entra questa gente con la Lega?») – diventasse la Lega nazionalista e lepenista di Salvini, arrivò quasi a solidarizzare con il killer neonazista Anders Breivik: «Quando una popolazione si sente invasa, poi nascono fenomeni di reazione», disse dopo la strage di Oslo ( 76 vittime). Breivik il saluto romano lo ha fatto durante un udienza in tribunale; Luca Traini, ex candidato leghista a Corridonia, sulle scale del monumento in piazza a Macerata, la bandiera italiana sulle spalle. « Grande » , « hai fatto bene » , « sei un eroe » , i messaggi sulle pagine Fb aperte in suo onore.

Lega e neofascismo. Verde e nero. Qualcuno ha anche coniato la definizione di fascioleghismo. Sta di fatto che da quando Matteo Salvini ha portato la Lega molto più a destra, anche l’estrema destra ha iniziato a subirne il fascino. È la storia di un’attrazione a intermittenza, a volte fatale. Che di folkloristico non ha nulla e che gradualmente ha mischiato i colori nello stesso brodo di coltura: la lotta contro l’immigrato. « È il giorno della memoria, ricordatevi di andare a pijarlo… » , scrive in un post il 27 gennaio, la sindaca leghista di Gazzada Schianno, Cristina Bertuletti. Nel 2016 aveva auspicato la reincarnazione del duce. Un anno dopo l’invito « tutti a far colazione al bar dell’ospedale di Legnano! Dux lux » , con una mano che ricorda il saluto fascista.

Ai nostalgici della dittatura Salvini e la Lega non dispiacciono affatto: e lui, Matteo, ricambia con strizzate d’occhi. « Aboliremo le leggi Fiano e Mancino, perché le storie e le idee non si processano», ringhia il “ capitano” dal palco di Pontida il 17 settembre 2017. È lo stesso comizio del “ mani libere alla polizia” per ripulire le città dagli “ospiti indesiderati”, untori di malattie da cui « dobbiamo proteggere i nostri figli».

L’ultradestra esulta. Due giorni dopo Forza Nuova invita i militanti: « Andate a votare Sì al referendum sull’autonomia di Lombardia e Veneto » ( promosso dalla Lega). In principio fu il gemellaggio con CasaPound. Nel 2014 Lega e “ fascisti del terzo millennio” sfilano insieme in piazza Duomo: corteo anti- immigrazione. Bis a febbraio 2015 in piazza del Popolo a Roma: “ Sovranità- sovranità”, “ Prima gli italiani” gridano 1500 “ tartarughe frecciate”.

Poi la coppia fascioleghista scoppia ( in un intercettazione del 2014 Roberto Fiore sostiene che il regista dell’asse Lega-CPI era stato l’ex terrorista nero Stefano Delle Chiaie). Ma la convergenza su alcuni temi non viene meno: nazionalismo antieuropeista, politiche migratorie, reintroduzione dei dazi. « Coi fascisti mai » , era una delle frasi mantra di Umberto Bossi. Il Senatùr l’ha ripetuta quest’estate. Intanto sulle bacheche di Giffoni Valle Piana e San Cipriano Picentino ( Salerno), spuntavano i manifesti di “ Noi con Salvini”. Due fotografie: da una parte Mussolini, dall’altra Renzi. Sotto il volto del duce si legge: « Ha dato le pensioni; ha dato le case popolari; ha reso grande l’Italia; faceva lavorare tutti perché non tollerava i parassiti». Sotto quello dell’ex premier dem: « Ha tolto le pensioni; toglie la casa agli italiani per darla agli immigrati; dà un sussidio di 1.200 euro al mese agli immigrati; sta svendendo l’Italia » . Esuberanze fuori controllo? Forse “ sciocchezze”, come Salvini ha derubricato la vicenda del fantoccio raffigurante Laura Boldrini bruciato dai Giovani Padani a Busto Arsizio? Ieri su Fb è apparso un post con un fotomontaggio della testa insanguinata della presidente della Camera, e la scritta: «Sgozzata da un nigeriano inferocito, questa è la fine che deve fare così per apprezzare le usanze dei suoi amici ».

C’era una volta un deputato e europarlamentare: anno 2009. A una festa della Lega intonava il coro contro i «napoletani colerosi e terremotati ». Lo stesso anno lanciava l’idea di una «metro solo per i milanesi ».

Da allora Salvini ne ha fatta di strada. E la sua Lega l’ha cambiata: a tutta destra. Via la parola Nord e il verde padano, spazio al blu trumpiano e al “ prima l’Italia” caro anche all’ultradestra. L’operazione ha richiesto molti sforzi: per esempio la propaganda sul fantomatico “piano Kalergi”, «un’operazione di sostituzione etnica del nostro popolo coordinata dall’Europa » : Salvini ne parla nel 2015. Due anni prima, giugno 2013, la consigliera leghista padovana (poi sospesa e condannata) Dolores Valandro su Fb aveva rivolto un invito choc all’ex ministro Cècile Kyenge: « Ma mai nessuno che se la stupri, così tanto per capire cosa può provare la vittima di questo efferato reato? Vergogna » . Dall’elmo di Alberto da Giussano al fez il passo è breve.

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