ANTONIO VOLTOLINI HA CONDIVISO ANCHE PER NOI IL POST DI —CLAUDIA PINELLI — una lettera al padre bellissima !

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LICIA PINELLI AL FUNERALE DEL MARITO PINO PINELLI

 

Claudia Pinelli

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A mio padre.

Il freddo è intenso, oggi come tanti anni fa e non solo per il clima di questo mese di dicembre.
Eravate belli. Volevate guardare il mondo con occhi nuovi, avevate speranze e voglia di fare, eravate convinti che l’impegno di ognuno avrebbe potuto creare una società più giusta, in cui i diritti di tutti sarebbero stati rispettati.
A quante manifestazioni hai partecipato, quante ne hai organizzate e gli scioperi della fame e i sit-in e le discussioni, a quante cariche della polizia sei scampato…quanto impegno nella tua vita, sempre dalla parte degli ultimi, con l’ottimismo e l’allegria con cui affrontavi la vita. Una vita povera, ma ricca del calore di affetti, di ideali, di compagni, di valori, di etica, di coerenza.
Faceva freddo a dicembre anche in quel 1969, tanto freddo.
E’ atroce entrare in una banca e morire per una bomba.
E’ atroce morire per mano di chi voleva coprire la matrice di quella bomba.
Il tuo precipitare nel cortile della questura, ci rimane squarcio nel cuore.
Sappiamo tanto ora, su quello che è avvenuto in piazza Fontana, delle trame fasciste, della manovalanza fascista di uno stato artefice e complice che ha tramato, ordito e depistato, assolto tutti non riuscendo a nascondere quanto marcio sia il sistema.
Per la tua morte solo frettolose archiviazioni, poche indagini, nessun processo. Lo stato non processa sé stesso, né allora, né ora.
In questi anni ci sei sempre stato, presenza che ha scaldato i cuori di quanti ti hanno conosciuto e di chi ha fatto sua la tua storia, in questi anni ci sei sempre stato e hai permesso incontri, sguardi, condivisioni e ti ho ritrovato negli occhi di chi ancora resiste, di chi ancora continua a sperare in una società più giusta e più umana.
Molta strada è ancora da percorrere per poter guardare il mondo con occhi nuovi e forse più adesso che allora. Ma resisteremo a questa repressione, a questa mancanza di prospettive e lavoro, resisteremo a queste ondate di xenofobia e razzismo che non ci appartengono. E continueremo a proporre e a credere che un mondo nuovo basato sui valori che portavi avanti, è possibile.
Ciao Pino, non hanno vinto. Noi r-esistiamo.
Claudia

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1 risposta a ANTONIO VOLTOLINI HA CONDIVISO ANCHE PER NOI IL POST DI —CLAUDIA PINELLI — una lettera al padre bellissima !

  1. Donatella scrive:

    Pensando alla strage di Piazza Fontana, Giuseppe Pinelli è la persona che, vittima quasi sacrificale, ammesso che si possano usare termini del genere, ha avuto meno giustizia di tutti, anzi, proprio nessuna. Per la giustizia (!) italiana si è suicidato, lanciandosi a corpo morto ( è il caso di dirlo), da una finestra della Questura di Milano. A nulla sono valse le testimonianze di giornalisti che hanno visto precipitare nel cortile il corpo come fosse già morto, a nulla l’autopsia che verificava una grossa ecchimosi sulla nuca. La sua uccisione da parte dello Stato di diritto ( che paroloni!) è stata nascosta dalle menzogne, dalle false piste, dalle vergogne di apparati segreti i cui delitti non verranno quasi mai alla luce . Ci rimane la memoria di un uomo giusto e buono, ucciso dalla violenza di uno stato che sta dalla parte dei potenti e che vuole solo perpetuare la propria impunità.

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