Dee Dee Bridgewater, nome d’arte di Denise Eileen Garrett (Memphis, 27 maggio 1950), è una cantante statunitense.
Il 16 ottobre 1999, Dee Dee Bridgewater è stata nominata ambasciatrice dell’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura delle Nazioni Unite (FAO). È considerata una delle poche eredi delle grandi voci femminili del jazz.
An empty rockin’ chair
Una sedia vuota rockin ‘
Knitting basket by the table
Knitting cestino da tavolo
A setting sun casting shadows on
Un sole ombre su
Old hands no longer able
Vecchie mani non possono più
A faded silhoutte she starts to cry
Un silhoutte sbiadito lei inizia a piangere
And just outside her window
E appena fuori dalla sua finestra
Cars are passing by
Auto sono di passaggio
Only time will console her.
Solo il tempo lei si consola.
Across the way in a bar room
Dall’altra parte della strada in una sala bar
At a table in the corner
A un tavolo in un angolo
He nods his head at the barman
Fa un cenno con la testa verso il barman
As the waitress take his order
Mentre la cameriera prendere il suo ordine
An ashtray full of cigarettes disguise
Un posacenere pieno di sigarette travestimento
The constant state of fear
Il costante stato di paura
That he holds inside
Che tiene dentro
He could end up his life all alone here.
Poteva finire la sua vita da solo qui.
Sweet angel of the night
Dolce angelo della notte
If you can hear me call
Se puoi sentirmi chiamare
Oh won’t you spread your wings
Oh, non vuoi spiegare le ali
Please try to help us all
Si prega di cercare di aiutare tutti noi
Help us to understand
Ci aiutano a capire
That if we give a hand
Che se noi diamo una mano
Then we might save a fall.
Poi potremmo risparmiare una caduta.
Sweet angel of the night
Dolce angelo della notte
If you can hear my plea
Se riesci a sentire il mio appello
Than be our guiding light
Di essere la nostra luce guida
So all the world can see
Quindi, tutto il mondo può vedere
Can see that if we start
Può vedere che se si parte
To open up our hearts
Per aprire i nostri cuori
Then there’s a chance for peace
Poi c’è una possibilità per la pace
The streets outside are so cold now
Le strade fuori sono così freddo ora
We behave like total strangers
Ci comportiamo come perfetti sconosciuti
We hang our heads never smiling
Noi appendiamo le nostre teste mai sorridente
Acting like we’re all in danger
Agendo come siamo tutti in pericolo
Pretending we can take it all in stride
Fingendo possiamo prendere tutto in stride
Caught up in the struggle
Coinvolti nella lotta
Trying to survive
Cercando di sopravvivere
We’re so lost, there’s no hope
Siamo così perso, non c’è speranza
There’s no joy here…
Non c’è gioia qui …
Sweet angel of the night
Dolce angelo della notte
If you can hear me call
Se puoi sentirmi chiamare
Oh won’t you spread your wings
Oh, non vuoi spiegare le ali
Please try to help us all
Si prega di cercare di aiutare tutti noi
Help us to understand
Ci aiutano a capire
That if we give a hand
Che se noi diamo una mano
Then we might save a fall.
Poi potremmo risparmiare una caduta.
Sweet angel of the night
Dolce angelo della notte
If you can hear my plea
Se riesci a sentire il mio appello
Than be our guiding light
Di essere la nostra luce guida
So all the world can see
Quindi, tutto il mondo può vedere
Can see that if we start
Può vedere che se si parte
To open up our hearts
Per aprire i nostri cuori
Then there’s a chance for peace
Poi c’è una possibilità per la pace
Tradotto da Anonimo
Bellissima la voce e la canzone di D.D. Bridegewater che apre un piccolo varco alla speranza.
Abbiamo visto ieri l’ultimo film di Woody Allen, ” La ruota delle meraviglie”. L’interprete principale è la pittoresca spiaggia di Coney Island in un’estate degli anni ’50. Quattro i personaggi che ci vivono: Ginny, ex-attrice insoddisfatta e d emotivamente instabile, che lavora come cameriera; Humpty, il marito in seconde nozze, rozzo ma fondamentalmente buono, che manovra una giostra; Mickey, un bagnino di bell’aspetto che sogna di diventare scrittore; Carolina, la figlia di prime nozze di Humty sposata giovanissima con un mafioso e divorziata. Come rifugio non ha che la casa del padre per sfuggire alla vendetta dei gangster, avendo ” parlato”con la polizia. Ginny è insoddisfatta del marito, anche se si adopera per farlo smettere di bere, ma non può dimenticare il grande amore delle prime nozze, da lei rovinato per una stupida scappatella. Soprattutto non sopporta quella vita, lei che aspirava ad essere una grande attrice. Incontra sulla spiaggia il bagnino, ed è subito passione, più sua che del giovane, ossessionato dalla gelosia di lei. Il dramma cresce gradualmente e diventa tragedia quando la giovane Carolina incontra, sempre sulla spiaggia, il bagnino- scrittore. Tra i due cresce qualcosa di autentico, ma la gelosia della matrigna condanna a morte la giovane, rapita e sicuramente uccisa per vendetta dalla mafia.
Il film ricorda le tragedie narrate da grandi scrittori nei film americani dell’epoca( “Un tram che si chiama desiderio”,” Lo zoo di vetro”,ecc.). Tutti hanno ragione, tutti in qualche modo fanno del male agli altri, con una vittima predestinata per la sua giovinezza e la sua ingenuità. C’è un altro personaggio nel film, Richie, il figlio ragazzino del primo matrimonio di Ginny, che ha due unici interessi: il cinema e il fuoco. Si estranea dalla realtà con le storie immaginarie dei film e con il fuoco che lo affascina e che non esita ad appiccare dove può. Rimane chiuso in questa sua ossessione, completamente indifferente a ciò che capita intorno a lui. Solo la realtà inesorabile che travolge i personaggi rimane in piedi, come la spiaggia desolata di fine estate dove brucia l’ennesimo falò appiccato dal piccolo maniaco. Fanno da contraltare a questa deriva di umani le canzoni spensierate, talvolta appassionate dell’epoca, che rimandano ad una finzione da music- hall, stridenti con la tragedia classica che si sta svolgendo nella trama. Gli attori sono eccezionali, soprattutto il padre ( Jim Belushi), che siamo abituati a vedere in chiave comica. Bravissimi anche gli altri (Kate Winslet, Justin Timberlake, Juno Temple. Le luci, anch’esse fondamentali e suggestive, sono di Vittorio Storaro, impreziosite dalla fotografia di Russel Metty.