UNIONE CULTURALE DEMOCRATICA
A.N.P.I. – CITTADINANZATTIVA
Via Al Mercato n. 8 BORDIGHERA
GIUSEPPE BECCA
DIECI SERIGRAFIE
L’Image Transfigurée
cartella
23 Dicembre 2017 – 07 Gennaio 2018
ore 17-19
alcune serigrafie esposte Atrio cinema Zeni
Piazza Mazzini/via S. Ampelio
orario apertura cinema
La S.V. è invitata a visitare la mostra di
Giuseppe Becca
che si inaugura
Sabato 23 Dicembre 2017
alle ore 17
Ingresso Libero
Si ringrazia il titolare del cinema Dottor Augusto Venchi per l’ ospitalità concessa.
Giuseppe Becca. Serigrafia 2008 (mm.330×480)
Giuseppe Becca, nato a Bologna nel 1935, ha vissuto a Milano dove la sua famiglia si era trasferita dopo la guerra. E’ stato professore di disegno in diversi licei artistici milanesi e dal 1984 professore di tecniche grafiche speciali all’Accademia di Brera di Milano, fino al suo pensionamento.
Morto nel 2010, riposa nel cimitero di Riva Ligure accanto alla moglie Silvia con cui visse un grande amore durato tutta la vita.
Lo stile di Giuseppe Becca è stato agli inizi fortemente influenzato dal cubismo. Colpito dalla prima esposizione negli anni cinquanta di Pablo Picasso a Milano, che poi ebbe modo di conoscere nel suo atelier di ceramiche a Vallauris, sposò subito lo spirito innovativo che veniva dalla Francia, decidendo di dedicarsi all’arte.
E la disapprovazione della famiglia d’origine, che aveva per lui altre aspettative, non fermò il suo entusiasmo per la pittura e non condizionò le sue potenzialità espressive, slegate dalla raffigurazione tradizionale .
Benché la dimensione pittorica sia sempre stata il suo mondo, negli anni sessanta si dedicò anche a sperimentazioni collegate alle immagini fotografiche e televisive, fondando lo Studio OB. Sperimentazioni che cessarono con l’avvento del terzo canale Rai e dei canali privati commerciali.
L’esperienza multimediale lo avvicinò anche alla serigrafia che divenne, in seguito, sua materia di insegnamento e di cui fu un indiscusso “virtuoso”.
Nel corso del tempo, la sua opera pittorica, si sviluppò sempre più in una ricerca teorica e filosofica secondo la quale il quadro non è tanto importante come oggetto quanto nel suo ‘divenire’ come ebbe a scrivere: “… non tanto il fare, quanto il farsi. / In questo modo l’operatore, / processo tra i processi, / in identità con i mezzi, / si realizza nell’azione e nell’opera: / diventa processualità espressiva.”
E “processi” chiamerà tutti i suoi quadri e le sue serigrafie. Per cui, come l’artista, anche i fruitori – noi in quanto osservatori – non sono neutrali ed “esterni”. L’opera d’arte ci invita a ridisegnare, a vedere con occhi nuovi, il nostro mondo, ricordandoci come tutti noi siamo parte di un processo creativo in continuo sviluppo.
L’elenco delle esposizioni di Giuseppe Becca è lunghissimo. Stimato soprattutto all’estero, in particolare a Ginevra Parigi Nizza, non ebbe un rapporto “amichevole” con il mondo dei galleristi milanesi. Per il suo carattere introverso e idealista, non è riuscito a creare un vero spazio commerciale per le sue opere che del resto non intendeva vendere.
I suoi quadri erano parte del suo mondo interiore e lo strumento per sviluppare le sue intuizioni pittoriche.
Bologna, Ottobre 2017 Andrea Becca
Grazie, cara Chiara. Un abbraccio.
CI VEDIAMO DOMANI POMERIGGIO, SE SIETE IN ITALIA, UN ABBRACCIO!
Si, ci si vede. Bello ! Grazie Chiara
Ci sarò anch’io, anche se solo nel pensiero. Vi abbraccio e vi voglio bene.
Grazie, cara Donatella. Bello saperti ‘presente’. Anche noi ti vogliamo bene.