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DAVID GRANN
Gli assassini della Terra Rossa
Affari, petrolio, omicidi e la nasita dell’FBI. Una storia di frontiera.
«Un libro splendido» JON KRAKAUER
DONATELLA D’IMPORZANO :
Non c’entra niente , famosa rubrica che interrompe la monotonia del ” c’entra”: lo sapevate che nel ‘900 c’è stata una tribù indiana d’America, gli Osage, che era diventata ricchissima perché sotto i terreni delle loro riserve era stato scoperto il petrolio. Avendo firmato con il governo federale degli accordi sullo sfruttamento delle risorse naturali, cominciarono a vendere le concessioni per un sacco di soldi. Tutto questo suscitò molta invidia, soprattutto nella popolazione quacchera .Sembrava la rivincita dei nativi contro lo sterminio indiano. Poi successe di tutto: molte famiglie indiane tra le più ricche morirono misteriosamente, intervennero addirittura agenti FBI ( allora appena nata, diretta da un giovane e ambizioso J.Edgard Hoover ). Questi scoprono che dietro a questi ammazzamenti c’è una cospirazione ai danni di tutti gli Osage, fatta da personaggi rapaci, da indiani irriducibili,da cowboy anacronistici. Il clamore iniziale della vicenda fu seguito dal silenzio della dimenticanza. Il mistero ha affascinato un giornalista del ” New Yorker”, David Grann, che ne ha tratto un libro: “Gli assassini della terra rossa” edito in Italia dal “Corbaccio”, frutto di due anni di ricerche negli archivi e tra i parenti delle vittime. Ho tratto queste note dall’articolo di Leonardo Coen a pagina 17 de “Il Fatto” di lunedì 27 novembre.
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