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Alessandro Usai: ” L’apartheid sui nostri treni “
“””… < Mi è capitato spesso, viaggiando su treni regionali, di assistere allo stesso triste fenomeno. Vagoni differenziati in base al colore della pelle. I pendolari italiani che cercano sedili negli scompartimenti già occupati in prevalenza da passeggeri della stessa nazionalità. Che brutto paese quello in cui si assiste a una sorta di strisciante apartheid >. …”””
(lettera a la Repubblica di Martedì 14 Novembre 2017 )
Luigi Zoja: ” La rete ha creato un eros virtuale …”
“””… <[…] Stiamo soltanto attraversando un periodo in cui disponiamo di maggiore ricchezza e cultura, mentre dispieghiamo meno violenza: ma non è detto che sia sempre così. L’esempio del nostro rapporto con l’Eros ci mostra come certe marce, che qualcuno credeva definitive, possono diventare retromarce. I dati -per ora frammentari- ci dicono che, per la prima volta dopo Freud, gli incontri sessuali tra i giovani stanno crollando. Si chatta, si regalano virtualmente parti del corpo: ma per Internet, mentre ci si incontra meno. Le adolescenti si offrono, ma mediante lo smartphone. I maschi coetanei gradiscono, ma sempre virtualmente. Riappare trionfante la masturbazione, che dal ’68 si credeva in declino. Diminuisce il contatto reale tra i sessi, che da sempre e in tante forme ha nutrito la società >. …”””
(da Fronte del porno di Luigi Zoja. in Le idee de L’Espresso di Domenica 29 Ottobre 2017 )
Bene che se ne parli sui media, da decenni il tema dell’eros e sesso virtuale viene studiato in particolare a proposito della porno e pedopornografia informatica
riguardo all ’apartheid sui nostri treni, solo una banale e triste considerazione: è un’autoapartheid da entrambe le parti.
Nemo, appena tornato dal più bel quartiere di Parigi, ringrazia Chiara e i commentatori per l’attenzione e l’apprezzamento per gli argomenti del ‘bloggetto’ cinelibri. Un abbraccio.