FRANCESCO MUSOLINO, IL FATTO DEL 15 NOVEMBRE — ZEROCALCARE, MACERIE PRIME —INTERVISTA

 

“Macerie Prime”, la nuova graphic novel di Zerocalcare

 

 

 

IL FATTO QUOTIDIANO DI MERCOLEDI’ 15-11-2017

https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/non-tiratemi-per-la-giacca-faccio-solo-il-fumettista/

 

 

“Non tiratemi per la giacca. Faccio solo il fumettista”

Zerocalcare in libreria con “Macerie Prime”

 

 

 

 

di Francesco Musolino | 15 novembre 2017

 

 

Sette libri, ottocentomila copie vendute e un film in arrivo, La profezia dell’Armadillo, lavorando alla sceneggiatura. Zerocalcare (all’anagrafe Michele Rech) è l’uomo dalle mani d’oro del fumetto italiano, il Re Mida delle strisce in bianco e nero, capace di sdoganare un intero genere aprendo la strada a una messe di altri autori ed etichette (da pochissimo, nel mercato delle graphic novel sono approdate anche La Nave di Teseo e Feltrinelli). Nato ad Arezzo nel 1983, Zerocalcare è anima del quartiere romano di Rebibbia e nelle sue graphic novel coglie tutte le ansie generazionali, lo scazzo e l’incertezza verso il futuro, tratteggiando la sua cricca di amici – da Secco al Cinghiale affiancati dall’immancabile Armadillo, proiezione della sua coscienza tormentata. Capace sia di far ridere, sia di far riflettere i suoi lettori, Zerocalcare ha appena pubblicato l’ottavo albo, Macerie Prime (Bao Publishing pp. 192 euro 17) che si concluderà fra sei mesi con la seconda parte.

In Macerie Prime racconta un punto di rottura con il mondo dei centri sociali. Cos’è successo?

Ancora oggi sento con forza l’appartenenza al mondo dei centri sociali, alle cause etiche. Ma è sempre più difficile tenere in equilibrio il mio lavoro e questa realtà. Ogni giorno mi chiedono di essere il testimonial a eventi di ogni tipo con lo spettro della causa etica ma fare tutto è impossibile. Si rischia di perderci la faccia ma non tutti lo comprendono.

Lei mette in pagina il dialetto romano e dichiara la sua appartenenza a Rebibbia. La spaventano le tensioni a Ostia, l’avanzata della destra a due passi da casa?

Sì, il 9% di CasaPound a Ostia mi preoccupa. Ma il vero pericolo sono i media che li pompano e li invitano in ogni trasmissione televisiva, accreditandoli come interlocutori. Persino la capocciata al giornalista ha rafforzato il clamore, facendo il loro gioco.

Roma oggi è preda dell’odio?

Sicuramente c’è una recrudescenza di certe pulsioni d’odio nei quartieri ma il sistema dell’informazione cavalca la situazione.

Un esempio?

Mi ha indignato la figurina di Anna Frank con la maglietta della Roma ma molto di più il fatto che, recentemente, delle formazioni di destra radicale abbiano impedito a dei cittadini italiani, con la pelle nera, di prendere possesso degli alloggi popolari assegnati loro. Ecco, da una parte abbiamo la legge Fiano contro l’apologia del fascismo, d’altra parte queste formazioni radicali non vengono messe in discussione. Credo sia gravissimo.

In Macerie Prime racconta la sua cricca di amici prossima ai quarant’anni, con il legittimo desiderio di mettere su famiglia. Come sta vivendo la fine della gioventù?

In modo particolare. Ho una posizione lavorativa super privilegiata ma, forse, ha cristallizzato le mie attese verso il futuro. Al contrario, chi mi sta intorno, è incalzato dalla vita ma non ha nessuna solidità economica per sognare, gente di 35-38 anni che campa facendo gli inventari nei supermarket di notte. Non è un obbligo costruirsi una famiglia, ma dev’essere possibile poterlo fare e in Italia non si può.

Perché, tramite uno scambio di battute fra i suoi personaggi, sottolinea la sciatteria del linguaggio odierno fra insulti e stereotipi?

Per strada si parla in libertà, non farei mai storie al fruttarolo… Ma chi usa le parole per mestiere deve garantire maggiore rigore. Le storture e gli stereotipi con cui la gente interpreta la realtà dipendono anche dal linguaggio della tv.

E poi arriva il Panda. La sua galleria di personaggi immaginari si arricchisce di questo personaggio particolare…

È un libro in due parti (la seconda in arrivo fra sei mesi, ndr) e il Panda predica un po’ di egoismo a Zerocalcare. Ma basterà per stare bene?

Ha dichiarato che la sua vita lavorativa è fuori controllo. Conferma?

Io faccio solo questo, non ho spazi né hobby, lavoro sette giorni su sette. Ma non mi va più di campare lavorando e basta.

Sette libri, ottocentomila copie e un film in arrivo. Come vive il successo?

Con grande ansia. Ogni volta penso che il nuovo libro non venderà, la bolla esploderà e finirà tutto.

E se davvero un giorno accadesse?

Beh, ho messo da parte un po’ di soldi, mi sono fatto un nome. Capita a tutti di doversi riciclare, sono sicuro che troverei qualcos’altro da fare…

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *