NEMONEMO CINELIBRI.IOBLOGGO
http://cinelibri.iobloggo.com/archive.php?y=2017&m=11
Il PM del G8: ” La caserma della polizia a Bolzaneto trasformata in un lager”
“””… < [..] Per Vittorio Ranieri Miniati, che in qualità di pubblico ministero insieme alla collega Patrizia Petruzziello ha condotto l’inchiesta sul secondo scandalo del G8 dopo la Diaz, quel che successe a Bolzaneto “ricorda anche un po’ il lager. Certo, l’intensità e la gravità non sono paragonabili, per carità. E grazie a Dio neanche le conseguenze. Però il cannovaccio è simile, perché se noi leggiamo certe cronache dei pochi sopravvissuti ai lager… Quello che è accaduto a Bolzaneto è molto grave anche se ci auguriamo sia stata solo una brutta parentesi “. […] “Era impressionante come ricorressero in maniera sistematica a questi ‘trattamenti’, sembrava proprio un protocollo, gli insulti legati alle opinioni politiche, le frasi di ineggiamento antisemita, al nazismo, al fascismo. Gli ‘uno due tre viva Pinochet, quattro cinque sei a morte gli ebrei”. E ancora: “I tempi di attesa per fare qualsiasi cosa, le lunghe file per entrare in cella, per andare in infermeria… la privazione del sonno, il freddo, la privazione del bere, l’obbligo di stare in posizioni scomode per tante ore. La costrizione a ripetere qualcosa di autoffensivo o gridare ‘viva la polizia’. Insomma, se quel che accadde alla Diaz fu un momento relativamente breve di violenza, che rischiò di provocare morti per le maniere brutali adottate dalla polizia, a Bolzaneto fu un qualcosa definibile in un solo modo: tortura. Fisica, psicologica e persino ideologica, protratta per diverse ore, senza la possibilità di chiamare un avvocato. La Corte Europea nella sua sentenza ricorda che ‘nessuno dei colpevoli ha passato un solo giorno in carcere per quanto inflitto ai ricorrenti ‘. […] >. …”””
(dall’articolo di Marco Lignana, la Repubblica di Genova, Venerdì 27 Ottobre 2017 )
Meno male che c’è un giudice a Berlino . Penso che una delle più evidenti ” cadute” della sinistra ufficiale si sia rivelata clamorosamente nell’occasione del G8 di Genova : la sera dell’uccisione di Carlo Giuliani un tremebondo Fassino consigliava in televisione di non andare alla manifestazione
di protesta a Genova il giorno dopo, perché non c’erano le condizioni di sicurezza. Il giorno dopo nel capoluogo ligure una marea umana era presente, infischiandosene dei consigli di Fassino e dimostrando platealmente che la cosiddetta sinistra non era più in grado di dare indicazioni condivise dalla maggioranza del suo popolo. Se il PD ( non ricordo come si chiamasse allora) fosse stato presente, forse tanti scempi non sarebbero successi. Si trattava di un mare di gente che dalla stazione di Brignole di snodava pacificamente ( anche con intere famiglie) fino al centro della città.
Moltissimi gli iscritti al PD che avevano considerato inadeguato il messaggio del loro partito. Faceva un caldo terrificante e dalle finestre i genovesi rinfrescavano i manifestanti con benedetti getti di acqua. Quando cominciarono a sentirsi le sirene della polizia i genovesi aprirono i portoni delle case e dei bar, offrendo un rifugio. Forse questa, in altri tempi, si sarebbe chiamata Resistenza, quando la volontà di una popolazione si compatta per dire no ai soprusi.