SICILIA : HA VINTO L’ASTENSIONISMO::: ALLE URNE SOLO IL 46, 76 % ;; PIU’ DEL 50% ( IL 53, 23 %) NON E’ ANDATA A VOTARE!

 

ANSA.IT

http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2017/11/03/sicilia-al-rush-finale-sfida-allultimo-voto-m5s-centrodestra_eba91098-453c-4c05-b606-9f148f7e6a48.html

 

 

Elezioni regionali Sicilia, maggioranza non vota, alle urne solo 46,76%

In calo dello 0,65% rispetto al 2012

In Sicilia vince il “partito del non voto”. Solo il 46,76% ha votato per l’elezione del presidente della Regione e dell’Assemblea, mentre il 53,23% ha disertato le urne. Rispetto al 2012 quando aveva votato il 47,41%, il dato dell’affluenza è in calo dello 0,65%.

 

 

 

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1 risposta a SICILIA : HA VINTO L’ASTENSIONISMO::: ALLE URNE SOLO IL 46, 76 % ;; PIU’ DEL 50% ( IL 53, 23 %) NON E’ ANDATA A VOTARE!

  1. Donatella scrive:

    Con varie sfumature, a proposito dei migranti, in Italia e non solo, dicono tutti: aiutiamoli a casa loro, che è il modo elegante per disinteressarsene. Si hanno poche notizie sulle sanguinose guerre che continuano in molte parti dell’Africa a fare migliaia di vittime. Una zona caratterizzata tragicamente da guerra e carestia è il Sud Sudan. Il missionario comboniano, padre Daniele Moschetti, (oggi all’ONU) che conosce molto bene quel territorio, ha presentato in Vaticano il 13 ottobre scorso il libro “Sud Sudan. Il lungo e sofferto cammino verso pace, giustizia e dignità”, ( ed.Dissensi con una introduzione di Papa Francesco). Padre Moschetti ha spiegato come il conflitto interetnico faccia comodo agli interessi finanziari esterni (USA, Scandinavia, Arabia Saudita, Cina e Russia) che hanno messo le mani su acqua e petrolio, arricchendo le corrotte élite locali.
    Notizia presa da “Il Fatto” del 23 ottobre 2017, pag.10

    da un articolo di Mirko Canevaro su “Il Fatto” del 23 ottobre 2017, pag.15: “I drammi di un Paese senza un capitale adeguato di legittimità”
    Mentre ci si preoccupa di quale conseguenza avrà sui mercati finanziari una certa legge o una qualche manovra, “nessuno però monitora le conseguenze di questa o quella scelta sul capitale di legittimità dello Stato; la politica pare anzi infischiarsene. In assenza di un capitale di legittimità adeguato, le forme di coercizione statale volte a preservare il bene comune- la lotta all’evasione, alla corruzione e persino alla criminalità- corrono il rischio di essere percepite come abusi, e quindi disattese. E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Ad esempio, qual è stato l’effetto sul capitale di legittimità dello Stato di più di 20 anni di attacchi alla magistratura, prima di Berlusconi e ora di Renzi e co.? Quale l’effetto del famigerato Porcellum, creato nel 2005 per impedire una maggioranza forte di centrsinistra? Con quella legge, giudicata poi anticostituzionale, si sono eletti tre parlamenti (2006,2008 e 2013). Il danno di legittimità è incalcolabile: una percentuale considerevole dell’elettorato è convinta che l’ultimo decennio sia stato politicamente fuorilegge. Poi il governo Renzi pensò bene di sostituire il Porcellum con l’Italicum, anch’esso però risultato incostituzionale. Per non parlare di due riforme costituzionali, nel 2006 e nel 20016, che hanno prodotto feroci campagne referendarie, screditando la Costituzione…Qual è infine il danno di legittimità causato ora dal Rosatellum bis, che si sta approvando a colpi di maggioranza e che, ancora una volta in aria di incostituzionalità, impedisce al popolo di scegliere i suoi rappresentanti, rafforza il controllo dei capipartito e dei capibastone su un Parlamento non tanto di nominati quanto- come ha osservato Gianfranco Pasquino- di predestinati…”.

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