nota: sembra che una canzone con questa musica fosse già cantata a Cuba prima che la componesse ” ufficialmente ” il compositore basco Sebastiàn de Iradier nel 1850/ 52
La Paloma
Cuando sali de la habana, valgame dios
Nadie me ha visto salir sino fui yo
Y una linda guachinanga como una flor
Se vino detras de mi, que si señor
Si a tu ventana llega una paloma
Tratala con cariño que es mi persona
Cuéntale tus amores bien de mi vida
Corónala de flores que es cosa mia
Ay chinita que si, ay que dame tu amor
Ay que vente conmigo chinita
A donde vivo yo
Ay chinita que si, ay que dame tu amor
Ay que vente conmigo chinita
A donde vivo yo
Ultima modifica SaintMark Sab, 04/03/2017 – 20:08
traduzione in Italiano
La Colomba
Quando lasciai l’Avana, che Dio mi aiuti!
Nessuno mi ha visto partire, ma ero io.
E una seducente ragazza bella come un fiore
E’ venuta dietro a me, sissignore
Ritornello:
Se alla tua finestra arriva una colomba,
trattala con affetto perché sono io.
Raccontale dei tuoi amori, bene della mia vita,
Coronala di fiori, perché mi appartiene.
Oh, chinita (graziosa fanciulla) sì!
Oh, dammi il tuo amore!
Oh, vieni con me, chinita, dove vivo io!
Oh, chinita sì, Oh, dammi il tuo amore!
Oh, vieni con me, chinita,
Dove vivo io!
ELVIS PRESLEY NO MORE (/LA PALOMA )
https://www.youtube.com/watch?v=58H9lIemX34
No more do I see the starlight caress your hair
Non più vedo la luce delle stelle accarezzare i tuoi capelli
No more feel the tender kisses we used to share
Non più sentire i teneri baci che abbiamo usato per condividere
I close my eyes and clearly my heart remembers
Chiudo gli occhi e chiaramente il mio cuore si ricorda
A thousand good-byes could never put out the embers
Mille addii potrebbero mai mettere fuori la brace
Darling I love you so and my heart forever
Cara ti amo così tanto e il mio cuore per sempre
Will belong to the memory of the love that we knew before
Apparterranno alla memoria dell’amore che sapevamo prima
Please come back to my arms, we belong together
Si prega di tornare a mie braccia, noi ci apparteniamo
Come to me let’s be sweethearts again and then let us part no more.
Venite a me cerchiamo di essere ancora innamorati e poi fateci parte non di più.
No more do I feel the touch of your hand on mine
Niente più mi sento il tocco della tua mano sulla mia
No more see the lovelight making your dark eyes shine
Non più vedere la luce d ‘amore rendere i vostri occhi scuri brillano
Oh how I wish I never had caused you sorrow
Oh come vorrei che non avevo mai causato dolore
But don’t ever say for us there is no tomorrow
Ma non dice mai per noi non c’è domani
Darling I love you so and my heart forever
Cara ti amo così tanto e il mio cuore per sempre
Will belong to the memory of the love that we knew before
Apparterranno alla memoria dell’amore che sapevamo prima
Please come back to my arms, we belong together
Si prega di tornare a mie braccia, noi ci apparteniamo
Come to me let’s be sweethearts again and then let us part no more.
Venite a me cerchiamo di essere ancora innamorati e poi fateci parte non di più.
Tradotto da Anonimo
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Ecco un’altra canzone che fa parte di un paesaggio, forse più del cuore che della geografia. Mi evoca amori adolescenti, teneri eppure radicati profondamente nell’anima, che non passeranno mai, saranno sempre con noi, perché una volta li abbiamo immaginati e sognati. Gli fa da controcanto, ironico e allo stesso tempo nostalgico, il “Messico e nuvole” cantato da Jannacci. Anche lì c’è qualcosa di amaro e struggente, si è diventati adulti ma la nostalgia di qualcosa che abbiamo immaginato è rimasta.
Non c’entra niente, ma forse sì: ieri ho rivisto in televisione un film del 2008,” Pranzo di ferragosto”, di Gianni Di Gregorio, che è anche l’attore principale. Parla in maniera concreta e gentile di persone che si incontrano per caso e che riescono in qualche modo a sopportarsi e a volersi bene, pur abbandonati nella calura e nella solitudine della Roma di Ferragosto. Delicato e crudo allo stesso tempo, fornisce un’oasi, seppur temporanea, nel “mondo grande e terribile”.
“Gramsci-Una nuova biografia”, Angelo D’Orsi, Feltrinelli 2017.
Angelo D’orsi è stato allievo di Norberto Bobbio ed è ordinario di storia del pensiero politico all’Università di Torino. Da anni studia la vita e il pensiero di Antonio Gramsci. Nella premessa afferma che ” A distanza di oltre mezzo secolo della biografia firmata da Giuseppe Fiori- opera meritoria, finora indispensabile- mi è parso giunto il tempo di ripercorrere per intero i quarantasei anni di vita di Antonio Gramsci, alla luce di nuove acquisizioni documentali, nuovi studi, nuove visioni dei problemi e, ovviamente, con un punto di vista, il mio ( lo dichiaro in tutta franchezza), non riducibili a nessuna ortodossia”.