pupara sono
e faccio teatrino con due soli pupi
lei e lei
lei si chiama vita
e lei si chiama morte
la prima lei percosìdire ha i coglioni
la seconda è una fessicella
e quando avviene che compenetrazione succede
la vita muore addirittura di piacere
( DA ” SCIARRA AMARA” , 1977, ci pare::ecco!
- Sciarra amara, «Quaderno collettivo della Fenice» n. 26, Guanda 1977
Jolanda Insana – Tutte le poesie (1977 – 2006) Garzanti 2007
Jolanda Insana (Messina, 18 maggio 1937 – Roma, 27 ottobre 2016[1]) è stata una poetessa italiana.
Poesie di Jolanda Insana
Pubblicato da donatellapezzinowriter in marzo 25, 2016
Pubblicato in: Antologia poetica. Tag: autrici siciliane, Jolanda Insana, letteratura italiana, medicina carnale, Messina, poesia femminile, poetesse del novecento, poetesse italiane, poetesse messinesi, pupara sono, sciarra amara, Sicilia.
Jolanda Insana è nata a Messina il 18 maggio del 1937. Laureatasi nella sua città d’origine con una tesi sulla letteratura greca, venne scoperta da Giovanni Raboni nel 1977, quando pubblicò la silloge “Sciarra amara” nella collana da lui diretta “Quaderno collettivo della Fenice”. Della sua poesia, Giuseppe Lo Castro ha scritto: “Al fondo la poesia di Insana mette in scena sentimenti viscerali di rabbia, di protesta,di invettiva prima che denuncia. La poesia non può essere in questo senso olimpica conciliazione col mondo, non elegge parole avvolgenti, ma forza le parole per costringerle a esprimere l’urgenza del dire.” Potente e lacerante, la parola di Jolanda si fa urlo per dar voce ad una ferita profonda che non può guarire perché radicata nell’atto stesso dell’esistere.
Alla sua attività poetica, la Insana ha sempre affiancato un intenso lavoro di traduttrice: ha tradotto autori classici come Saffo, Euripide, Callimaco, Ipponatte, Anacreonte, Lucrezio e Marziale, oltre al medievista Andrea Cappellano. A lei si devono le trasposizioni in versi di alcune opere di Ahmad Shawqi e Aleksandr Tvardovskij.
Fra le numerose raccolte poetiche di Jolanda Insana spiccano Sciarra amara (1977), Fendenti fonici (1982), La clausura (1987), Medicina carnale (1994), La stortura (2002) vincitrice del premio Viareggio per la poesia, Frammenti di un oratorio per il centenario del terremoto di Messina (2009) e Turbativa d’incanto (2012). Vive a Roma dal 1968.
Donatella Pezzino
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