18 ottobre, 2016 – 11:12
di la redazione degli Argonauti
di Gabriella Mariotti
(lavoro letto alla Casa delle Donne, Milano, il 12 ottobre 2016)
“Non ti piacevo, vero? Cercavi solo di darmi una sistemata? Se è così, io sono contento.
Ma la tua contrizione, madre, non ha origine da ciò che sono divenuto nel tempo, ma da ciò che sono sempre stato, per come ero fatto di partenza .”
(Maurizio Maggiani, Il romanzo di una nazione)
“non voglio più essere incinta. Provo orrore per quella carne estranea.
Mi cresce in grembo contro la mia volontà.”
(Anne Marie Garat, Quaderno ungherese)
Siamo abituati a pensare a cattive madri, quelle che, per intenderci, sono inadeguate al cosiddetto mestiere di genitore. Qualcuna, ad esempio, è molto capace nei primi tempi di vita della prole, ma diventa inetta quando i segni dell’emancipazione infantile cominciano a farsi sentire: l’elaborazione del distacco e l’andare oltre la fusionalità sono spesso impediti dal prevalere della posizione simbiotica materna. Al contrario, alcune madri “inadeguate” …
continua nel link:
http://www.psychiatryonline.it/node/6458?destination=node%2F6458
Maurizio Maggiani (Castelnuovo Magra, 1º ottobre 1951) è uno scrittore e giornalista italiano.
CASTELNUOVO MAGRA E’ PROVINCIA DELLA SPEZIA, IN LIGURIA
Il Calvario, attribuito a Brughel il Giovane, si trova a Castenuovo Magra…non chiedetemi dove perché in un attimo l’ho dimenticato e non più dove prenderlo…
Il territorio di Castelnuovo Magra fu da sempre legato storicamente e culturalmente alla zona della bassa Lunigiana[5], area a cavallo delle odierne province della Spezia e di Massa e Carrara, facente parte durante l’epoca imperiale romana della giurisdizione di Luni (II secolo a.C.[5]), quest’ultima importante città commerciale dell’impero…
https://it.wikipedia.org/wiki/Castelnuovo_Magra
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A proposito di maternità e di distacco dai figli, ho letto recentemente un libro, secondo me bellissimo: “La gallina che sognava di volare” di una scrittrice cosiddetta per bambini, Sun-Mi Hwang, nata in Corea del Sud nel 1963. E’ anche diventato un film di animazione con il titolo di ” Leafie”. Racconta di una gallina ovaiola che desidera più di ogni cosa di avere un pulcino. Quando finalmente ce l’ha, lo cresce e poi sopporta con strazio il suo allontanamento. E’ naturale che i figli crescano e abbandonino il nido, ma in questo più che normale cammino c’è tanto dolore. Lo abbiamo fatto tutti con un po’ di giovanile spavalderia e sicumera quando avevamo necessità assoluta di uscire nel mondo. Lo abbiamo fatto con gioia ma non l’avevamo visto dalla parte di chi è lasciato.