addio morettìn …
https://www.youtube.com/watch?v=6W4Khfj92Qk
La più celebre delle canzoni anarchiche italiane
fu composta nel 1895 da Pietro Gori sulle note
di un anonimo brano musicale della tradizione
popolare toscana, “Addio a Sanremo” .
La vicenda narrata nel testo è autobiografica:
l’autore venne infatti espulso, insieme ad altri
dodici compagni, dalla vicina Svizzera, dove
erano rifugiati politici e gli stessi esuli la cantarono
per la prima volta sotto le pensiline della stazione
di Lugano, in attesa di partire per una nuova “patria”.
In realtà ne esistono due differenti versioni, questa
è quella ufficiale, l’altra, vergata dal Gori medesimo
in punto di morte, è oggi conservata fra i manoscritti
dell’archivio storico del comune di Portoferraio (LI)
ma le diversità sono assolutamente marginali.
“Addio Lugano bella o dolce terra pia
scacciati senza colpa gli anarchici van via
e partono cantando con la speranza in cuor
e partono cantando con la speranza in cuor
Ed è per voi sfruttati per voi lavoratori
che siamo incatenati al par dei malfattori
eppur la nostra idea è solo idea d’amor
eppur la nostra idea è solo idea d’amor
Anonimi compagni amici che restate
le verità sociali da forti propagate
è questa la vendetta che noi vi domandiam
è questa la vendetta che noi vi domandiam
E tu che ci discacci con una vil menzogna
repubblica borghese un dì ne avrai vergogna
noi oggi ti accusiamo in faccia all’avvenir
noi oggi ti accusiamo in faccia all’avvenir
Scacciati senza tregua andrem di terra in terra
a predicar la pace ed a bandir la guerra
la pace tra gli oppressi la guerra agli oppressor
la pace tra gli oppressi la guerra agli oppressor
Elvezia il tuo governo schiavo d’altrui si rende
d’un popolo gagliardo le tradizioni offende
e insulta la leggenda del tuo Guglielmo Tell
e insulta la leggenda del tuo Guglielmo Tell
Addio cari compagni amici luganesi
addio bianche di neve montagne ticinesi
i cavalieri erranti son trascinati al nord
I cavalieri erranti son trascinati al nord”