LUDOVICA VALENTINO SCRIVE PER NOI ::: ” LA VERA STORIA DI PETER PAN “, L’OMBRA DEL NICHILISMO CHE QUI FORSE–SCHEMATIZZATO AL MASSIMO – ALMENO SI BARLUGINA COSA PUO’ ESSERE, NON VI PARE?

 

Ludovica Valentino

pubblicato 1 anno fa in Letteratura

La vera storia di Peter Pan

l’ombra del nichilismo

La vera storia di Peter Pan

Non vi traspare il demone che è in Peter

Queste le parole di James Mattew Barrie, creatore del personaggio, di fronte alla statua del bambino posta nei giardini di Kensington a Londra in memoria del suo noto libro.

La figura di Peter Pan nasce prima delle vicende fiabesche ai più note, attraverso le pagine del libro, composto quasi dieci anni prima dallo stesso autore, Peter Pan nei giardini di Kensington.
Nel bel mezzo del giardino londinese, al centro di un lago, si trova l’isola degli uccelli, governata dal re Salomon, un corvo che accoglie le preghiere delle donne che desiderano fortemente diventare madri. Egli invia nelle loro case fringuelli e passerotti che con il passare del tempo si trasformeranno in bambini.
Gli uccellini, giunti nelle case, vivranno un periodo di transizione in cui non saranno ancora bambini e conserveranno ancora le caratteristiche della loro natura di uccelli. Sarà proprio nel momento in cui avranno coscienza della realtà che perderanno del tutto la capacità di volare.
Peter ha solo sette giorni di vita quando la madre inavvertitamente lascia la finestra aperta e lui spinto dal suo istinto vola giù dalla finestra e fa presto ritorno ai giardini di Kensington.
Tornato al cospetto di re Salomone apprenderà la condanna autoinflitta a restare in questa sorta di limbo, in questo essere-non-essere, né bambino né uccello.

Peter chiederà successivamente di poter tornare dalla madre, pentito di esser fuggito via, ma questa gli verrà tristemente negata quand’egli, tornando alla finestra della casa da cui era scappato, la troverà sbarrata e vedrà all’interno la madre stringere amorevolmente un altro bambino.
Inizierà a passare il suo tempo nei giardini con gli abitanti di essi, fate, animali ed altri bambini perduti, comincerà a suonare il flauto di Pan, da li nascerà il nome, ed acquisterà i tratti caratteristici a tutti noti.

 

"Morire sarà una splendida avventura!"

“Morire sarà una grandissima avventura!”

L’idea che noi tutti conserviamo dalle reminiscenze infantili, di questo ragazzino beffardo, ma in fondo buono, è sicuramente molto lontana dalla tragica realtà legata a questo personaggio.
Peter Pan è un bambino senza età, un’entità intrappolata nelle drammatiche conseguenze delle sue stesse decisioni, che reagisce con la passività aggressiva che lo trasforma per sempre nell’archetipo dell’infantilismo, dell’irresponsabilità, della dispatia.
Il personaggio descritto dall’autore è completamente diverso da quello che conosciamo, è problematico, si allontana da chi gli dimostra affetto e si isola in una sfera personale che tende ad escludere qualsiasi legame profondo e reale.

 

 

 

 

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