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La generazione di artisti (dell’ epoca di nemo) non hanno ‘lasciato’ poco alle generazioni successive…
Paolo Conte conferma l’ assunto: che bello ascoltarlo ! Grazie, cara Chiara.
gli artisti certamente (a parte che parli come fossi dei primi del Novecento!), ma anche gli ” organizzatori di cultura /artistica e di cultura politica”, i legami con tante iniziative e persone…non hanno lasciato poco alle generazioni successive (io stessa, nel mio minimo, ho imparato così tante cose che ” smaltisco” pian piano…soprattutto quella di ” dire l’essenziale”! .
Era questa, tra l’altro, l’immortalità , come sai, che voleva Gramsci, l’unica, e che, modestamente, avrei voluto anch’io, anche se ” lo spazio privato” della mente mi ha impedito molte iniziative ” fuori”. Meno che in Brasile, a parte lo studio dove vedevo i pazienti, ho insegnato parecchi anni (assistente, ma libera di fare come volevo perché la titolare aveva fiducia ed era ” sfinita dalle sofferenze” ), sempre Freud: quasi non me lo ricordo, ma dovrei– ” per me”: il rapporto con questi giovani era magnifico, abbiamo fatto anche due spettacoli, sempre in università, si capisce. Lì ero viva, ero io, ed accettata con allegria e molta confidenza. Come tutti, faccio più in fretta a ricordarmi ” gli insuccessi”! Mi suggerite, caro Nemo e MA, di farmi una carta d’identità con qualche cosa di buono. Magari la depressione migliorerebbe…Dico di me, nella speranza che altre persone leggano e che come me si affannano inutilmente con i farmaci…