IL FATTO QUOTIDIANO::: Bangladesh, blitz a Dacca. Venti ostaggi uccisi, 13 in salvo: “Tante vittime italiane e giapponesi”. Sei terroristi morti. + 13 IMMAGINI
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Un attentato, questa volta meno cruento sicuramente, ma non meno grave: quello alla lingua italiana:
da ” Il Fatto” di sabato 2 luglio 2016, articolo di Antonello Caporale.
“Utilizzano l’inglese per lasciare il popolo ignorante e imbelle”: questo è il titolo dell’intervista a Salvatore Silvano Nigro, italianista, docente di letteratura italiana, collaboratore per Einaudi alla serie di “Scrittori d’Italia”, ” Annali della Storia d’Italia” e “Letteratura Italiana”.
L’italianista paragona la nostra epoca all’Italia del Seicento descritta dal Manzoni, almeno per la quantità di leggi prodotte, molte delle quali vengono sistematicamente eluse. L’utilizzo ossessivo dell’inglese e la scrittura ignorante dell’italiano producono il risultato che l’italiano è l’unica lingua straniera che non si studia in Italia. L’utilizzo dell’inglese è usato per alienare una popolazione già sottoposta all’abuso dei potenti. Tutte le parole della finanza sono in inglese, un esercizio di estromissione della conoscenza( come una volta si parlava in latino per escludere il popolo che conosceva solo il dialetto). I politici italiani, la maggior parte, parlano un inglese alla Totò e Peppino in gita a Milano. La storia insegna, ma ha cattivi scolari, come diceva Gramsci. Gramsci parlava anche dell’ottimismo della ragione. Speriamo…
Una buona notizia: 3.300.000 firme depositate ieri in Cassazione dalla CGIL su tre quesiti referendari: eliminare i voucher; riformare gli appalti in modo che gli eventuali danni siano pagati al lavoratore sia dalla ditta appaltatrice che dal committente; ripristinare il reintegro per il lavoratore licenziato in modo illeggittimo, cioè ripristinare l’art.18. I tre quesiti, raccolti dalla CGIL in tre mesi, sono serviti anche a supportare la ” Carta dei diritti universali del lavoro”, una proposta di legge di iniziativa popolare per ampliare, 46 anni dopo, lo Statuto dei lavoratori allargando le tutele a tutte le forme di lavoro ( la soglia delle 50 mila firme è ampiamente superata ma la raccolta durerà ancora per tre mesi). Salvo ostacoli si dovrebbe votare nella prossima primavera. Entro settembre la Corte Costituzionale si dovrebbe pronunciare sull’ammissibilità dei quesiti. In caso positivo la palla tornerà alla Cassazione, che entro fine anno dovrà certificare le firme e il superamento del quorum( 500.000 firme). Se arriva l’ok, il governo dovrà indire la consultazione entro 6 mesi.
Un attentato, questa volta meno cruento sicuramente, ma non meno grave: quello alla lingua italiana:
da ” Il Fatto” di sabato 2 luglio 2016, articolo di Antonello Caporale.
“Utilizzano l’inglese per lasciare il popolo ignorante e imbelle”: questo è il titolo dell’intervista a Salvatore Silvano Nigro, italianista, docente di letteratura italiana, collaboratore per Einaudi alla serie di “Scrittori d’Italia”, ” Annali della Storia d’Italia” e “Letteratura Italiana”.
L’italianista paragona la nostra epoca all’Italia del Seicento descritta dal Manzoni, almeno per la quantità di leggi prodotte, molte delle quali vengono sistematicamente eluse. L’utilizzo ossessivo dell’inglese e la scrittura ignorante dell’italiano producono il risultato che l’italiano è l’unica lingua straniera che non si studia in Italia. L’utilizzo dell’inglese è usato per alienare una popolazione già sottoposta all’abuso dei potenti. Tutte le parole della finanza sono in inglese, un esercizio di estromissione della conoscenza( come una volta si parlava in latino per escludere il popolo che conosceva solo il dialetto). I politici italiani, la maggior parte, parlano un inglese alla Totò e Peppino in gita a Milano. La storia insegna, ma ha cattivi scolari, come diceva Gramsci. Gramsci parlava anche dell’ottimismo della ragione. Speriamo…
Una buona notizia: 3.300.000 firme depositate ieri in Cassazione dalla CGIL su tre quesiti referendari: eliminare i voucher; riformare gli appalti in modo che gli eventuali danni siano pagati al lavoratore sia dalla ditta appaltatrice che dal committente; ripristinare il reintegro per il lavoratore licenziato in modo illeggittimo, cioè ripristinare l’art.18. I tre quesiti, raccolti dalla CGIL in tre mesi, sono serviti anche a supportare la ” Carta dei diritti universali del lavoro”, una proposta di legge di iniziativa popolare per ampliare, 46 anni dopo, lo Statuto dei lavoratori allargando le tutele a tutte le forme di lavoro ( la soglia delle 50 mila firme è ampiamente superata ma la raccolta durerà ancora per tre mesi). Salvo ostacoli si dovrebbe votare nella prossima primavera. Entro settembre la Corte Costituzionale si dovrebbe pronunciare sull’ammissibilità dei quesiti. In caso positivo la palla tornerà alla Cassazione, che entro fine anno dovrà certificare le firme e il superamento del quorum( 500.000 firme). Se arriva l’ok, il governo dovrà indire la consultazione entro 6 mesi.