DA DONATELLA D’IMPORZANO — IL PICCOLO LIBRAIO DI ARCHANGELO —DI GEORGES SIMENON –EDITORE ADELPHI—UN ROMANZO ECCELLENTE PER DESCRIVERE —E A NOI IN ITALIA INTERESSA —COME SORGE DA MINUSCOLE COSE, TANTO PICCOLE DA NON ESSERE NEANCHE EQUIVOCI, IL PROCESSO CONTRO QUALCUNO CHE SPIEGA L’ORIGINE DEL RAZZISMO

 

IL PORTO DI ARCANGELO

 

 

IN COPERTINA
Ernst Thomas, La soffitta (1926). Sprengel Museum, Hannover. Photo: Michael Herling / Aline Gwose.

Vista di Arcangelo nel 1826

A NOI PARE UN PAESAGGIO ECCEZIONALE SIA PER I VOLUMI DISPOSTI CHE PER LA COLORAZIONE….A VOI?
RISVOLTO

Per tutti i commercianti della place du Vieux-Marché, il proprietario della piccola libreria d’occasione era sempre stato «il signor Jonas»; e nessuno gli aveva mai dato del tu, anche se era cresciuto lì, sulla piazza, ed era andato a scuola con loro. Anche se, dopo aver frequentato un buon liceo a Parigi, aveva deciso di tornare a vivere in quella piazza dove tutti lo conoscevano – e dove lui si sentiva a casa sua. «Era un mondo nel quale si era fatto una sua cuccia, e in quel mondo un giorno era entrata Gina, ancheggiando e portandosi dietro un caldo odore di ascelle». E lui, nonostante la sua pessima reputazione, se l’era sposata: Gina Palestri, la più bella ragazza del mercato, la più appariscente, la figlia della fruttivendola italiana. Cercando di darle, se non la felicità, almeno una quieta serenità. Le aveva sempre perdonato tutto: il suo disordine, la sua infingardaggine e le sue infedeltà. E adesso le perdonava anche di essersi dileguata nel nulla, una notte, sottraendogli l’unica cosa preziosa che lui possedesse: i suoi «mostri», i suoi rarissimi esemplari di francobolli. Dopo la sua partenza, Jonas era stato preso da una sorta di vertigine. Per questo aveva cominciato a mentire. E per questo tutti, in place du Vieux-Marché, avevano cominciato a sospettare che fosse stato lui, il piccolo ebreo arrivato da una lontana cittadina russa, a farla sparire.

 

 

 

 

 

 

 

 

http://www.adelphi.it/libro/9788845921360

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2 risposte a DA DONATELLA D’IMPORZANO — IL PICCOLO LIBRAIO DI ARCHANGELO —DI GEORGES SIMENON –EDITORE ADELPHI—UN ROMANZO ECCELLENTE PER DESCRIVERE —E A NOI IN ITALIA INTERESSA —COME SORGE DA MINUSCOLE COSE, TANTO PICCOLE DA NON ESSERE NEANCHE EQUIVOCI, IL PROCESSO CONTRO QUALCUNO CHE SPIEGA L’ORIGINE DEL RAZZISMO

  1. Donatella scrive:

    Simenon descrive magnificamente, senza esagerazioni ma anche senza speranza, il piccolo razzismo che alberga in ognuno di noi. Razzismo non è un mostro che agita le sue grandi ali sopra il destino dei popoli e delle nazioni, ma è un virus, un batterio che vive di cattivi pensieri nella nostra mente, un po’ come le grandi epidemie, che si acquietano per anni, ma sono pronte ad uscire e a scatenarsi quando gli uomini sono troppo prostrati, materialmente ed intellettualmente, per reagire.

    • Chiara Salvini scrive:

      le tue sono parole sante! E’ proprio cpsì, e questa tremenda crisi, a parte altre più serie considerazioni, non ha certo migliorato il genere umano! Anche per questo non capisco ” perché non si possa dire che è normale che tra la gente che soffre –per anni, forse fin da bambini —delle situazioni ” oltre-l’umano “, a noi inimmaginabili perché comunque una sedia dove metterci seduti tranquilli ce l’abbiamo, ci sia più ” facilità alla delinquenza piccola o grande ” : maggiore ( parlando molto in generale) che nella gente che ha una casa, in genere degli affetti, e stra-soddisfatto di pancia e tutto. Questo viene preso come un attacco agli immigrati. Secondo me è qui che la sinistra dà spazio a Salvini perché non si assume una vera difesa di questa gente che scappa da guerre e carestie. In una vera difesa bisogna anche denunciare i pericoli ::: forse gli italiani diventerebbero meno razzisti. Ma ” assumersene ” la responsabilità fino in fondo, non credo di spiegarmi. Già che ci sono aggiungo che non puoi chiedere ad una persona (né a una nazione) di sopportare oltre quello che può. Certamente siamo di fronte ad una svolta epocale, come viene detto, che trasformerà ecc… Ma l’unica soluzione sarebbe proprio quella che in qualche parte si sta già facendo : ognuno di noi ne ospita almeno uno anche in un sacco a pelo. Subito tutto bene …Ma dopo un po, un mese, sei mesi, un anno, una persona che inevitabilmente non può che sconvolgere ” equilibri instabili–come la vita—e faticosamente raggiunti e faticosamente mantenuti —” al punto che ne va la tua sopravvivenza, come ti senti? Da giovani, nei Sessanta, l’avremmo fatto, ma era tutta una altra vita, molto più instabile che la gioventù ci permetteva…Oggi le energie sono sempre più contate. Vorrei sapere cosa ne pensi, visto che pensi di tuo così bene! Mi risponderai, e soprattutto, mi vedrai? ciao ninni grande! chiara

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