22:51 verifichiamo l’accento …” su …su” …è scritto gradevolmente…se avete anche voi dubbi, provate! chiara vi da già la buona notte…anche perché lei è peggio di “Giulietta insieme a Romeo”, ricordate…la stufa dei saluti? anche noi innamorati stufi!

http://dizionari.corriere.it/dizionario-si-dice/D/dentro-fuori.shtml

 

 

DENTRO, FUORI, SU, GIÙ

  • Entra dentro!”, “Esca fuori!”, “Salga su!”, “Scendi giù!”… Uno potrebbe chiedersi: non si tratta di una ripetizione inutile? È ovvio che chi entra, entra dentro, chi esce, esce fuori e così via.
  • Bisogna fare innanzi tutto una distinzione: quando dentro, fuori, su, giù sono usati come preposizione la loro presenza è più giustificata, anche se non indispensabile: “entrò dentro il bosco” oppure “dentro al bosco”; “uscì fuori dell’uscio” oppure “fuori dall’uscio”; “salì sulla panca”, “scese giù dall’albero”.
  • Quando invece sono usati come avverbio, tipo: “entrò dentro, e si guardò attorno”; “esca subito fuori!”; “salì su, e si affacciò alla finestra”; “scendi giù, se non vuoi romperti il collo!”, la risposta è semplice: sono qui aggiunti al verbo per dare maggior forza alla frase. Sono cioè usati in funzione intensiva. A un seccatore maleducato più che un semplice “esca!” ci può venir fatto di dire “esca fuori!”; una madre che veda il figlio arrampicato su una scala pericolosa non si limiterà a dire un semplice “scendi!”, ma piuttosto uno “scendi giù!”, dove quel giù sembra aggiungere la forza dell’emozione, sperando che tutto vada bene.
  • Ciò detto a difesa dell’enfasi, è anche giusto aggiungere che a volte l’effetto maggiore è ottenuto con la concisione di un ordine che non ammette discussioni, impartito con voce ferma: “Esca.” Oppure “Scendi.” Senza urlare; e anche senza il punto esclamativo.
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