22:01 — DA ALBERTO ZANINI — UNA VOCE FUORI DAL CORO : UMBERTO VERONESI —( FUORI ALTRI, TRA CUI EMERGENCY E GINO STRADA — già pubblicati )

 

 

http://www.huffingtonpost.it/2015/11/14/attacchi-parigi-umberto-veronesi_n_8562990.html

 

 

 

Umberto Veronesi: “Isis va ascoltato, è una minoranza che chiede una patria”. Commento shock dopo attacchi Parigi

Redazione, L’Huffington Post

Pubblicato: 14/11/2015 13:01 CET Aggiornato: 14/11/2015 13:03 CET

VERONESI 

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“L’Isis va ascoltato, occorre fare uno sforzo pacificatore”. È destinata a far discutere la posizione espressa dall’oncologo Umberto Veronesi all’indomani degli attacchi che hanno insanguinato Parigi. L’oncologo ha affidato ad Adnkronos Salute la sua riflessione:

“Occorre da parte nostra uno sforzo pacificatore, e siamo proprio noi come Occidente a doverlo fare. Sono contrario all’idea di fare guerra all’Is, perché violenza chiama violenza. Più loro tagliano teste, più noi bombardiamo: qualcuno deve fermare questa catena di azione e reazione e deve farlo con il dialogo e la tolleranza religiosa. L’Is va ascoltato”.

Nei giorni della Conferenza mondiale di Science for Peace a Milano, Veronesi chiede di fermarsi a riflettere, e ricostruisce le motivazioni dell’Is.

“Sono un gruppo di sunniti che si sentono emarginati in Iraq e hanno creato un movimento molto estremista, di fatto perché vogliono una patria e chiedono all’Iraq di cedere una piccola area, non più grande della Lombardia, per creare lo Stato islamico”.

In sostanza, secondo Veronesi, si tratta di un gruppo diviso da confini artificiali da tantissimi anni. Per questo, secondo l’oncologo, “l’Is va ascoltato, le sue ragioni vanno comprese, perché come altre minoranze in Europa e nel mondo chiede una ‘patria’. Questo non significa – sottolinea in esclusiva ad Adnkronos Salute – che la violenza come quella di Parigi possa in qualche modo essere legittimata, ma piuttosto che la pace non può che passare attraverso il dialogo e la tolleranza”.

L’oncologo è convinto che il momento sia delicatissimo. E che non ci si debba far travolgere dall’emozione.

“La reazione immediata di coloro che chiedono una vendetta è più che comprensibile in questo momento – riflette – ma si tratta di una reazione emotiva, che dovrebbe essere superata a favore di dialogo e trattative. Soprattutto – sottolinea – non bisogna fomentare l’anti-islamismo o in generale il conflitto religioso”.

Questo perché le guerre di religione “sono da sempre origine di conflitti molto violenti e difficilmente ‘disinnescabili’. L’Islam – evidenzia – è una religione pacifica nella sua essenza. Più si attacca, più si subiranno attacchi. Siamo noi – conclude – a dover fare uno sforzo, anche se è difficile”, per uscire da questa spirale. “Perché altrimenti ci metteremmo sul loro stesso piano, e non ne usciremmo”.

 

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5 risposte a 22:01 — DA ALBERTO ZANINI — UNA VOCE FUORI DAL CORO : UMBERTO VERONESI —( FUORI ALTRI, TRA CUI EMERGENCY E GINO STRADA — già pubblicati )

  1. mg scrive:

    il dubbio è che non siano minoranze oppresse ma marionette in mano di burattinai: i paesi del golfo e i loro alleati occidentali.

    • Chiara Salvini scrive:

      Nel mio modestissimo, temo non sia così, sarebbe molto più facile. Questo sogno di riscatto ( e di un popolo unito ) che sembra testimoniare l’Isis, temo che parli a molti popoli – sistematicamente comprati-venduti-schiavizzati, come sai meglio di noi, ai tempi delle colonie, ma ancor più dopo, pur in altra forma. Lì è “lo sfregio” : sei libero, ma… a sopportare i nostri fantocci che si arricchiscono con le tue ricchezze…Le nostre aziende, dalla Shell all’Eni che ti derubano…Cheney e prole devono essere ancora là, sprofondati/ annegati in tutti i pozzi di petroli o gas che la popolazione afgana e irakena non aveva mezzi per sfruttarle…Briciole se arrivano a noi…Aveva ragione la vostra invitata al Convegno, Loretta Napoleoni, a quasi gridare (lei che parla così basso) di “non credere non credere a niente che ci dicono i mass media, tutti! “—Lei che fa ricerca nel campo, qualcosa saprà per dirlo. Grazie al cielo, anche noi siamo in ricerca, o meglio in “ricerchina”…e quindi possiamo anche quietarci in una risposta ” provvisoria “…che tale resterà anche dopo morti (è ch. che parla e parla di sé—pazienza! )—ciao ninìn grande, come dico a Nicolo’ che il 20 adesso fa 4 anni. Sapessi la fatica che ha fatto ad arrivare fin lì, lo vedo bene come “si giostra” con gli adulti che si è ritrovato. Nonni compresi. Il suo grande amico, non a caso, è Didì. Oggi prima di partire, si cantava lui gli auguri. Ha capito che o se li canta lui….o se li canta lui. Il famoso “pomì”. Da anni, tutte le volte che starnuto, mi dico: “Salute”—Be’, forse forse… mi porto sfiga! Sarà meglio stare zitti.

  2. Donatella scrive:

    Purtroppo ne so pochissimo dell’Is. Quello che afferma Veronesi bisognerebbe poterlo esprimere più chiaramente e approfondire. Io ho letto che dopo la caduta di Saddam, che era un dittatore feroce ma che sicuramente l’Iraq avrebbe preferito rispetto all’inferno attuale, la maggioranza sunnita è stata brutalmente messa da parte. Forse Veronesi allude a questo. Certamente la guerra scatenata con pretesti falsi all’Iraq da parte di Bush e Blair è alla base degli orrori di oggi, ma nessuno ne parla.

  3. nemo scrive:

    “……. Da anni, tutte le volte che starnuto, mi dico: “Salute”—Be’, forse forse… mi porto sfiga! Sarà meglio stare zitti”. La riflessione è molto divertente: lo humor, però, fa sicuramente molto meglio dell’ augurio ‘salute’ …. Alcuni colleghi di nemo all’ augurio ‘salute’ aggiungevano… ‘ che se ne va… ‘

    • Chiara Salvini scrive:

      VI HO SCRITTO SUI COMMENTI —sul tuo blog—meno male che non mi avete dimenticato—ero desolata dell’abbandono. Stasera sono partiti i ragazzi con nicolo’, giorni veramente felici insieme fino all’arrivo delle autorità, ma anche –adesso -dobbiamo “tirarci un po’ su”—Come immaginate benissimo —grazie tanti tanta notte -e baci da una bimba “che baciare sa bene”, anch’io tra poco, notte.

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