THE WALL
TRAMA
Si tratta di un’opera rock incentrata sulla storia di un personaggio fittizio: una rockstar di nome Pink. Egli, a causa di una serie di traumi psicologici, arriva a costruirsi un “muro” mentale attorno ai propri sentimenti, dietro al quale egli si isola. I disagi, soprattutto infantili, che portano Pink a questa scelta drammatica sono la morte del padre verso la fine della seconda guerra mondiale, la madre iperprotettiva, gli insegnanti scolastici eccessivamente autoritari ed avvezzi alle punizioni corporali e i tradimenti della moglie.
another brick in the wall
https://www.youtube.com/watch?v=Y9d72n2fX6g
Part 1 (“Reminiscing”)—ricordi
Daddy’s flown across the ocean – Papà è volato attraverso l’oceano
Leaving just a memory – Lasciando solo un ricordo
Snapshot in the family album – Un’istantanea nell’album di famiglia
Daddy what else did you leave for me? – Papà cos’altro hai lasciato per me?
Daddy, what’d’ja leave behind for me?!? – Papà, cos’hai lasciato per me dietro di te?!?
All in all it was just a brick in the wall. – Tutto sommato era solo un altro mattone nel muro.
All in all it was all just bricks in the wall. – Tutto sommato erano solo mattoni nel muro.
“You! Yes, you! Stop steal money!” – “Tu! Si, Tu! Smettila di rubare i soldi !”
Part 2 (“Education”)
We don’t need no education – Non abbiamo bisogno di alcuna istruzione
We dont need no thought control – Non abbiamo bisogno di alcun controllo mentale
No dark sarcasm in the classroom – Nessun cupo sarcasmo in aula
Teachers, leave them kids alone – Insegnanti, lasciate in pace i bambini
Hey! Teachers! Leave them kids alone! – Hey! Insegnanti! Lasciate in pace i bambini!
All in all it’s just another brick in the wall. – Tutto sommato è solo un altro mattone nel muro.
All in all you’re just another brick in the wall. – Tutto sommato sei soltanto un altro mattone nel muro.
We don’t need no education – Non abbiamo bisogno di alcuna istruzione
We don’t need no thought control – Non abbiamo bisogno di alcun controllo mentale
No dark sarcasm in the classroom – Nessun cupo sarcasmo in aula
Teachers leave them kids alone – Insegnanti, lasciate in pace i bambini
Hey! Teachers! Leave them kids alone! – Hey! Insegnanti! Lasciate in pace i bambini!
All in all it’s just another brick in the wall. – Tutto sommato è solo un altro mattone nel muro.
All in all you’re just another brick in the wall. – Tutto sommato sei solo un altro mattone nel muro.
“Wrong, Do it again!” – “Sbagliato, rifallo daccapo!”
“If you don’t eat yer meat, you can’t have any pudding. – “Se non mangi la tua carne, non potrai avere nessun dolce.
How can you have any pudding if you don’t eat yer meat?” – Come pensi di avere il dolce se non mangi la tua carne?
“You! Yes, you behind the bikesheds, stand still laddy!” – “Tu! Sì, tu dietro la rastrelliera delle biciclette, fermo là, ragazzo!”
Part 3 (“Drugs”)—droghe
“The Bulls are already out there” – “I Tori sono ancora là fuori”
“Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaarrrrrgh!” – “Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaarrrrrgh!”
“This Roman Meal bakery thought you’d like to know.” – “Questo è un piatto Romano al forno, pensavo che lo volessi sapere.”
I don’t need no arms around me – Non ho bisogno di braccia attorno a me
And I dont need no drugs to calm me. – E non ho bisogno di droghe per calmarmi.
I have seen the writing on the wall. – Ho visto la scritta sul muro.
Don’t think I need anything at all. – Non pensare che io abbia bisogno di qualcosa.
No! Don’t think I’ll need anything at all. – No! Non pensare che io abbia bisogno di qualcosa.
All in all it was all just bricks in the wall. – Tutto sommato erano solo mattoni nel muro.
All in all you were all just bricks in the wall. – Tutto sommato eravate tutti solo mattoni nel muro
testo e traduzione gentilmente forniti da:
http://www.bad-boy.it/2013/11/pink-floyd-another-brick-in-the-wall-con-testo-e-traduzione/
dobbiamo ricordarci che i nostri figli hanno respirato queste idee, quest’aria che passava da un paese all’altro, da un continente all’altro anche se non erano ancor nati come la nostra Francesca (1984)–Noi eravamo in “altro”, magari un universo politico che era “altro” da loro. Per quanto abbia cercato di vedere films, libri accompagnandola almeno nelle superiori- a 20 anni ha voluto andare a vivere per conto suo per cui molto l’ho perso–sto ancora “pastando” calce…chiara, tutta bianca di polvere…chiara che chiederebbe aiuto ma non lo fa perché un amico, ancora molto caro, una volta mi ha detto : ” i figli si educano da piccoli; dopo non c’è più niente da fare”…come fossero una casa, come direi è giusto, ognuno di noi è una casa, una struttura più o meno pericolante, una struttura più o meno salda. Ma quanto conta nella vita la flessibilità, la capacità di attivarsi rispetto ad un evento sconosciuto, la capacità di “assorbire i colpi che ci arrivano” senza tracollare per terra noi e la nostra “casa” (mestiere, famiglia, legami, vecchiaia) ? Sembrano cose diverse ma sono tutte idee inter-relate. Almeno a noi pare –timidamente,