10:56 “I PRINCIPI DEMOCRATICI SONO FINITI TRA PARENTESI”—intervista a gustavo zagrebelski di SILVIA TRUZZI (nota sotto) —un commento di chiara che incomincia…—

 

 

I PRINCIPI DEMOCRATICI SONO FINITI TRA PARENTESI”: INTERVISTA DI SILVIA TRUZZI A GUSTAVO ZAGREBELSKY

POLITICA5 AGOSTO 2015 1 | DI SILVIA TRUZZI
“I principi democratici sono finiti tra parentesi”: intervista di Silvia Truzzi a Gustavo Zagrebelsky

La settimana scorsa su Repubblica, Gustavo Zagrebelsky ha scritto: “Se oggi diciamo che lo Stato può fallire, è perché il suo attributo fondamentale – la sovranità – è venuto a mancare”.

Professore, la prigione per debiti non esiste più. O forse sì, guardando la Grecia?

Quando si contrae un debito, si lega la propria sorte alla volontà del creditore. Se il debitore è inadempiente, il creditore aggredisce i suoi beni. Il fallimento dello Stato, in passato, era inconcepibile: lo Stato – dicevano i costituzionalisti –è un “ente necessario”. È vero che lo Stato ha sempre contratto debiti e lo Statuto Albertino diceva che “ogni suo impegno verso i creditori è inviolabile”. Lo Stato però governava sovranamente la moneta, cioè il mezzo per far fronte ai suoi debiti. Ma oggi i creditori dello Stato non sono solo i cittadini, ma soprattutto i grandi capitali internazionali. Che hanno il controllo su un aspetto fondamentale della sovranità, perché lo Stato ha perso la sovranità monetaria. Se non è solvibile, possono “aggredire” i suoi beni – imprese pubbliche, coste, isole, monumenti, cose un tempo ritenute res extra commercium–fino a ridurlo sul lastrico. Ridurre un Paese sul lastrico, però, vuol dire annientare il suo popolo.

Ha attaccato il “moralismo vuoto” di chi rimprovera a Paesi come la Grecia d’essersi indebitati, quando proprio i creditori sono interessati al loro indebitamento.

Si dice: di che si lamenta la Grecia? Bastava che non s’indebitasse. Logico, no? Ma le bolle speculative – ricorrenti a partire dal ‘700 (si menziona la “crisi dei tulipani” in Olanda) – non sono incidenti, ma fasi cicliche nell’economia finanziarizzata. Perché si formano le bolle? Perché la finanza speculativa ha necessità di espandersi continuamente e si finisce per dare denaro a credito a soggetti che non potranno restituirlo. Questi debiti vanno a gravare sui bilanci degli Stati più deboli, costretti a riconoscere tassi d’interesse molto alti: dunque investire in quei Paesi conviene. Tanto più i sistemi economici sono fragili, quanto più hanno bisogno di finanza. E il cappio si stringe. Gli Stati indebitati per pagare chiedono prestiti agli stessi creditori che glieli danno, e il cappio si stringe ancora. In più, mentre il fallimento è una tragedia per i debitori, può essere una fortuna per i creditori che possono assicurarsi a poco prezzo i beni messi in vendita (anzi: in svendita) dallo Stato insolvente, attraverso le privatizzazioni. Se ci sono responsabilità “morali”, vanno almeno equamente suddivise. Solo che i debitori ne pagano il prezzo e i creditori, alla fine, ne approfittano. L’unica cosa che temono è il contagio finanziario. Per questo, il fallimento non è la loro prima scelta. La prima è stringere il cappio sempre di più.

Se “l’erosione della sovranità è la resa alla legge dei più forti”, il popolo conta sempre meno. Ma almeno alle nostre latitudini, sembra non accorgersene. Vero?

In Grecia è stato imposto un piano di “risanamento ” che tocca pensioni, Pubblica amministrazione, privatizzazione dei beni pubblici, ammortizzatori sociali, perfino articoli del codice di procedura civile! Non sono misure economiche, è un programma di governo di stampo ultraliberista. Tsipras ha dovuto dire in Parlamento: altro era il mio programma e su quello sono stato eletto, ma voi dovete votare l’esatto contrario perché lo chiedono i mercati finanziari. È un conflitto radicale, esplicito, che mette in discussione la democrazia. Si determina un cortocircuito tra la sovranità che “appartiene al popolo” e la sovranità che appartiene alla finanza. Diciamo finanza, come se fosse un mondo monolitico. Non è così e, per questo, se può far fallire gli Stati, non è in grado di assicurare un ordine mondiale. Dove c’è l’egoismo dei mercati, lì c’è disordine e i deboli soccombono. L’ordine spontaneo degli egoismi non esiste. Tanto più che la finanza globale non ha interessi solo finanziari, ma anche geopolitici conflittuali. Così, il Fondo monetario, che non è un soggetto speculativo, cerca di arginare la cecità del capitalismo finanziario a favore di visioni politiche strategiche diverse da quelle prevalenti nella parte forte dell’Europa. Christine Lagarde, contro l’opinione degli altri, ha detto che il debito greco è insostenibile e bisogna tagliarlo.

C’è un problema di sovranità anche in Italia, dove non solo c’è la questione dell’erosione di sovranità nel rapporto con l’Europa, ma da anni non riusciamo a esprimere un governo con il nostro voto?

In Italia ci sono stati slittamenti costituzionali progressivi di cui non si è avvertito il significato d’insieme. I governi tecnici successivi a Berlusconi non si basavano su una piattaforma elettiva democratica. Ma sulla legge della necessità: con Monti si è incominciato a dire: “Non ci sono alternative”. Vuol dire che sopra di noi c’era una forza a cui non si poteva resistere, ci si poteva solo piegare. Era la famosa lettera Draghi-Trichet, che conteneva molte delle richieste che sono poi state fatte alla Grecia: riforma della Pubblica amministrazione, interventi sul lavoro… C’è un disegno di cui non si è avvertita, all’inizio, la pervasività. Si è accettata la soluzione Monti perché ci liberava da Berlusconi, ma era l’inizio di una messa tra parentesi dei principi democratici.

Mica ci hanno puntato la pistola ….

 

 

…. l’intervista continua nel link del sito “Libertà e giustizia”


http://www.libertaegiustizia.it/2015/08/05/i-principi-democratici-sono-finiti-tra-parentesi/

 

 

 

Silvia Truzzi

Giornalista

 

Nata a Mantova, vivo a Milano. Sono laureata in Giurisprudenza e lavoro al Fatto quotidiano da quando è stato fondato nel 2009. Ho vinto il Premio giornalistico internazionale Santa Margherita Ligure per la cultura nel 2011 e il Premio satira Forte dei Marmi, sezione giornalismo, nel 2013.

Parlando di cose serie: sono innamorata di Paperino dall’età di quattro anni; vorrei essere la figlia segreta di Audrey Hepburn e Franco Cordero, ma pare di no.

 

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

3 risposte a 10:56 “I PRINCIPI DEMOCRATICI SONO FINITI TRA PARENTESI”—intervista a gustavo zagrebelski di SILVIA TRUZZI (nota sotto) —un commento di chiara che incomincia…—

  1. Chiara Salvini scrive:

    ” secondo chiara è difficile descrivere la nostra situazione con maggiore oculatezza // altri del blog (donatella con certezza—nemo? /mg? ) pensano invece con più forza “che si sta distruggendo la Costituzione, non solo nei principi di democrazia (come il Parlamento “fa” le leggi previa discussione di tutti)—ma questa distruzione si vede in tanti campi : dal lavoro (JOB’S ACT), DAI TAGLI ALLA RINATA “GERARCHIA” NELLA SCUOLA, ALLA SANITA’ PER CUI ALLA PARTI PIU’ DEBOLI E INDIFESE DEL PAESE TANTI ESAMI IMPORTANTI PER LA LORO SALUTE /// SARANNO PRECLUSI–) IMPORTATE SAREBBE SAPERE COSA NE PENSATE VOI? “una parola, mezza riga…MA VOSTRA, MIEI GIOVANI SILENTI”—Non potete sapere quanto ci terrei! Io temo che è il tipo di blog che non vi lascia “la spontaneità di parlare”…e vorremmo tutti insieme correggerlo!

  2. nemo scrive:

    Ahilui ! Nemo è vecchio e non ‘silente’ (e spera di non togliere spazio ai giovani … ) e dichiara di non approvare il riformismo di questo Governo e di questo PD. Teme che ci si stia avviando a smantellare la Repubblica parlamentare per rafforzare l’ esecutivo ( cosa già avvenuta negli Enti Locali con ‘risultati’ non sempre ‘buoni’, alla ‘faccia’ della dialettica democratica ). E si pensi all’ Ungheria ( sia pure con tutte le differenze del caso ) ma non solo.

  3. Donatella scrive:

    Penso che ci si avvii verso uno stato dove conta quasi esclusivamente l’esecutivo. L’atteggiamento di Renzi è: o con me o contro di me. Dappertutto piazza “amici” suoi, mentre le opposizioni, anche le più garbate, vengono irrise o demonizzate. I mezzi di comunicazione aiutano questo tipo di decisionismo ( che in realtà sposta molto poco nella realtà e si inchina ai poteri forti europei e internazionali) Uno specchio di questa situazione è “L’Unità”, che assomiglia per molti versi alle riviste e ai giornali della vecchia DDR: tutto va bene, qualche problemuccio sarà presto risolto, l’ottimismo è l’atteggiamento giusto, se avete qualche problema scrivete al Caro Segretario, che vi risponderà ( mi vengono in mente le risposte che Lucy dà a Charlie Brown quando fa la psicanalista: continua così e non abbatterti, vedrai che alla fine avremo ragione di questo momentaccio). La riforma del Senato, che non interessa a nessuno, tanto meno all’Europa, è sbandierata come qualcosa di essenziale. Essenziale per questa classe politica è dimostrare di vincere, non importa come. La richiesta di snellire le istituzioni politiche, che vedeva anche la diminuzione dei rappresentanti per una questione di diminuire lo spreco di denaro e di tempo, è stata distorta in una pura e semplice battaglia di potere, un’esibizione di muscoli. Perché i parlamentari non si sono diminuiti lo stipendio, perché i commessi e il personale addetto hanno stipendi annuali che un cittadino normale non riesce ad accumulare neppure in dieci anni? Si è un pochino spolverato, ma il marciume è stato nascosto sotto il tappeto. Perché non si è fatta una riflessione sulla corruzione che c’è nei Consigli regionali, che invece non sono stati minimamente toccati? Perché la sanità deve essere diversa da una regione all’altra, se vivi in una certa regione dell’Italia hai più o meno possibilità di vivere o di morire? L’Italia è una e indivisibile anche nella realtà? Non sembra proprio. E’ in atto una controrivoluzione che la maggioranza della popolazione non avverte, presa magari da problemi di sopravvivenza. Purtroppo quando capiràsarà forse troppo tardi. Del resto il fascismo e il nazismo sono nati proprio così e inizialmente sono stati eletti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *