Lorenzo Muratore: Madagascar
“””… < […] Credo che Gabriele fosse uno dei più eccellenti contrabbandieri. Aveva tre anni quando, educato da sua madre, fingeva di dormire allorché la loro vettura si approssimava ai propugnacoli delle frontiere: per cui il doganiere ammirava quel volto estatico, angelico, e quasi avendo invidia del sonno suo dolcissimo, senza dir motto faceva loro cenno di proseguire. A quella cura intento c’ era tuttavia una paura che seguiva Gabriele come la sua ombra: egli non aveva nessuna di quelle mezze virtù che spesso la gente preferisce alle virtù intere, lungo le strette vie della terra. Talvolta la sua generosità di mole e di spigoli molestava i passanti agli incroci, per cui era diventato qualcuno da ammazzare. Negro ? No. E allora perché aiuta i negri e i bruni cogli occhi a mandorla ? E, dove passava, sollevava un nodo di domande, alle quali poi nessuno sapeva rispondere. Avrebbe dovuto rinunziare. Nondimeno, se avesse rinunciato, sarebbe stata lì ad attenderlo l’ inesistenza; per cui quella disperazione sommessa di un attimo era per lui necessaria, e il solo istante del sopravvivere al Controllo era l’ istante dell’ esistenza autentica. […] >
( da Madagascar di Lorenzo Muratore, in Over-Age – Apocalittici e Disappropriati – antologia di scrittori esordienti con un’ età superiore ai 65 anni, a cura di Giulio Milani, Transeuropa Milano, Settembre 2009 pg. 240 euro 16,50 )
Lorenzo Muratore: Madagascar
Che un fatto di ragionevole convenienza potesse apparire come santità folle, agli uni, e come un reato agli altri, nessuno di noi lo afferrava bene: possibile che alle umane genti sfuggisse quel miracoloso punto di equilibrio che le nuvole in viaggio invece sapevano trovare ? ……. “”
Lorenzo Muratore è nato a Ventimiglia nel 1941, poeta e prosatore, ha pubblicato il racconto Madagascar nell’antologia Over-Age – Apocalittici e Disappropriati (Transeuropa, 2009) e Pitture nere e altre immagini – Studio sui romanzi di Marino Magliani, con immagini pittoriche di Rita Elvira Muratore (Eumeswil Arti Grafiche, 2010).
Testo pubblicato sul terzo numero di Atti impuri
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