ore 10:36 —— DA UN MARE ALL’ALTRO — MGP ——— illustrazioni di Mario Bardelli “come dono all’autrice “—

 

gabriel’s oboe–morricone

[audio:https://www.neldeliriononeromaisola.it/wp-content/uploads/2015/04/Ennio-Morricone-Gabriels-Oboe.mp3|titles=Ennio Morricone – Gabriel’s Oboe]

 

 

 

 

 

 

DA UN MARE ALL’ALTRO

 

 

A lume di naso, affidati! E io ti riporterò a casa.
La furia del vento di mare ha ritrovato un fremito sommesso di bonaccia nel giardino, tra le piante di limone.

Aspetta! Ancora un respiro profondo per catturare questo limpido cielo e poi via lungo il muro di ginestre, impastato di terra e di cenere, vicino all’odore di fuoco e di erba tagliata. Tra le lenzuola, là respiro a pieni polmoni, nelle braccia di una madre cigolante e fresca di bucato.

E sotto? Sotto no! E’ cosa privata. Ah se fossi un cane, sì che ti annuserei come si deve! E quello immobile, con la coda dritta, a gambe aperte.
Lo senti anche tu l’odore di funghi, di muco viscoso, di bosco, sono profumati al muschio, quelli! Gli spermatozoi dalla coda lunga! Sì, certo, è passato di qua, non era che un cervo muschiato a spruzzare odori  per una giovane femmina.

Respira forte, respira, è l’odore di mare!
C’è maregassa oggi e l’onda si increspa di lato sotto i ricci e le patelle, ma dentro io voglio stare, con l’alga cristallina, per respirare l’azzurro teso di questo nobile mare.

 

E l’altro? L’altro è una mareggiata gonfia di verde schiuma odorosa, l’altro trasuda nafta e saraghina e con i pantaloni rimboccati e le mani dure di sale getta sulla spiaggia una rete colma di marosi argentati. E’ la tratta mattutina, annusa!

Il fondo del mare è sulla riva, un cefalo luccicante con le branchie sollevate di sangue e il ventre aperto, una lotta a crepapelle per questo mucchio di argenti strappato a un tiranno disattento. Guarda! C’è un oceano che guizza nel tuo secchiello: una stella marina, due morsioni, un cavalluccio, tre telline, una morte lenta con il naso fuori, per l’ultima boccata di mare.

Poveracce! Quante, quante poverazze, ancora vive sotto i denti, o annegate nel brodetto, quanti pesci nella zuppa.
<< Ma questi non muoiono mai!>>
<< Metti il coperchio, presto, se no salteranno fuori!>>

Un respiro lungo sul vapore e ti sentirai rivivere. Lo senti l’aroma dolce e salato del pesce dentro casa, nello stradone, da un viale all’altro, a rincorrere il vociare delle donne sui fornelli accesi, fuori dall’uscio con la ventola di penne d’oca in mano. Ricordi?
Non penserai che io possa dimenticare la puzza di acqua marcia dei canali, la putredine galleggiante e le barche affondate in quella melma puzzolente, quell’odore disgustosamente fecale che mi si appiccicava alle pareti interne e là pareva accasarsi, quel fetente!

Che vuoi, non si può che respirare per vivere!

Ma ora vieni in cantina, via! C’è il vino nuovo, basterà l’odore a farti ubriacare.

 

 

 

 

 

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1 risposta a ore 10:36 —— DA UN MARE ALL’ALTRO — MGP ——— illustrazioni di Mario Bardelli “come dono all’autrice “—

  1. MGP scrive:

    Grazie a Mario Bardelli per le sue bellissime illustrazioni.
    Il breve racconto nasce da una memoria legata particolarmente all-odore del mare, dei pesci, del vento, della terra, dell-aria. . .
    Non so perché non sia stato rispettato l”andare a capo. E” un po” troppo fitto cosi e non si legge bene. Metterei anche lo spazio di una riga vuota prima di
    ” E l’altro?”.
    Mi piacerebbe una confezione più leggera, più ariosa. Grazie MGP

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