Dante rappresentato ai tempi della Vita Nova—mi sarebbe piaciuto di più tra le vie di Firenze, in chiesa guardare un’altra donna con passione ma vicinissima a Beatrice; nei balli e nelle cene che lui stesso racconta come è naturale nella “bella gioventù” d’allora.
non ho resisto a metterla anche se, a parte il titolo che combacia, non c’entra niente...1903–Genova –20 centesimi
l’opera è datata agli anni Novanta del Duecento–pubblicata dopo la morte di Beatrice–
mi è difficile dirvi l’orrore di queste spiegazioni…invece ad alcuni di voi possono servire…pronto! l’orrore chiara se l’ha già ingoiato!
per Donatella che può affittarlo
FINTA PARAFRASI, INUTILE…ma non mi sento di far “gracchiare” Dante, tipo : “La mia donna ha Amore negli occhi…ecc.” . Me ne scuso, ch.
Negli occhi porta la mia donna Amore/ per cui si fa gentile ciò che lei guarda/Dove lei passa, ogni uomo verso di lei si gira, e a quello che lei saluta, gli trema il cuore. / Cosicché abbassando il viso tutto smuore,/ e di tutti i suoi difetti sospira; fugge davanti a lei superbia e ira: aiutatemi, donne, a renderle onore./ Ogni dolcezza, ogni pensiero umile/ nasce nel cuore a chi la sente parlare/per cui è beato chi la vede per prima./ Quello che lei pare quando un poco sorride/non si può dire né ricordare / Sì è nuovo miracolo e gentile.
Negli occhi porta la mia donna Amore,
Per che si fa gentil ciò ch’ella mira;
Ov’ella passa, ogn’uom ver lei si gira,
E cui saluta fa tremar lo core.
Sì che bassando il viso tutto smore,
E d’ogni suo difetto allor sospira;
Fugge davanti a lei superbia ed ira:
Ajutatemi, donne, a farle onore.
Ogni dolcezza, ogni pensiero umile
Nasce nel core a chi parlar la sente,
Ond’è beato chi prima la vide.
Quel ch’ella par quando un poco sorride
Non si può dicer nè tenere a mente:
Sì è nuovo miracolo e gentile.
per i curiosi:
marco santagata e la diagnosticata epilessia di Dante
http://www.lavitadidante.it/4-malattie-e-deliqui-damore/
se volete ascoltare–detta benissimo da Carmelo Bene —la più nota delle poesie di Dante relative a questo periodo: “Tanto gentile..-“–metto il testo per seguire meglio–è un sonetto anche questo.
https://www.youtube.com/watch?v=pf7a6bt1rzg
- Rime della Vita Nuova
la donna mia quand’ella altrui saluta,
ch’ogne lingua deven tremando muta,
4e li occhi no l’ardiscon di guardare.
Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d’umiltà vestuta;
e par che sia una cosa venuta
8da cielo in terra a miracol mostrare.
Mostrasi sì piacente a chi la mira,
che dà per li occhi una dolcezza al core,
11che ’ntender no la può chi no la prova:
e par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d’amore,
14che va dicendo a l’anima: Sospira.
- [Vita Nuova XXVI 5-7]